La Commissione europea compie passi importanti nel cloud computing

La Commissione europea compie passi importanti nel cloud computing

La Commissione europea ha nominato in questi giorni un gruppo di esperti con lo scopo di individuare clausole contrattuali sicure ed eque per i servizi di cloud computing. L'obiettivo è individuare le migliori prassiper rispondere alle preoccupazioni dei consumatori e delle piccole imprese, spesso riluttanti ad acquistare questi servizi a causa di contratti poco chiari.

La creazione del gruppo di esperti è solo una delle molteplici azioni intraprese dalla Commissione proprio per aumentare la fiducia dei consumatori nei servizi di cloud computing, sfruttarne la capacità di stimolare la produttività economica in Europa e affrontare questioni legate alla "nuvola" che non sono coperte dal diritto comune europeo della vendita.

Per cloud computing o "nuvola informatica" s'intende la memorizzazione di dati (come file di testo, immagini e video) e di software su elementi remoti ai quali gli utenti accedono via internet utilizzando il dispositivo che preferiscono. Si tratta di una modalità più rapida, economica, flessibile e potenzialmente più sicura rispetto al ricorso a soluzioni informatiche locali. Già vari siti molto popolari, come Facebook o la posta elettronica in rete, utilizzano l'archiviazione online, ma i reali vantaggi economici si ottengono tramite l'uso capillare di questa tecnologia a livello di imprese e settore pubblico.

La strategia della Commissione sul tema si articola in tre azioni principali, tra cui una si prefigge di individuare condizioni contrattuali sicure ed eque per il cloud computing. La presenza di clausole contrattuali "tipo" può contribuire ad agevolare gli accordi contrattuali tra i fornitori di servizi e i consumatori e le piccole imprese, facilitando l'applicazione delle norme UE sulla tutela dei dati personali pertinenti per questo tipo di servizi.

Inoltre, anche le proposte di riforma in materia di protezione dati contribuiranno a realizzare un quadro giuridico che promuoverà lo sviluppo in materia, attraverso una più rapida adozione di tali iniziative che favorirà lo sviluppo del mercato unico digitale e consentirà a consumatori e PMI di beneficiare pienamente di una maggiore offerta di servizi digitali.

Infine, grazie alla proposta di un diritto comune europeo della vendita, la Commissione sta già lavorando al miglioramento del quadro giuridico per i differenti contratti e realizzerà, a livello unionale, un diritto della vendita di applicazione facoltativa con norme eque ed equilibrate cui potranno ricorrere consumatori e PMI nel momento in cui acquistano prodotti digitali come musica o software.

 

Francesco Laera e Paolo Furno Marchese