NEET in Emilia-Romagna: il sostegno dell’UE ai giovani vulnerabili

A cura di Picchi Valeria e Senerchia Viviana

 

In occasione della Sessione Europea, l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna rinnova il suo impegno per il raggiungimento degli obiettivi fissati dall’UE nella Strategia 2020. Tra questi, particolare rilevanza viene data al tema dei NEET (not in employment, education or training), ovvero il numero di giovani che non studia e non lavora.

A seguito della pandemia Covid-19, che ha aggravato le condizioni ed i numeri dei giovani in situazioni di fragilità, l’UE ha fissato nuovi obiettivi di riduzione del numero dei NEET per il 2030. La Regione Emilia-Romagna ha recepito questi orientamenti e anche grazie ai finanziamenti europei ha avviato progetti e iniziative locali per rispondere in modo concreto ed efficace ai bisogni dei NEET emiliano-romagnoli. Esempio di queste iniziative sono il programma Garanzia Giovani e WeNeetEU, di cui si parla in maniera più approfondita nell’articolo.

 

La questione dei NEET (Not in Education, Employment or Training) rientra tra i temi da affrontare per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030. La definizione di NEET è deducibile dall’acronimo inglese, ovvero la quota di popolazione in età giovanile né occupata e né inserita in un percorso di istruzione o formazione. L’Unione europea ha individuato nella percentuale di giovani NEET uno degli indicatori per monitorare l’andamento della Strategia “Europa 2020”, ed ha fissato l’obiettivo della diminuzione della percentuale dei giovani NEET nella fascia di età 15-29 sotto al 9% entro il 2030.  

L’urgenza di gestire la situazione dei giovani NEET deriva dal rischio elevato di esclusione professionale, digitale e sociale che questa situazione comporta, e che rischia di diventare prolungata nel momento in cui i giovani, se non sostenuti in tempo, diventano NEET adulti(1). 

La Regione Emilia-Romagna, nell’applicazione della strategia europea per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità, ha approvato la Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile nella quale gli obiettivi regionali sono stati individuati proprio a partire dai target stabiliti in sede europea. Per quanto riguarda i NEET, la Regione ha assunto l’obiettivo della riduzione della quota dei NEET al di sotto del 10%, in linea con quanto era già stato stabilito nel Patto per il Lavoro e per il Clima(2) del 2020. 

 

Definizione di NEET: fattori sociali che contribuiscono al fenomeno e statistiche 

L’importanza di un focus sui NEET in relazione all’occupabilità deriva dalla natura labile del mercato del lavoro di oggi; infatti, i giovani cambiano lavoro più frequentemente e ci vuole più tempo per affermarsi sul mercato del lavoro. È quindi importante assicurarsi che la transizione dall'istruzione al lavoro avvenga senza intoppi e sottolineare i rischi che si corrono quando non si lavora, non si studia e non si fa formazione. Se i giovani adulti si trovano disimpegnati sia dall'istruzione che dal mercato del lavoro, ci sono rischi sia per l'individuo che, a lungo termine, per la società. 

La ricerca su questo tema si riferisce solitamente a un range di età che va dai 15 ai 34 anni, ma per una delineazione realistica degli obiettivi da raggiungere entro il 2030, l’Unione Europea ha limitato il target in analisi ad un campione nella fascia di età 15-29.  

Per questo gruppo di età, l'Unione Europea ha fissato un obiettivo a livello UE secondo il quale la quota di giovani NEET non dovrebbe superare il 9% entro il 2030. Nel 2022, è stato identificato un tasso medio del 11,7% di NEET all'interno dell'UE. 

Come è osservabile dal grafico, l’Emilia-Romagna non si discosta eccessivamente dalla media UE27, avendo una percentuale di NEET del 12,2%. Questo rende il raggiungimento dell’obiettivo del 9% stabilito dall’Unione Europea più realistico. 

Prima di discutere le eventuali iniziative della Regione per affrontare il problema, è necessario avere una definizione univoca dei soggetti target ovvero dei NEET. Il fenomeno si sviluppa diversamente a seconda della motivazione sociale o economica che porta alla condizione di NEET ed è importante individuarle al fine di favorire la personalizzazione dei programmi d’azione. 

Una definizione utile a tale scopo è quella delineata dal Cedefop, in collaborazione con Eurofound, il quale ha delineato una serie di profili, osservabili nel grafico sottostante, dividendo i NEET in due grandi categorie: quelli che sono attivamente alla ricerca di impiego e/o istruzione e coloro che invece non cercano un cambiamento nella loro condizione(3). 


