168° Sessione plenaria del Comitato europeo delle Regioni: i pareri adottati
Dal 13 al 15 ottobre si è tenuta a Bruxelles la 168° Sessione che riunisce i membri del Comitato europeo delle Regioni. Di seguito, i pareri che sono stati presentati e adottati successivamente alla discussione assembleare.
Strategia sull’Unione delle competenze
Investire nelle competenze è il principale motore di competitività dell'UE: è quanto sottolineato dai membri del Comitato europeo delle regioni durante un dibattito insieme alla Vicepresidente esecutiva della Commissione europea per i diritti sociali, le competenze, i posti di lavoro di qualità e la preparazione, Roxana Mînzatu.
A seguito del dibattito con la commissaria, i leader locali e regionali hanno adottato il parere guidato da Emil Boc (RO/PPE), sindaco del comune di Cluj-Napoca, in cui hanno chiesto che nel prossimo bilancio a lungo termine dell'UE (2028-2034) vengano adottate risorse e finanziamenti migliori per attuare la Strategia per l'Unione delle competenze, una delle priorità fondamentali della Commissione europea che mira a dotare i cittadini delle competenze necessarie per le transizioni verde e digitale. Il conferimento di competenze ai cittadini promuove l'occupazione e combatte la povertà e l'esclusione sociale; pertanto, l'Unione delle competenze e la strategia anti-povertà dovrebbero rafforzarsi a vicenda.
I membri del CdR hanno ribadito il ruolo cruciale degli enti locali e regionali nell'adattare l'istruzione alle esigenze locali, chiedendo inoltre un dialogo strutturato con le istituzioni europee per garantire che le politiche dell'UE riflettano le realtà locali. È stata sottolineata la necessità di modernizzare l'istruzione e la formazione attraverso maggiori investimenti nelle competenze STEM, nella digitalizzazione e nella formazione professionale.
Strategia dell’UE contro la povertà
A seguito del dibattito con Roxana Mînzatu, il CdR ha adottato anche il parere sulla Futura strategia dell'UE contro la povertà, guidato da Yonnec Polet (BE/PSE), membro del consiglio comunale di Berchem-Sainte-Agathe. Di fronte al rischio di povertà di oltre un quinto della popolazione dell’UE, i leader locali e regionali hanno sottolineato la necessità urgente di intervenire con un'azione coordinata al fine di affrontare la sfida dell'esclusione sociale in tutta Europa.
Salario minimo che tenga il passo con l'inflazione e riduca il numero di persone che non usufruiscono delle prestazioni sociali, misure decisive per eliminare la povertà infantile, azioni urgenti per affrontare la povertà lavorativa e investimenti in alloggi a prezzi accessibili e nella prevenzione dei senzatetto: sono queste le misure della strategia anti-povertà richiesta dal CdR.
Lo studio del CdR "Verso una nuova strategia dell'UE contro la povertà", dimostra che, mentre la povertà complessiva è diminuita dal 2015, i progressi sono disomogenei e che in diversi paesi sviluppati, come Francia e Germania, il rischio di povertà è in aumento. Quasi il 40% delle regioni dell'UE presenta una povertà superiore alla media dell'UE, con disuguaglianze in termini di età, genere, istruzione e occupazione.
Si chiede un piano realistico in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite per il 2030 volto a eliminare la povertà, nonché con la recente dichiarazione di Ursula von der Leyen nel suo discorso SOTEU, in cui ha sostenuto l'eliminazione della povertà nell'UE entro il 2050.
Prontezza alla difesa europea per il 2030
Le regioni e le città europee sono in prima linea nelle sfide odierne in materia di sicurezza: impatto della guerra in Ucraina, pressione sulle frontiere esterne, minacce ibride... Il Comitato europeo delle regioni ha tenuto un dibattito sull’argomento insieme al generale Christophe Gomart (FR/PPE), deputato al Parlamento europeo e relatore sul tema "Progetto di relazione sulla preparazione europea in materia di difesa 2030: valutazione delle esigenze".
A seguito della discussione, il CdR ha adottato un parere sul tema Prontezza europea in materia di difesa 2030, guidato dal sindaco di Braga, Ricardo Rio (PT/PPE), in cui è stato chiesto un ulteriore rafforzamento delle sinergie tra la politica di coesione e gli obiettivi di difesa, nonché la garanzia che i territori che ospitano poli di difesa e campioni nazionali rimangano competitivi.
I leader locali e regionali hanno sottolineato che affidarsi al debito per finanziare strutturalmente la sicurezza dell’UE non sia sostenibile, proponendo l'istituzione di un nuovo sistema di risorse proprie autentiche per garantire la capacità dell'UE di rispondere efficacemente alle sfide future in materia di sicurezza.
Rafforzare i diritti delle donne nell'UE - Una prospettiva locale e regionale
Durante la giornata del 14 ottobre, il Comitato delle Regioni ha adottato il parere guidato da Carina Ohlsson (SE/PSE), membro del consiglio comunale di Lidköping, approvando la tabella di marcia della Commissione europea per i diritti delle donne e la Dichiarazione dei principi per una società paritaria sotto il profilo del genere. I membri chiedono un bilancio a lungo termine che tenga conto della dimensione di genere, al fine di garantire che le strategie di sviluppo regionale contribuiscano a colmare i divari di genere e a promuovere la giustizia sociale. Inoltre, hanno sottolineato che i progressi reali possono essere conseguiti solo se gli enti locali e regionali sono pienamente impegnati e dotati di risorse adeguate ad agire in qualità di partner strategici nell'attuazione della tabella di marcia e della nuova strategia dell'UE per la parità di genere.
