Sviluppo e attrazione delle competenze ad alta specializzazione in Europa e in Emilia-Romagna: obiettivi e iniziative
A cura di Picchi Valeria e Senerchia Viviana
20/06/2024
Il quadro europeo delle competenze
Negli ultimi anni, il tema dello sviluppo delle competenze ha assunto una rilevanza crescente a livello europeo. La Commissione Europea ha scelto di dedicare sia il 2023 che il 2024 all'Anno Europeo delle Competenze, una campagna volta a promuovere il dibattito e il dialogo su questo tema tra i paesi dell'UE. Questo focus è essenziale per l'UE, caratterizzata da economie avanzate che richiedono alta specializzazione. Le sfide strutturali contemporanee, tra cui la transizione verde e digitale e la crisi demografica, rendono necessario un investimento significativo nelle competenze.
Queste sfide impongono due azioni: l'aggiornamento continuo delle competenze dei lavoratori attuali e l'attrazione di talenti dall'estero. Come affermato da Lara Porciatti di ART-ER:
"[...] c'è una popolazione in età lavorativa che invecchia e che deve aggiornare le proprie competenze, e allo stesso tempo è necessario attrarre figure dall'estero con competenze richieste dal mercato".
Tra le iniziative intraprese dall’UE per lo sviluppo e l’attrazione delle competenze nei territori, soprattutto regionali, va segnalata quella inaugurata nel 2023 dalla Direzione generale della Politica regionale e urbana (DG REGIO) della Commissione Europea:
"[DG REGIO] ha lanciato un'iniziativa che si chiama Harnessing Talent Platform con la volontà di andare a lavorare con i territori, in particolare regionali, che fanno più fatica a individuare competenze di elevata specializzazione sui propri territori” (Porciatti, 19/03/2024).
La Piattaforma di Valorizzazione dei Talenti (Harnessing Talent Platform - HTP) mira a sostenere le regioni d’Europa nell’affrontare le conseguenze del cambiamento demografico e nel mitigare le sfide associate al declino della popolazione con istruzione terziaria in tutta l’UE, attraverso la creazione di conoscenze e lo scambio di esperienze tra i territori regionali europei.
È una piattaforma per la creazione di conoscenze e lo scambio di esperienze: attraverso la HTP la Commissione europea condivide informazioni rilevanti e promuove buone pratiche e l'accesso all'assistenza tecnica e alla consulenza per le regioni che ne hanno bisogno. Le regioni interessate ricevono gli orientamenti, le informazioni e le conoscenze di cui hanno bisogno per elaborare, consolidare, sviluppare e attuare strategie personalizzate e complete per formare, attrarre e trattenere i talenti. La HTP può quindi essere considerata un catalizzatore di collaborazione, che consente lo scambio di idee, conoscenze e risorse tra le parti interessate.
La strategia dell'Emilia-Romagna per lo sviluppo delle competenze
In linea con l’attenzione a livello europeo al tema delle competenze, la Regione Emilia-Romagna si è impegnata per affrontare la questione in maniera completa, ovvero sia per quanto riguarda lo sviluppo, sia l’aggiornamento, sia l’attrazione delle competenze nel proprio territorio regionale. L'intervento sulle competenze nel quadro demografico contemporaneo deve infatti svilupparsi su tre fronti: da una parte c’è l’aspetto dello sviluppo di competenze sul territorio, intervenendo sulla formazione in primis, in linea con la strategia ‘Europa 2020’ dove compare l’obiettivo dello sviluppo delle competenze per la transizione verde e digitale. Questo aspetto è poi strettamente correlato alla soluzione della questione del mismatch tra domanda e offerta nel mercato del lavoro (tema che compare anche all’obiettivo n.8 dell’Agenda 2030).
