Casa. Gibertoni (M5s): iniziative per ‘facilitare’ la vita nei condomini, soprattutto se datati

Barriere architettoniche, conflittualità, mancati controlli sulla qualità interna dell’acqua potabile, assenza di defibrillatori: sono alcuni dei problemi che si affrontano nella vita condominiale  

14/08/2017 13:55

Casa non è sempre sinonimo di “accoglienza, benessere e accessibilità”, in particolare quando la propria abitazione si trova in condomini costruiti non di recente, dove sono presenti barriere architettoniche che impediscono o ostacolano la mobilità per la mancanza di ascensori. Lo afferma Giulia Gibertoni (M5s) in un’interrogazione rivolta alla Giunta regionale, dove aggiunge che tra le difficoltà con cui ci si deve confrontare nella vita condominiale ci sono anche i mancati controlli sull’acqua potabile proveniente dall’acquedotto pubblico, poiché è incerto a chi spetti la responsabilità di queste verifiche, se sia in capo all’amministratore condominiale o al gestore dell’acquedotto, e, in secondo luogo, le situazioni di conflittualità tra condomini, che il più delle volte coinvolgono inquilini anziani residenti da tempo nell’edificio e nuovi abitanti, anche provenienti da paesi extraeuropei. “Se non gestite correttamente, – scrive la consigliera – queste situazioni possono provocare tensioni che incidono negativamente sulla convivenza sociale e sulla sicurezza”. Per quanto riguarda la dotazione di ascensori, Gibertoni ricorda che in Emilia-Romagna, sulla base dei dati, nel 69% dei casi gli edifici con quattro piani e oltre non sono dotati di ascensore, in termini assoluti 60.465 edifici, a questi, poi, si assommano i 230.796 palazzi a 3 piani senza ascensore, per un totale di 291.000 edifici. La nostra regione – aggiunge – si collocherebbe all’ottavo posto in Italia, con un edificio con ascensore ogni 127,8 abitanti, mentre a Modena la media sarebbe di un ascensore ogni 120 abitanti. Gli impianti installati prima del 1999, inoltre, non sarebbero dotati delle moderne tecnologie in grado di garantire il livello di sicurezza minimo richiesto dagli standard europei.

Sul fronte della conflittualità fra condomini, Gibertoni rileva che si tratta di un fenomeno che emerge in particolare nelle abitazioni di edilizia residenziale pubblica: diversi enti locali – spiega – dispongono da anni di servizi di mediazione di questi conflitti, si tratta tuttavia di un’offerta residuale di fronte a un fenomeno che riguarda rapporti di vicinanza e di contiguità, con la reciproca interdipendenza nell’uso delle cose comuni e la difficile armonizzazione dei vari interessi. Ma c’è di più: in Italia, ogni anno, – riporta la consigliera – sono circa 50.000 le persone colpite da arresto cardiaco: nel 70-80% dei casi l’evento si verifica all’interno delle abitazioni e solo il 5% sopravvive.

Nonostante l’evidenza di queste situazioni – denuncia l’esponente del M5s – “attualmente non esistono interventi regionali o statali per finanziare l’installazione di nuovi ascensori negli edifici costruiti prima della promulgazione della normativa in materia di barriere architettoniche; continua a non essere chiaro a chi spetti la competenza e l’obbligo del controllo sulla qualità interna dell’acqua potabile nei condomini; non ci sono particolari attività da parte della Regione sulla conflittualità tra condomini che, se non gestite, possono dar vita a tensioni che incidono negativamente sulla convivenza sociale e sulla sicurezza; non c’è attività da parte degli enti locali e della Regione sui fenomeni di rilevanza sanitaria nei condomini, in particolare sulla dotazione di defibrillatori”.

Alla luce di queste considerazioni, Gibertoni rivolge una serie di interrogativi alla Giunta regionale. Chiede, in primo luogo, se non ritenga opportuno attivarsi perché sia rifinanziato il fondo nazionale previsto dalla legge 13/1989, che “regola la concessione di “contributi per interventi atti al superamento delle barriere architettoniche su immobili privati già esistenti ove risiedono portatori di menomazioni o limitazioni funzionali permanenti”, e sollecita interventi per garantire la fruibilità, da parte di anziani e di persone con disabilità, degli edifici pubblici, privati e degli spazi aperti al pubblico.

La consigliera invita quindi l’esecutivo regionale ad avviare iniziative per la promozione e il potenziamento della mediazione sociale e per incentivare l’uso dell’acqua del rubinetto negli appartamenti condominiali, dando sicurezza sulla qualità dell’acqua anche attraverso controlli gratuiti a carico dei gestori degli acquedotti o delle Ausl.

Gibertoni, infine, sollecita azioni per promuovere e diffondere la cultura del primo soccorso all’interno dei condomini, anche attraverso facilitazioni per l’acquisto di defibrillatori e dei relativi corsi per utilizzarli.

(Antonella Celletti)

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