CARCERE. DESI BRUNO (GARANTE REGIONALE): “GARANTIRE DIRITTO AFFETTIVITA’ DETENUTI, ADESSO GLI SPAZI CI SONO”

CARCERE. DESI BRUNO (GARANTE REGIONALE): “GARANTIRE DIRITTO AFFETTIVITA’ DETENUTI, ADESSO GLI SPAZI CI SONO”

23/01/2015 15:58

Desi Bruno, Garante regionale delle persone private della libertà personale, torna a porre il tema del diritto all’affettività in carcere. “La riduzione del numero dei detenuti presenti e la contestuale apertura di nuovi padiglioni detentivi- afferma– rende oggi disponibili nuovi spazi all’interno delle carceri che possono essere utilmente messi a disposizione per gli incontri – anche intimi – dei detenuti con i propri cari, soprattutto nel caso di persone che non hanno la possibilità di uscire ricorrendo ai permessi-premio”.

A parere della Garante, affettività e relazioni familiari rappresentano dimensioni che vanno tenute il più possibile “fuori dal carcere”, attraverso il ricorso a tutti gli strumenti che l’ordinamento penitenziario mette a disposizione. Tuttavia, esistono alcune fasce di detenuti (come gli ergastolani – specie se ostativi – e comunque le persone detenute con condanne a pene detentive molto lunghe) per le quali il ricorso ad appositi spazi riservati costituisce “l’unica alternativa percorribile”. Garantire anche a costoro la possibilità di mantenere i rapporti con i propri cari è assolutamente fondamentale, perché – sostiene Desi Bruno – “la questione diritti umani in carcere non può fermarsi al sovraffollamento. Sarebbe assolutamente riduttivo ragionare in questi termini. Occorre invece ripensare la logica dei permessi, delle telefonate e delle opportunità trattamentali nei vari circuiti differenziati”.

Da questo punto di vista, la Garante esprime grande soddisfazione per il recente disegno di legge presentato in conferenza stampa al Senato il 21 gennaio scorso.  L’atto (Ddl n.1587, primo firmatario il senatore Sergio Lo Giudice, co-firmatario il senatore Luigi Manconi insieme ad una ventina di colleghi di forze politiche trasversali) ripropone una proposta sostenuta nella scorsa legislatura da Rita Bernardini, attuale segretario nazionale dei Radicali italiani.

Il testo prevede colloqui più lunghi e “senza alcun controllo visivo”, sottolinea Desi Bruno, in “locali idonei a consentire ai detenuti e agli internati l’intrattenimento di relazioni personali e affettive” e la possibilità per i Magistrati di sorveglianza di concedere un permesso ulteriore (in aggiunta ai cosiddetti “permessi premio” e a quelli “di necessità”) “da trascorrere con il coniuge, con il convivente o con il familiare”.

Infine, per i detenuti e gli internati stranieri viene introdotta la possibilità di effettuare telefonate ai propri parenti o conviventi residenti all’estero.

Oltre ai senatori proponenti e alla stessa Desi Bruno, sono intervenuti alla conferenza stampa di presentazione del disegno di legge anche Rita Bernardini, Franco Corleone (Garante dei detenuti della Regione Toscana) e Ornella Favero (direttrice della testata giornalistica “Ristretti Orizzonti” e animatrice della campagna di sensibilizzazione “Per qualche metro d’amore in più”).

Per tutti, l’auspicio è quello di non privare i detenuti del proprio diritto a mantenere rapporti affettivi, garantendo incontri più frequenti e consentendo spazio e tempo per i momenti con il proprio partner, coniuge o convivente.

“Troppo spesso ci si dimentica che la carcerazione non punisce solo il detenuto, ma si riverbera in modo devastante sui familiari, in particolare sui figli. Tuttavia- prosegue la Garante regionale– per riconoscere pienamente il diritto all’affettività, è necessario poter disporre di periodi di incontro con i propri cari, liberi da controlli visivi, che impediscono di vivere con naturalezza anche le manifestazioni di affetto più semplici, come un bacio o un abbraccio, nonché di poter anche avere rapporti sessuali con il proprio coniuge o convivente. Il disegno di legge presentato si muove in questa direzione e credo, finalmente, che i tempi siano maturi per arrivare ad un suo positivo accoglimento”

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