“Oggi il 48% delle imprese con sede in Emilia-Romagna ha difficoltà a trovare le competenze di cui ha bisogno. [...] Questo si chiama skills mismatch, un disallineamento tra quello che è la domanda di competenze specializzate e l'offerta, ossia la platea di giovani o meno giovani che posseggono quel tipo di competenze. Questo è dovuto soprattutto alla transizione digitale, ovvero ai grandi cambiamenti tecnologici che sono molto più rapidi di quelli che sono, per esempio, i tempi della formazione. [...] Questo divario aumenta molto velocemente, e quindi si pone un problema per chi si occupa di politiche pubbliche e di governance dell’ecosistema di formazione e dell’innovazione.” (Porciatti, 19/03/2024)
Il secondo aspetto da tenere in considerazione in tema di competenze è la necessità di formazione continua dei lavoratori, concentrandosi sul reskilling e upskilling di chi è già all’interno del mondo del lavoro oggi. E questo soprattutto all’interno del quadro demografico che caratterizza il nostro Paese e quelli europei.
La Regione Emilia-Romagna, per affrontare questo aspetto, sostiene attivamente le Accademy aziendali:
“è importantissimo l'apprendimento permanente di lavoratori o persone che magari sono fuoriuscite dal mercato del lavoro e che devono essere riqualificate sul territorio. Per esempio, si sta parlando proprio in questo periodo delle Academy aziendali, cioè le aziende che costituiscono internamente una modalità di apprendimento permanente per i propri lavoratori e che molto spesso sono aperte anche ai giovani laureati. Queste Academy diventano non solo un'occasione di upskilling e reskilling delle competenze interne, ma anche di attrazione di giovani che in questa maniera si avvicinano al contesto aziendale.” (ibidem).
Per quanto riguarda il terzo aspetto, ovvero la necessità di attrarre figure dall'estero già dotate di nuove competenze o delle competenze richieste dal mercato in quel momento per rispondere alle esigenze locali,una delle azioni messe in atto dalla RER è l’approvazione la l. r. n. 2/2023 “Attrazione, permanenza e valorizzazione dei talenti ad elevata specializzazione in Emilia-Romagna”, il cui principale obiettivo è quello di contribuire all'attrattività, innovazione e competitività della regione2. La legge fornisce un quadro coordinato di diversi programmi, iniziative e obiettivi al fine di favorire l'incontro tra domanda e offerta di competenze e per aiutare e supportare una grande platea di attori diversi: università, centri di formazione, ITS e imprese.
Come sottolinea Lara Pociatti, “la scelta da parte della Regione di adottare una legge è di primaria importanza. La legge è uno strumento che impegna l'istituzione e tutti gli attori coinvolti nel lungo termine. Implica porsi ogni anno degli obiettivi, allocare finanziamenti e garantire un rendiconto sull'attuazione. Questo approccio assicura una visione a lungo termine, che non si conclude nel tempo e nelle risorse limitate di progetti o programmi, ma che invece assicura impegni costanti nel perseguire gli obiettivi prefissati. “
Le iniziative per la formazione dei talenti sul territorio regionale
Uno strumento fondamentale per poter intraprendere azioni mirate e lanciare iniziative efficaci è lo Skills Intelligence Emilia-Romagna3. Si tratta di un innovativo strumento sviluppato dalla Regione Emilia-Romagna con il sostegno del Fondo Sociale Europeo+ 2021-2027, in stretta collaborazione con vari attori regionali, tra cui l'Agenzia regionale per il Lavoro e Unioncamere Emilia-Romagna, le associazioni Clust-ER e Big Data. Questo strumento di business intelligence permette di individuare con accuratezza quali sono i bisogni del mercato del lavoro; infatti, fornisce una panoramica dettagliata sulle competenze richieste dalle imprese locali attive nei settori chiave identificati dalle Strategie regionali di Specializzazione Intelligente (S3). Il suo obiettivo principale è fornire informazioni utili agli operatori del settore della formazione e dell'alta formazione per adattare i percorsi formativi alle esigenze del mercato del lavoro regionale.
Un aspetto rilevante è che questo strumento utilizza la classificazione ESCO (European Skills, Competences, qualifications and Occupations) per categorizzare le professioni, conferendo al progetto un riconoscimento a livello nazionale e internazionale come un modello unico nel suo genere per l'analisi dei fabbisogni di competenze.
Grazie a questa prima parte di raccolta dei dati, la Regione ha potuto attuare svariate iniziative per rispondere alle richieste del mercato. Da una parte avviando iniziative per la formazione dei talenti, e dall’altra iniziative per l’attrazione dei talenti.