La prima categoria è articolata in tre profili che richiedono supporto differenziato: giovani che rientrano nel mercato del lavoro, coloro che cercano lavoro da meno di un anno e coloro che lo cercano da più di un anno. Anche la seconda categoria è divisa in tre profili che richiedono interventi specifici: coloro che non sono disponibili a causa di responsabilità familiari, coloro che sono affetti da malattie o disabilità e coloro che sono scoraggiati e hanno rinunciato a cercare lavoro o formazione aggiuntiva. 

La seconda categoria non va trascurata solo perché non c’è una ricerca attiva da parte dell’individuo. Spesso la mancata ricerca è dovuta ad un’altrettanta mancata assistenza dal sistema di welfare nazionale e regionale. Un esempio calzante sono coloro che non cercano lavoro o istruzione a causa di responsabilità familiari, le quali sono in misura maggiore donne a cui viene affidato il ruolo di care-giver per convenzione sociale e/o in mancanza di strutture adeguate. Tale problema è osservabile anche statisticamente. Nel 2022, nell’UE il 13,1% delle giovani donne tra i 15 ei 29 anni erano NEET, mentre la quota corrispondente tra i giovani uomini era inferiore, con il 10,5% (fonte Eurostat). 

 

In Emilia-Romagna il divario di genere è meno sentito ma sempre presente; dopo l’incremento del 2020 dovuto alla pandemia e la modesta contrazione del 2021, il divario fra donne e uomini NEET si è notevolmente ridotto, attestandosi a 2,5 punti percentuali (contro i 2,8 punti della media italiana). 

Un'altra categoria di NEET da tenere sotto osservazione tra quelle sopraelencate sono i giovani scoraggiati e disimpegnati. Un fattore che esaspera questo particolare fenomeno è l’abbandono scolastico precoce, che riguarda quella percentuale di giovani 18-24enni con al più la licenza media e che non frequenta altri corsi scolastici o svolge attività formative superiori ai 2 anni.  

Nella Raccomandazione del Consiglio Europeo del 28 novembre 2022 tra le cause dell’abbandono scolastico si identifica la crescente disaffezione degli studenti verso il sistema scolastico e i contesti socioeconomici delle famiglie degli studenti.   

È comprovato che il livello di istruzione influisce sulla quota di NEET. Nel 2022, il tasso NEET per i giovani dai 15 ai 29 anni nell'UE era del 13,6% tra coloro con un basso livello di istruzione, rispetto al 12,0% tra coloro con un livello medio di istruzione e all'8,0% tra coloro con un alto livello di istruzione (fonte Eurostat). Anche per questo motivo l’abbandono scolastico è un problema centrale nell’agenda 2030, la quale si pone di ridurlo al disotto 9%. 

L’Emilia-Romagna è a buon punto su questo obiettivo raggiungendo una percentuale del 9,5% nel 2022, avvicinandosi così al target europeo del 9%. Pertanto, la Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile ha fissato come obiettivo un tasso di abbandono scolastico più ambizioso di quello europeo, fissandolo all’8,5%. 

Nel grafico sottostante è possibile osservare la situazione regionale a confronto con quella nazionale ed europea. 

In conclusione, i giovani NEET rappresentano una sfida significativa per l'UE. È essenziale adottare politiche mirate per affrontare questa situazione, comprese misure per migliorare l'accesso all'istruzione e alla formazione, nonché per favorire l'inclusione lavorativa dei giovani e ridurre il divario di genere. L'obiettivo dell'UE di ridurre la quota di giovani NEET al 9% entro il 2030 richiede azioni concrete e coordinate a livello nazionale e sovranazionale, ma anche locale. 

 

Misure a supporto dei NEET: dall’UE alla Regione Emilia-Romagna 

Per affrontare la situazione dei giovani NEET europei, l’UE già dal 2013 ha attivato una delle misure più emblematiche a sostegno dei giovani a rischio: la Garanzia per i giovani(4). Il Piano Europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile Youth Guarantee prevede dei finanziamenti per i Paesi Membri da investire in politiche attive di orientamento, istruzione e formazione e inserimento al lavoro, a sostegno dei giovani NEET.  