Infine, i leader regionali e locali hanno invitato la Commissione europea e gli Stati membri ad adottare una definizione di stupro basata sull'assenza di consenso e hanno sostenuto l'accesso a un'assistenza sanitaria di qualità per tutte le donne e i diritti sessuali e riproduttivi in tutta l'UE.
Rafforzare la dimensione territoriale delle relazioni tra l'UE e la Svizzera
Il 15 ottobre il Comitato ha adottato un parere presentato da Matteo Luigi Bianchi (IT/ECR), membro dell'autorità locale di Morazzone, contenete un pacchetto di accordi volti a stabilizzare e sviluppare le relazioni bilaterali tra la Svizzera e l'Unione europea. Uno dei principali obiettivi del parere è quello di garantire che la dimensione territoriale della cooperazione UE-Svizzera sia rafforzata, secondo il relatore Bianchi, "in modo continuo e sistematico". A sostegno delle affermazioni del relatore, giunge la dichiarazione di Norman Gobbi, presidente del governo ticinese e rappresentante della Conferenza svizzera dei governi cantonali, il quale ha espresso l'interesse della Conferenza svizzera dei governi cantonali a instaurare una cooperazione con il CdR, affermando che "potrebbe fornire uno spazio strutturato per il dialogo in cui le regioni e i cantoni possano articolare e far valere i propri interessi".
Il parere pone particolare enfasi sulla necessità di una cooperazione efficace in materia di mobilità dei lavoratori, infrastrutture, servizi pubblici transfrontalieri, gestione delle frontiere, biodiversità, nonché sulla necessità di una "sussidiarietà attiva", al fine di garantire che i livelli subnazionali svolgano un ruolo centrale nella definizione di potenziali accordi.
Elaborare i crediti naturali: un quadro per promuovere la biodiversità e i servizi ecosistemici
"I crediti naturali sono un primo passo rivoluzionario e un'opportunità per coinvolgere coloro che finora si sono fatti da parte nella protezione della biodiversità: industria, governi regionali e investitori”. Sono queste le parole utilizzate da Rastislav Trnka (Slovacchia/PPE), presidente della regione autonoma di Košice, per descrivere l’oggetto del parere da lui presentato e poi approvato dalla Plenaria.
Nonostante sia stato evidenziato il potenziale dei crediti per la natura nel colmare il deficit di finanziamento stimato di 37 miliardi di euro, per affrontare la perdita di biodiversità e il degrado della natura, il CdR sottolinea che tali crediti dovrebbero integrare, non sostituire, l'attuale sostegno dell'UE alla protezione e al ripristino della biodiversità. Inoltre, ritiene che i crediti per la natura debbano basarsi su progetti pilota condotti a livello locale.
In questo senso, il Comitato manifesta preoccupazione per il fatto che il programma LIFE non sia mantenuto nelle attuali proposte della Commissione europea per il bilancio pluriennale dell'UE per il periodo 2028-34.
Infine, i leader locali esortano gli Stati membri a integrare i meccanismi di credito alla natura nelle loro strategie nazionali in materia di ambiente e clima, nonché a sviluppare le capacità tecniche, amministrative e professionali necessarie per sostenere gli enti locali e regionali nella gestione di tali regimi.
Stato dell'Unione dell'energia: prepararsi per un'attuazione graduale della transizione energetica in linea con gli obiettivi del pacchetto “Pronti per il 55%”
“Ciò di cui abbiamo bisogno è l'assistenza finanziaria e tecnica e l'accesso diretto ai fondi dell'UE”. Questo bisogno degli amministratori locali, portato all’attenzione del CdR dal parere elaborato da Joško Klisović (HR/PSE), membro dell'Assemblea comunale di Zagabria, rappresenta il nucleo della proposta adottata: quest’ultima, infatti, sottolinea che dotare gli enti locali e regionali di risorse, competenze e sostegno politico adeguati è fondamentale per conseguire gli obiettivi climatici dell'UE e una transizione energetica giusta. Sia gli obiettivi sia la transizione saranno supportati dal cosiddetto pacchetto “Pronti per il 55%”, il quale mira a mettere l'UE sulla strada della neutralità climatica entro il 2050, iniziando con la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030.
I membri del Comitato propongono di elaborare un piano d'azione dell'UE che sostenga gli enti locali e regionali nella creazione di nuove agenzie per l'energia e di sportelli unici con finanziamenti di avviamento e assistenza tecnica. Inoltre, invitano a garantire il coinvolgimento tempestivo, continuo e significativo degli enti locali e regionali nella pianificazione, nell'attuazione e nel monitoraggio delle politiche energetiche nazionali e dell'UE.
Per quanto riguarda il tema della povertà energetica, il CdR chiede misure mirate per garantire una transizione giusta, come i prestiti per la ristrutturazione a tasso zero, le sovvenzioni dirette alle famiglie a basso reddito e il sostegno alle iniziative energetiche basate sulle comunità.





