Strategie digitali: questa volta l'UE convincerà i cittadini ad andare a votare?

Le nuove tecnologie stanno plasmando sempre di più il comportamento delle istituzioni e degli attori politici, con entrambi che faticano a trovare il modo migliore per stimolare l'affluenza alle urne. Il Parlamento europeo ha organizzato un'audizione denominata “European Parliamentary Elections, European Parties, European Voters” in cui diversi esperti hanno condiviso il loro punto di vista su tale questione.

 In collaborazione con EU Events >>English Version

LA COMMISSIONE E IL PARLAMENTO EUROPEO UNISCONO GLI SFORZI SULLA COMUNICAZIONE

Hearing Elections foto speaker 1Per invertire la tendenza negativa dell'affluenza alle urne - solo il 43% ha votato alle Europee del 2014 - la Commissione e il Parlamento europeo hanno deciso di migliorare il coordinamento delle loro campagne di comunicazione in vista delle prossime elezioni di Maggio.

Sia Mikel Landabaso Alvarez (“Director for Strategy and Corporate Communication” presso la Commissione europea) sia Alexander Kleinig (“Head of unit of Concept & Design in DG COMM” del Parlamento europeo) concordano sul fatto che questa collaborazione aumenterà l'impatto delle strategie comunicative dell’UE, aumentando l’awareness sull’importanza di andare a votare e migliorando così l’affluenza finale.

Alvarez e Kleinig hanno citato numerosi esempi di questa cooperazione tra cui l’uso dei termini “elezioni europee” invece di “elezioni del Parlamento europeo” e il richiamo di ognuno alla campagna informativa dell’altro (c.d. cross-referring).

Infine, la Commissione ha comunicato su tre fronti in stretta cooperazione con il Parlamento allo scopo di responsabilizzare e informare i cittadini; tali ambiti sono stati definiti “What the EU does” (Cosa fa l’UE?), “Why and how to vote” (Come e perché votare) e “How to engage” (Come partecipare attivamente alla cittadinanza europea).

 

LE 3 CAMPAGNE INFORMATIVE DELLA COMMISSIONE

Hearing Elections le tre campagne informative della CommissioneEsaminando brevemente le campagne di comunicazione specifiche di entrambe le istituzioni notiamo che la Commissione europea ha lanciato da diversi mesi ben tre campagne informative: InvestEu, #EUandME e EU Protects, tutte e tre aventi come target persone considerate neutrali o ambivalenti nei confronti dell'UE ("non so niente dell’UE" / "non mi interessa l’UE").

La prima campagna, InvestEU, è stata concepita per mostrare l'impatto dei finanziamenti europei nella vita delle persone ed è stata suddivisa in due fasi: la Fase 1 (Marzo 2017 - Marzo 2018) ha raggiunto 203 milioni di cittadini in tutta Europa mentre la Fase 2 (Maggio 2018 - in corso) ha raggiunto 40 milioni di cittadini, registrando 112.000 visite ai propri siti web e 2,7 milioni di visualizzazioni video.

La seconda campagna #EUandME è stata lanciata nel Maggio 2018 ed è stata concepita per raggiungere i giovani europei, mettendo in mostra i valori e i risultati ottenuti dall’UE; fino ad ora ha raggiunto quasi 40 milioni di cittadini, con il 43% di essi che si è dichiarato “orgoglioso di essere europeo” e il 51% che ha affermato di “fidarsi dell'UE”.

L'ultima campagna, EU Protects, è stata lanciata nell'Ottobre 2018 e si proponeva di mostrare gli eroi di tutti i giorni che contribuiscono al successo dell'UE; fino ad ora ha raggiunto 10,4 milioni di cittadini, registrando oltre 10 milioni di visualizzazioni di cortometraggi e quasi 300 milioni di visualizzazioni pubblicitarie online a pagamento.

 
"THIS TIME I’M VOTING", LA CAMPAGNA DEL PARLAMENTO EUROPEO

stavoltavoto bimbo bandiera usata per articolo Elia su Hearing ElectionsEsattamente un anno prima delle elezioni del 2019 il Parlamento europeo ha lanciato la sua campagna informativa chiamata "This Time I'm Voting" per sensibilizzare i cittadini e invertire il trend negativo dell’affluenza alle urne. Il nome di questa campagna è stato declinato nella lingua di ciascun Paese dell'UE (è stata tradotta ad esempio in "Stavolta Voto" in italiano, "Esta vez voto" in spagnolo, e così via). Questa campagna ha visto come target principale i giovani e ha cercato di stimolare la loro partecipazione con un approccio peer-to-peer.