In circa sette anni, fino a poco prima dell'inizio della pandemia di Covid-19, si sono registrati circa 1,7 milioni di NEET in meno nell’UE. L'impatto della pandemia sui giovani è stato particolarmente negativo, e questo è il motivo per cui i NEET continuano a costituire una priorità politica a livello sia nazionale sia dell’Unione. In questo contesto, dato il successo dello strumento nel periodo precedente, l’UE ha deciso di rafforzare la Garanzia per i giovani per il periodo 2021-2027, ad esempio ampliando il gruppo di destinatari a un target di persone che va dai 15 ai 29 anni. Nel 2023 l'Iniziativa per l'Occupazione Giovanile, una delle principali risorse finanziarie dell'UE varata nel 2013 per sostenere l'attuazione dei progetti della garanzia per i giovani, è stata integrata all’interno del Fondo sociale europeo Plus (FSE+), pur mantenendo l'accento sull'occupazione giovanile. L’UE invita tutti gli Stati membri in cui la percentuale di NEET supera la media UE per gli anni 2017-2019 (12,6%) a destinare ai giovani almeno il 12,5% delle loro risorse del FSE+, investendo in azioni mirate e riforme strutturali a sostegno dell'occupazione, istruzione e formazione dei giovani. Dal Documento Strategico Regionale per la Programmazione Unitaria delle Politiche Europee di Sviluppo 2021-2027 emerge che l’incidenza dei NEET (15-29) in Emilia-Romagna supera la media europea(5), anche se di soli 0,5% punti percentuali come evidenziato dalle statistiche presentate in precedenza. Per questo la regione Emilia-Romagna si è impegnata a rispettare le richieste dell’UE destinando il 12,5% dei fondi FSE+ ai NEET(6). 

La più recente iniziativa dell’UE destinata specificatamente ai NEET è ALMA: “Aim, Learn, Master, Achieve. L'obiettivo è aiutare i giovani più svantaggiati, ovvero quelle persone di età compresa tra i 18 e i 29 anni più vulnerabili rispetto alle loro possibilità di accedere ad un impiego o una formazione per motivi personali o strutturali, ad integrarsi nella società attraverso l’accesso al lavoro o a corsi di formazione. L'iniziativa viene attuata nell'ambito dei programmi nazionali e regionali del Fondo sociale europeo Plus (FSE+); una delle iniziative a cui la regione Emilia-Romagna ha destinato i propri fondi a tale scopo è il progetto We NEET EU rivolto a un gruppo campione di 24 giovani Neet emiliano-romagnoli tra i 15 e i 29 anni che non lavorano, non studiano e non sono impegnati in percorsi di formazione. Il progetto prevede una breve esperienza lavorativa all’estero (da 2 a 4 mesi) in Spagna o in Portogallo e rappresenta, come commenta l’assessore regionale al Lavoro e formazione Vincenzo Colla, “un’iniziativa sperimentale che aiuta i giovani a sviluppare competenze trasversali che potranno essere molto utili quando entreranno nel mondo del lavoro”(7). 
Un’altra iniziativa della regione Emilia-Romagna che riguarda i NEET è il programma Garanzia Occupabilità Lavoratori (GOL). Il programma prosegue l’esperienza del Programma Garanzia Giovani che fino al 2022 ha fornito opportunità, secondo quanto previsto dal Piano regionale, di Orientamento specialistico, Formazione mirata all’inserimento lavorativo, Tirocinio, Accompagnamento al lavoro e Sostegno all’autoimpiego e all’autoimprenditorialità per i giovani che aderivano al progetto ed in collaborazione con i centri per l’impiego locali. 

Grazie ai fondi del PNRR - Piano nazionale di ripresa e resilienza dell’Italia, la Regione ha lanciato il programma GOL con l’obiettivo di accompagnare le persone alla ricerca del lavoro. Il programma è destinato a diverse categorie di beneficiari, tra cui i giovani Neet (under 30), e prevede strumenti e misure per favorire il loro inserimento/reinserimento lavorativo oppure per avviare percorsi di riqualificazione. Il GOL si basa sulla personalizzazione dei servizi offerti dalle strutture pubbliche e private, ossia, dopo un colloquio approfondito di presa in carico presso i Centri per l’impiego, la persona sarà indirizzata verso uno dei diversi percorsi previsti dal programma: reinserimento occupazionale, aggiornamento (Upskilling), riqualificazione (Reskilling), ed altri servizi per l’inclusione delle persone in condizione di fragilità/vulnerabilità. 

In linea con quanto descritto nel paragrafo precedente, il fenomeno dei NEET è strettamente legato, oltre che alle questioni dell’occupabilità, all'abbandono scolastico. Riguardo a quest’ultimo ambito, l’Amministrazione dichiara nel ’Documento Strategico Regionale per la Programmazione delle Politiche Europee di Sviluppo 2021-2027' di voler garantire un’attenzione particolare ai NEET nel corso del periodo 2021-2027, in linea con gli obiettivi europei. Tra le misure già messe in campo dalla Regione per prevenire e combattere la dispersione scolastica, si è dimostrata piuttosto efficace l’Istruzione e Formazione Professionale (IeFP), il sistema di competenza regionale che permette di conseguire in un triennio una qualifica professionale, ed in quattro anni un diploma professionale. Grazie anche ai fondi provenienti dal Next Generation EU, la Regione si impegnerà nella lotta alla dispersione scolastica con interventi sulla qualità dell’offerta di istruzione e formazione, un rafforzamento delle filiere formative tecniche e professionali, sull’alta formazione, sulla promozione del diritto allo studio, sul miglioramento dei servizi di orientamento e incrocio domanda-offerta. 

