STRAGE PARIGI. RISOLUZIONE LEGA NORD: REGIONE MONITORI LUOGHI DI CULTO ISLAMICI E STOP A CONTRIBUTI

STRAGE PARIGI. RISOLUZIONE LEGA NORD: REGIONE MONITORI LUOGHI DI CULTO ISLAMICI E STOP A CONTRIBUTI

08/01/2015 16:53

“Il susseguirsi di attacchi terroristici di matrice jihadista sul territorio europeo dimostra come le ripercussioni socio-culturali relative alla massiccia presenza di musulmani in Europa siano state pesantemente sottovalutate”.

È quanto si legge in una risoluzione presentata dal gruppo della Lega Nord (primo firmatario Alan Fabbri) all’indomani dell’attacco terroristico alla redazione di Charlie Hebdo a Parigi, documento nel quale i nove consiglieri firmatari si associamo “al cordoglio espresso dalle massime cariche istituzionali della Regione Emilia-Romagna per il massacro brutale, violento e vile” e per “l’attacco diretto e spietato contro i luoghi, le persone e gli spazi dove si produce libertà d’espressione, pensiero libero, privo di qualsiasi condizionamento e pressione”.

Nella risoluzione si ribadisce quindi la necessità, per la tutela della pubblica incolumità, di “cautele e restrizioni straordinarie e mirate” e si impegna la Giunta regionale a “effettuare, di concerto con gli enti locali e gli organi di polizia, una ricognizione di tutti i luoghi di culto o aggregazione riconducibili alla religione islamica presenti sul territorio emiliano-romagnolo”. Gli esponenti del Carroccio chiedono inoltre all’esecutivo regionale di sospendere ogni tipo di finanziamento, contributo e patrocinio a favore delle organizzazioni islamiche, a ancora di “subordinare qualsiasi atto autorizzatorio in materia urbanistica alla presenza, all’interno dei rispettivi statuti delle associazioni islamiche, della tutela dei principi fondamentali di libertà d’espressione e di pensiero e promuovere l’attento monitoraggio dei finanziamenti privati che tali strutture ricevono”.

“Già da anni- spiegano i firmatari della risoluzione a sostegno delle loro richieste- proliferano nella nostra regione moschee e luoghi di culto islamici spesso mascherati da associazioni culturali o ricreative. Numerose indagini delle unità anti-terrorismo- si legge ancora nell’atto- hanno in più occasioni sgominato cellule jihadiste che operavano all’interno di moschee, sale di preghiera, centri culturali islamici e altri centri di aggregazione”. Da parte sua, riferiscono ancora i consiglieri, “la Regione Emilia-Romagna ha finanziato diversi progetti di dialogo e tutela del patrimonio culturale islamico, mentre ad oggi non è stata stipulata alcuna intesa tra lo Stato italiano e le organizzazioni religiose islamiche”.

(is)

 

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