La campagna è stata suddivisa in tre livelli: il primo è l’iscrizione alla piattaforma di "Stavolta Voto" per informarsi sulle elezioni tramite la newsletter periodica; il secondo livello prevede la divulgazione sui social network delle ragioni personali per andare a votare e condividerle con parenti e amici per incoraggiarli a votare a loro volta; il terzo livello prevede la partecipazione attiva alla campagna. A tal proposito, attraverso la piattaforma tutti possono segnalare all'Ufficio di rappresentanza delle istituzioni dell'UE più vicino la propria disponibilità a impegnarsi in prima persona; l’Ufficio in seguito provvederà a contattare il cittadino e metterlo in contatto con altri “attivisti” della medesima area per unire gli sforzi e contribuire così al buon esito della campagna informativa.

Per citare un esempio concreto di partecipazione attiva alla campagna, cinquanta studenti dell'Università di Bologna hanno aderito alla campagna Stavolta Voto nell'ambito del Laboratorio EuLab, progetto del corso di laurea in "Scienze Politiche, Sociali e Internazionali" svolto in collaborazione con Europe Direct Emilia-Romagna, in cui i ragazzi e le ragazze possono applicare sul campo le conoscenze teoriche apprese durante la loro carriera universitaria. Gli studenti sono coordinati dai propri docenti (la Prof.ssa Pina Lalli, la Dott.ssa Michela Zingone e la Dott.ssa Claudia Capelli) e stanno realizzando una campagna di comunicazione social e multimediale per informare i propri coetanei sull'Europa e sull'importanza di andare a votare alle prossime elezioni europee.

 

ANCHE I PARTITI POLITICI STANNO MOBILITANDO I CITTADINI ONLINE?

Hearing Elections foto speaker 2Come spiegato dal Prof. Juan Rodríguez Teruel (Università di Valencia), dagli anni 2000 sono emersi nuovi attori politici, i quali hanno ottenuto sempre maggiore consenso ponendosi in forte contrasto nei confronti delle politiche di austerity e della cosiddetta "vecchia politica".

Il prof. Teruel afferma che oggigiorno il voto anti-establishment per ragioni economiche è emerso a causa dell'aumento di nuove disuguaglianze nella nostra società, dell'insoddisfazione di quei cittadini che non hanno beneficiato della globalizzazione e del riallineamento elettorale causato dal generale malcontento di numerosi elettori (prodotto da nuove incertezze sociali).

Ciò ha tre conseguenze principali sui partiti tradizionali: innanzitutto essi hanno dovuto giocoforza adattarsi a nuove forme, regole, idee e pratiche che avevano disdegnato in precedenza (per esempio i cittadini chiedono sempre più di partecipare alla democrazia interna dei partiti).

In secondo luogo osserviamo una ristrutturazione degli spazi politici perché la classica divisione sinistra-destra è attualmente in fase di ridefinizione (infatti c'è una riduzione delle differenze percepite dagli elettori tra le proposte elettorali dei vari partiti).

Infine notiamo l'ascesa degli outsider politici, con la celebrity politics che acquisisce sempre più rilevanza per via di famosi giornalisti, scienziati, attori, atleti, ecc. che decidono di scendere in politica e sfruttare al meglio la popolarità di cui godono nei rispettivi settori.

 

LE NUOVE TENDENZE NELLA "DIGITAL POLITICS"

hearing elections imgIl prof. Teruel ha anche affermato che l'ascesa delle nuove tecnologie impone ai partiti politici di adeguare la loro "strategia digitale" per mobilitare i cittadini. I moderni mezzi di comunicazione e i social network hanno infatti una grande influenza nella formazione delle opinioni politiche degli elettori e per questo si assisterà alla comparsa di nuovi trend: in primo luogo, la polarizzazione potrebbe diventare il nuovo standard nelle campagne elettorali poiché in grado di migliorare l’affinità con gli elettori e di apportare efficacia comunicativa - aumentando tuttavia l'uso di una forte retorica populista.

In secondo luogo, i partiti diventeranno sempre più digitali per soddisfare le pressanti richieste dei cittadini di partecipare alla loro democrazia interna. Ad esempio ci sono partiti che già oggi utilizzano piattaforme online per chiedere l'opinione degli elettori, come il Movimento Cinque Stelle in Italia e Podemos in Spagna.

Quest'ultimo aspetto dovrebbe essere ulteriormente analizzato: sicuramente allarga lo spazio politico di discussione ma al contempo crea autoreferenzialità e orientamento a decisioni di breve termine: infatti i politici possono essere sempre più tentati di soddisfare i mutevoli sentimenti degli elettori minando la costruzione di policy di lungo periodo e peggiorando in questo modo la qualità del processo decisionale.

 

CONCLUSIONE

Che si tratti di campagne informative di istituzioni UE o di campagne dei partiti politici, è necessario stimolare la partecipazione dei cittadini affinché l'affluenza alle urne inverta la tendenza negativa degli ultimi anni. Gli europei devono infatti rendersi conto dell'importanza di queste elezioni di Maggio, comprendendo in definitiva che avranno un’occasione preziosa per scegliere chi rappresenterà le vite di 500 milioni di persone e, di conseguenza, chi deciderà sul loro futuro per i prossimi cinque anni.

 

                                                                                                                Elia Grassilli