Affinché gli strumenti e gli interventi previsti si rivelino efficaci nella riduzione della percentuale dei giovani NEET, è essenziale disporre dei giusti meccanismi per identificare e raggiungere i giovani in modo tempestivo. È innanzitutto necessaria una definizione precisa e dettagliata della categoria NEET, per identificare i destinatari reali e i loro bisogni e per poter progettare interventi diretti ed efficaci, soprattutto a livello locale. Inoltre, come evidenziato da una pubblicazione della DG Occupazione, affari sociali e inclusione della Commissione Europea del 2018, l'esperienza dimostra che un intervento precoce è fondamentale per evitare gli effetti negativi a lungo termine della disoccupazione e dell'inattività. Intervenire tempestivamente significa non solo prevenzione, ma anche aiutare i giovani che sono già NEET a rimettersi in carreggiata(8).  
Per guidare gli interventi dei responsabili politici, i professionisti e gli erogatori d’istruzione che si occupano dei giovani NEET nell'affrontare le esigenze specifiche dei diversi gruppi per reintegrarli nell’istruzione o nella formazione e nel mercato del lavoro, si segnala anche il ‘Kit di strumenti IeFP del CEDEFOP per il potenziamento dei Neet’ disponibile online (https://www.cedefop.europa.eu/en/tools/neets), che, partendo dalle prassi di successo dell’IeFP in tutta Europa, fornisce strumenti utili per progettare, attuare e valutare interventi per sostenere i giovani NEET. 

 

 

Fonti:

(1) CEDEFOP - Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale, 2022, 'Istruzione e formazione professionale come salvagente'https://www.cedefop.europa.eu/files/9168_it.pdf   

(2) Il Patto per il Lavoro e per il Clima è un progetto condiviso per il rilancio e lo sviluppo dell’Emilia-Romagna fondato sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale che è stato sottoscritto dalla Regione insieme a enti locali, sindacati, imprese, scuola, atenei, associazioni ambientaliste, Terzo settore e volontariato, professioni, Camere di commercio e banche. Tra i principali obiettivi fissati: completa decarbonizzazione entro il 2050 e 100% di energie rinnovabili al 2035, il 3% del Pil regionale in ricerca e Neet (giovani che non studiano e lavorano) sotto il 10%. https://www.regione.emilia-romagna.it/pattolavoroeclima 

(3) Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale (Cedefop), 2022, 'Istruzione e formazione professionale come salvagente. Il lavoro del CEDEFOP sull'IeFP a sostegno dell'inclusione sociale dei giovani NEET'. https://www.cedefop.europa.eu/files/9168_it.pdf    

(4)  La misura mira a garantire che tutti i giovani tra i 15 e i 24 anni ricevano un’offerta di lavoro di buona qualità, un’istruzione continua, un apprendistato o un tirocinio entro 4 mesi dalla fine dell’istruzione formale o dall’inizio della disoccupazione. https://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=1079&langId=it  

(5) Va ricordato che, come emerge dal Documento Strategico Regionale, la percentuale di NEET in Emilia-Romagna è diminuita in maniera molto significativa dal 2014 al 2019, passando dal 20,6% al 14,3%. Tuttavia, la pandemia ha avuto un impatto significativo sul numero dei NEET emiliano-romagnoli, con un aumento dell’incidenza percentuale sulla popolazione dopo il 2019, rientrata solo nel 2022 quando finalmente l’indice è tornato al di sotto dei livelli pre-pandemici con un valore del 12,2%. Il valore regionale resta comunque inferiore al dato medio nazionale del 19%. 

(6) DOCUMENTO STRATEGICO REGIONALE PER LA PROGRAMMAZIONE UNITARIA DELLE POLITICHE EUROPEE DI SVILUPPO 2021-2027. https://fesr.regione.emilia-romagna.it/2021-2027/documenti/dsr-2021-2027_approvato-assemblea-legislativa_delibera-44-2021.pdf

(7) Un'esperienza di lavoro in Spagna e Portogallo per 24 Neet emiliano-romagnoli,  29 gennaio 2024. https://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it/notizie/2024/un-esperienza-di-lavoro-in-spagna-e-portogallo-per-24-neet-emiliano-romagnoli 

(8) Ruth Santos-Brien, 2018, Effective outreach to NEETs. Experience from the ground, Directorate-General for Employment, Social Affairs and Inclusion, European Commission, Luxembourg: Publications Office of the European Union.