Welfare. Farmacie notturne, Paruolo (Pd): Rendere sicuri gli accessi dei clienti eliminando il citofono/ foto

Secondo il consigliere dem, ci sarebbero problemi di sicurezza perché “il farmacista in reperibilità dovrebbe muoversi senza nemmeno avere il numero di cellulare dell’utente che lo ha chiamato”

20/07/2018 11:34

Conoscere gli accessi notturni alle farmacie, tutelando i farmacisti reperibili, visto che con la legge regionale i Comuni hanno la possibilità di stabilire che il turno notturno delle farmacie urbane possa essere effettuato a battenti chiusi, purché sia assicurata la presenza di un farmacista all’interno, avvisato dai clienti anche tramite citofono, senza però poter avere il numero dell’utente che chiama. A chiedere i dati, con un’interrogazione alla giunta, è il consigliere del Partito democratico Giuseppe Paruolo.

“La ratio del provvedimento – spiega l’esponente dem – è quella di agevolare le farmacie, e in particolare quelle che si trovano in zone più scarsamente popolate, consentendo loro di adeguare il servizio offerto alla domanda territoriale e alle proprie esigenze”, visto che “ci sono farmacie che svolgono il turno di notte a volte in assenza di clienti, o quasi”.

La legge regionale stabilisce che il turno a battenti chiusi possa essere svolto attraverso “chiamata telefonica del farmacista, attivabile anche tramite il citofono della farmacia”. Un modo che, però, secondo Paruolo, preoccupa i farmacisti perché “temono una ricaduta negativa in termini di sicurezza e di uso improprio, in quanto il farmacista in reperibilità dovrebbe muoversi senza nemmeno avere il numero di cellulare dell’utente che lo ha chiamato attraverso il citofono”. Dall’altra parte, “in assenza di un’efficace pubblicizzazione – dice il consigliere- ci saranno utenti costretti ad attendere all’esterno delle farmacie l’arrivo del farmacista in reperibilità”.

Quindi Paruolo interroga la giunta per sapere “se siano disponibili dati sugli accessi alle farmacie in reperibilità, suddivisi tra quanti accessi vengano preceduti da telefonata e senza attesa, e quanti siano attivati tramite citofono o telefonata dell’utente davanti alla farmacia, con conseguente attesa. Conoscere lo stato esatto della situazione attuale sulla pubblicizzazione dei turni delle farmacie: quali portali siano stati effettivamente attivati, in che modo siano raggiungibili e quali siano le relative modalità di fruibilità”.

Inoltre, il consigliere chiede  alla giunta “se consideri percorribile l’ipotesi di abbattere drasticamente o eliminare gli accessi attivati con citofono, di prevedere solo il telefono come mezzo per attivare la reperibilità, eliminando la necessità di collegare il citofono senza identificazione sicura dell’utente e venendo incontro alle esigenze di sicurezza segnalate dalle associazioni di farmacie”.

(Margherita Giacchi)

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