MIGRANTI. RESPINTA RISOLUZIONE M5S PER ACCOGLIENZA DIRETTA DEI COMUNI

Pd: “alcuni aspetti condivisibili, altri meno”. Lega: “no a toppe a un sistema che non funziona”. M5s: “modalità rivolta alle famiglie”

08/11/2016 16:40

Con il voto negativo di Pd e della Lega Nord è stata respinta in commissione Politiche per la salute, presieduta da Paolo Zoffoli, una risoluzione del M5s, sottoscritta da Gian Luca Sassi (primo firmatario), Andrea Bertani e Raffaella Sensoli, dove si impegna la Giunta regionale a sostenere forme di accoglienza diretta per i richiedenti asilo da parte dei Comuni, rivolte in modo particolare alle famiglie, e a promuovere, a livello di Governo e Parlamento, l’adozione di soluzioni normative, amministrative e tecniche, che favoriscano la disponibilità dei Comuni all’accoglienza diretta di famiglie di richiedenti asilo.

Sassi, presentando il documento, ha auspicato a tal fine “la stipula di accordi diretti, fra l’ente locale impegnato nell’accoglienza e i richiedenti asilo, che specifichino responsabilità, diritti e doveri reciproci” e “la costituzione di tavoli tecnici tra istituzioni interessate per accompagnare le operazioni di accoglienza diretta dei richiedenti asilo”.

Se in ogni Comune, questo l’obiettivo della risoluzione, “si ricorresse alla modalità di accoglienza diretta si potrebbero garantire condizioni tali da evitare sovraffollamento, promiscuità, tensioni e sarebbero senza dubbio migliori le possibilità di integrazione”. Modalità- secondo i firmatari- “che può essere attivata con maggiore facilità nei confronti di nuclei familiari o di piccoli gruppi” e “che non deve comportare oneri a carico dei Comuni, che accederebbero alle quote previste per l’accoglienza (34,60 euro giornalieri a migrante)”.

“Comprendo l’obiettivo dei Cinquestelle di affrontare solo questo aspetto del problema immigrazione,- commenta Daniele Marchetti (Ln)– tuttavia la questione a monte dell’emergenza immigrazione e dei flussi incontrollati rimane. Ricordo che, secondo i dati ufficiali, solo il 5% dei richiedenti asilo riceve lo status di rifugiato, quindi non serve mettere toppe a un sistema che non funziona, si deve risolvere il problema a monte, insieme all’Unione europea, cosa che non sta accadendo”.

Alcuni aspetti della risoluzione sono “condivisibili”, altri meno. Lo sostiene Marcella Zappaterra (Pd), che ricorda i vantaggi del modello di “accoglienza diffusa” in piccole strutture su cui punta l’Emilia-Romagna e l’apertura del primo Hub regionale per la primissima accoglienza. Gli enti locali- afferma hanno già un ruolo centrale nell’accoglienza in Emilia-Romagna, in particolare nel sistema SPRAR, dove si garantiscono interventi di accoglienza integrata con il supporto di associazioni e enti del terzo settore, visto che i Comuni, con le misure di contenimento delle risorse e di blocco delle assunzioni a cui sono sottoposti, non avrebbero la possibilità di una gestione diretta dei richiedenti asilo.

Sassi, nella replica, afferma di prendere atto del parere negativo, non senza ribadire che la risoluzione va a toccare un aspetto ben preciso del problema e non punta a risolverlo in generale, toccando una nicchia di persone che hanno già ottenuto lo status.

Nel corso della discussione, un botta e risposta tra Sassi e il presidente Zoffoli anche sul parere del Cal (Consiglio autonomie locali). Secondo l’esponente del M5s, la risoluzione, già all’ordine del giorno dell’Assemblea, sarebbe stata inviata in commissione, su richiesta di un consigliere del Pd, per avere il parere del Cal. Il documento, invece, sempre secondo Sassi, sarebbe stato calendarizzato senza che fosse stato acquisito questo parere e quindi inutilmente. Immediata la risposta di Zoffoli: “alla commissione non è mai pervenuta alcuna richiesta formale di acquisire il parere del Cal, parere che, fra l’altro, non è previsto dal Regolamento”.

(Antonella Celletti)

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