Partendo dalle iniziative per la formazione dei talenti, in particolare per lo sviluppo delle competenze digitali, un’importante menzione è l’iniziativa regionale EROI4, ovvero Emilia-Romagna Open Innovation, che è descritta come “una comunità digitale aperta a tutte le persone che vogliono innovare collaborando, trovando soluzioni e scambiando competenze in linea con i principi dell'open innovation”5. È importante parlare di EROI, in quanto è da questa comunità digitale che sono scaturite altre iniziative innovative sulla formazione e l’aggiornamento quali:
- Youz Work-ER6, un percorso formativo a supporto di amministratori, funzionari e operatori giovanili del territorio regionale nato in occasione dell'Anno Europeo delle Competenze 2023, in continuazione all'Anno Europeo dei Giovani 2022;
- Ecosister7 (Ecosistema territoriale di innovazione dell’Emilia-Romagna), un progetto finanziato dal PNRR sotto la MISSIONE 4 - Istruzione e Ricerca. Il progetto si propone di coniugare la transizione digitale e la sostenibilità economica e ambientale, con il lavoro e il benessere delle persone, in linea con gli obiettivi del Patto per il Lavoro e per il Clima.
Novità di quest’anno è invece il progetto europeo Talent4S3 - Trattenere e attrarre talenti per una più equa diffusione delle Strategie di Specializzazione Intelligente (S3), lanciato nell’aprile 2024, che si colloca nell’ambito del programma europeo di cooperazione interregionale “Interreg Europe 2021-2027".
Il progetto riguarda i centri di ricerca e innovazione, le agenzie di sviluppo, le regioni (tra cui l’Emilia-Romagna) e le università di otto Paesi europei, uniti dal comune obiettivo di sviluppare e migliorare politiche e strumenti utili a trattenere e attrarre talenti altamente qualificati. In ciascun territorio coinvolto il progetto si inserisce nella Strategia di specializzazione intelligente (S3) europea già citata. L’obiettivo del progetto è migliorare le politiche di attrazione e fidelizzazione dei talenti per affrontare il problema della “fuga dei cervelli” e la difficoltà di reperire risorse umane in grado di dar attuazione alle Strategie di Specializzazione Intelligente.
Il progetto di RER per l'attrazione dei talenti: it-ER
La formazione dei talenti è un ottimo investimento a lungo termine; tuttavia, non è una soluzione tempestiva che assicura la risoluzione del mismatch in tempi brevi, come può essere invece l’attrazione di talenti internazionali.
A tal proposito Lara Porciatti ci parla dell’innovativo programma adottato da ARTER per affrontare le sfide legate al reclutamento e alla ritenzione di lavoratori qualificati provenienti da oltre i confini nazionali: it-ER - International Talents in Emilia-Romagna, iniziativa regionale progettata in seguito alla legge regionale per l’attrazione dei talenti sopracitata.
La piattaforma it-ER è pensata per accompagnare e orientare studenti, ricercatori e lavoratori altamente qualificati provenienti da altri Paesi, così come gli emiliano-romagnoli che vivono all'estero, nel loro percorso di inserimento e sviluppo professionale in Emilia-Romagna.
Con un'interfaccia chiara e intuitiva, il sito di It-ER offre una panoramica completa dei servizi disponibili nella regione, facilitando il processo di integrazione nell'ambiente locale e regionale, dalla richiesta del visto alle relazioni sul territorio. Fornendo informazioni, consulenza e una rete di sostegno a lavoratori internazionali altamente specializzati, li motiva a cercare occupazione in Emilia-Romagna. La funzionalità e l’efficacia della piattaforma derivano anche dal fatto che è stata progettata consultando prima gli Emiliano-Romagnoli che vivono all’estero, interrogandoli sui loro bisogni e motivazioni nel momento in cui decidessero di tornare sul territorio regionale. Da questa ‘ricerca’ è risultato, ad esempio, che la consulenza sulle pratiche necessarie al trasferimento è fondamentale, in quanto spesso sono le barriere burocratiche l’ostacolo principale alla mobilità dei talenti internazionali.It-ER sostiene gli expat non solo da un punto di vista organizzativo, ma offre anche contatti con reti di supporto e sostegno fra lavoratori internazionali, che creano occasioni per conoscersi e incontrarsi come passeggiate e aperitivi; la componente sociale è importante tanto quanto quella economica e organizzativa.
