Protezionismo in ascesa ovunque nel mondo

immagine cartello doganaNegli ultimi 18 mesi i 31 paesi monitorati nella relazione hanno adottato nel complesso 200 nuove misure protezionistiche, facendo così salire a 1 000 le misure protezionistiche adottate dall'inizio della crisi economica.

L'UE si batte per eliminare queste barriere a beneficio delle imprese e dei cittadini europei e la relazione include anche una panoramica delle azioni dell'UE contro barriere commerciali specifiche che ostacolano le vendite di prodotti e servizi dell'UE nei mercati strategici dell'Unione.

Cecilia Malmström, Commissaria responsabile per il commercio, ha dichiarato: "Il protezionismo su scala mondiale è in continua crescita. È dimostrato che i mercati aperti portano più innovazione, maggiore produttività, crescita economica e prosperità. Ciò nonostante, solo poche barriere commerciali sono state eliminate e nel contempo ne sono state introdotte di nuove. Per questo continuiamo a lavorare per promuovere gli scambi commerciali aperti negoziando accordi di libero scambio e applicando le norme vigenti. Spero vivamente che i nostri partner possano unirsi al nostro forte impegno a favore di mercati aperti che funzionino per tutti."

Tra i prodotti più colpiti dalle misure restrittive ci sono le materie prime e i prodotti energetici, che sono oggetto di restrizioni all'esportazione, e i prodotti TIC sui quali sono imposti requisiti di contenuto locale e vincoli ingiustificati di localizzazione dei dati. Le restrizioni commerciali più comuni restano i divieti applicati ai prodotti, i dazi sulle importazioni o sulle esportazioni e le licenze che colpiscono gli scambi al confine.

Per saperne di più


Relazione 2016 sulle barriere al commercio e agli investimenti e sulle tendenze protezionistiche