"Conoscere la storia per non ripeterne gli errori"

19.11.2015

Ospitare a Gerusalemme un gruppo di insegnanti emiliano-romagnoli, e organizzare in Assemblea legislativa una mostra sull’Olocausto: sono questi i primi progetti in cantiere nell’ambito del protocollo che l’Assemblea legislativa ha firmato lo scorso 10 giugno con lo Yad Vashem, l’Ente nazionale israeliano per la memoria della Shoah, realtà partner di 'conCittadini' e protagonista questa mattina della seconda delle giornata di formazione che aprono il percorso di cittadinanza attiva dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna.

A rappresentare lo Yad Vashem Irena Steinfeldt, direttore del Dipartimento “Giusti tra le nazioni”, cioè i non ebrei che salvarono ebrei durante l’Olocausto: “Siamo davvero molto orgogliosi che l’Assemblea abbia firmato un protocollo d’intesa con lo Yad Vashem- spiega-, avevamo già collaborazioni ma questo è stato il primo protocollo firmato con un interlocutore italiano”. Tra i progetti in programma, anticipa Steinfeldt, “speriamo di poter ospitare presto un gruppo di insegnanti emiliano-romagnoli, sarebbe l’inizio di un percorso che potrebbe rappresentare un esempio per tutte le Regioni d’Italia”; inoltre, continua la direttrice, “vorremmo organizzare una mostra in Assemblea, commemorare il passato è fondamentale per costruire un futuro migliore”.

Rita Chiappini, insegnante in un liceo di Rimini e contatto in Italia dello Yad Vashem, ha invitato i colleghi - l’incontro era infatti dedicato a docenti e educatori, anche se non sono mancati alcuni giovani studenti tra i presenti - a “evitare la retorica dell’Olocausto come ‘l’inferno in terra’, la Shoah è una storia umana e proprio per questo motivo dobbiamo imparare a conoscerla, per non ripeterne gli errori, ponendo soprattutto l’accento sulle responsabilità individuali”.

Lo Yad Vashem è l’Ente nazionale per la memoria della Shoah, è stato istituito nel 1953 con un atto del Parlamento israeliano e ha il compito di documentare e tramandare la storia del popolo ebraico durante la Shoah, preservando la memoria di ognuna delle sei milioni di vittime per mezzo dei suoi archivi, della biblioteca, dei musei e della Scuola internazionale per gli studi sull’olocausto, che ogni anno ospita 350.000 tra studenti, universitari e insegnanti. Ha inoltre il compito di ricordare i Giusti fra le Nazioni, che rischiarono le loro vite per aiutare gli ebrei durante la Shoah: come ribadisce Steinfeldt, “vogliamo esprimere la profonda gratitudine nei confronti di quelle persone straordinarie, raccontando le loro storie per sempre”. A questo proposito, la direttrice del Dipartimento nel suo intervento si è concentrata sulle storie dei Giusti italiani e in particolare emiliano-romagnoli: tra tutti Odoardo Focherini, Giusto di Carpi morto nel campo di concentramento di Hersbruck dopo aver salvato più di 100 ebrei, la cui nipote era presente questa mattina in Assemblea legislativa.

(jf)

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