L’Europa sarà più attraente per studenti e ricercatori non comunitari

Il Parlamento europeo ha approvato nuove norme armonizzate d'ingresso e soggiorno nell'UE per rendere più semplice e più attraente per le persone provenienti da paesi terzi studiare o fare ricerca nelle università europee. Le nuove disposizioni chiariscono e migliorano anche le condizioni di tirocinanti, volontari, alunni e ragazzi alla pari non-UE. La direttiva entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale europea. Gli Stati membri avranno poi due anni di tempo per trasporre le disposizioni nella loro legislazione nazionale.

Le nuove regole unificano due direttive già esistenti (su studenti e ricercatori) per garantire che:

  • studenti e ricercatori possano soggiornare nell'UE per almeno nove mesi dopo aver terminato i propri studi o ricerche per cercare un lavoro o di dare vita a un'attività. In tal modo, anche l'Europa potrebbe beneficiare delle loro competenze;
  • studenti e ricercatori possano muoversi più facilmente all'interno dell'Unione europea durante il loro soggiorno. In futuro, non sarà infatti più necessario presentare una nuova domanda di visto al momento del trasferimento, ma basterà semplicemente notificare lo Stato membro verso il quale ci si sta spostando, ad esempio per uno scambio culturale di sei mesi. I ricercatori potranno inoltre spostarsi per periodi più lunghi rispetto a quelli attualmente consentiti;
  • i ricercatori abbiano il diritto di portare i loro familiari con loro e, a loro volta, i membri della famiglia potranno lavorare durante il soggiorno nell'UE;

 

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