Questo aspetto integrativo sociale è tutelato anche dalla legge per l’attrazione dei talenti l.r. 2/2023:
"[...] attrazione dei talenti, infatti, non è pensata solo come ‘ho bisogno di X laureati e vado a prenderli’ o ‘faccio e sviluppo nuovi corsi’, ma si guarda a tutte le esigenze delle persone, soprattutto se parliamo delle nuove esigenze dei giovani e le loro motivazioni, per esempio a rimanere su un territorio, a sviluppare le proprie competenze in un'organizzazione. Si va quindi a lavorare sulla parte di welfare (che sono i servizi annessi come un supporto per le famiglie, anche le famiglie Internazionali; la conciliazione lavoro e vita privata), e a diversificare e ampliare l'offerta culturale e ricreativa del territorio. Perché è importante? Ovviamente se io decido o no di rimanere o di trasferirmi in una città, questa non mi può offrire solo una un'opportunità di lavoro: io sono una persona che vive e che ha interessi, e quindi per l’attrattività di una città l'approccio deve essere olistico.” (Porciatti, 19/03/2024).
Un elemento distintivo del programma è la sua sostenibilità nel lungo termine. Essendo un'iniziativa legata alla legge regionale non dipende da fondi esterni con una durata limitata, bensì it-ER è concepito come un progetto continuativo per un ecosistema favorevole all'attrazione e alla ritenzione dei talenti. Inoltre, It-ER è l’unico programma di questo genere a livello nazionale, quindi, se qualcuno cerca “trasferirsi in Italia” su Google, il primo risultato sarà proprio la piattaforma it-ER.
Anche data la sua innovatività, il monitoraggio di it-ER è un aspetto molto importante per la valutazione dei risultati ed il procedere dell’iniziativa. Tuttavia, essendo come precedentemente affermato un progetto pensato a lungo termine, non è altrettanto semplice come per progetti con una scadenza predefinita. Come è emerso dall’intervista con Porciatti, il successo di It-ER è comunque quantificabile dalla grande mole di richieste ricevute. Basti pensare che nella prima edizione di it-ER Careers sono state pubblicate 10 opportunità di lavoro per software developer dall'estero, a cui hanno risposto con 700 candidature. Anche se quindi non si può ancora parlare di valutazione dei risultati, il successo del progetto it-ER può essere misurato dall’ampia accoglienza che ha ricevuto in termini di numeri di persone che utilizzano questo servizio, riuscendo quindi a trasferirsi in Emilia-Romagna.
“Sono dei numeri sempre più in aumento, anche rispetto alle forze che noi possiamo avere. Quello che ci aspettiamo è un ulteriore aumento grazie anche al coinvolgimento dei comuni”. (Porciatti, 19/03/2024)
Quello che permette al progetto di essere così innovativo ed efficiente è anche lo scambio di best practices, reso possibile dal fatto di essere parte dello European Mobility Talent Forum, un’iniziativa promossa da Future Place Leadership, che riunisce undici entità leader europee nell'attrazione e nel mantenimento dei talenti regionali. Questo gruppo stretto è dedicato a superare le sfide nell'accoglienza dei talenti internazionali e nell'aumentare la mobilità tra le regioni.
Il progetto It-ER sta avviando infatti una nuova fase di espansione, per portare i servizi che offre ai talenti sul territorio, in particolare ai comuni: attualmente ARTER sta collaborando con dieci Comuni e la Città Metropolitana di Bologna, proprio perché le città hanno maggiore capacità attrattiva per i talenti, internazionali in particolare. I Comuni a loro volta si impegnano a valorizzare l'offerta disponibile, e a organizzare azioni specifiche e servizi ad hoc per chi decide di trasferirsi, o integrare i servizi già presenti – non adeguatamente valorizzati o di cui le imprese non sono a conoscenza per mancata comunicazione – in maniera più strutturata e quindi efficace.





