Referendum popolari 28/05/2017: in vigore disciplina in materia di par condicio in attesa conversione in legge del D.L. in merito ad abrogazione disposizioni su lavoro accessorio e modifica responsabilità solidale in materia di appalti
Con Decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2017 (G.U. n. 62 del 15 marzo 2017) sono stati indetti i referendum per l'abrogazione delle disposizioni sul lavoro accessorio (voucher) e per l'abrogazione delle disposizioni limitative della responsabilità solidale in materia di appalti.
I due referendum riguardano: l'uno l'abrogazione degli articoli 48, 49 (come modificato al suo terzo comma dal decreto legislativo n. 185/2016) e 50 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, recante "Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell'articolo 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n. 183 (voucher)"; l'altro l'abrogazione di una parte dell'articolo 29, comma 2, del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, recante "Attuazione delle deleghe in materia di occupazione e mercato del lavoro, di cui alla legge 14 febbraio 2003, n. 30". I relativi comizi sono stati convocati per il giorno domenica 28 maggio 2017, ai sensi dell'articolo 75 della Costituzione.
Con Decreto Legge del 17 marzo 2017, n. 25 (G.U. n. 64 del 17 marzo 2017) sono state successivamente adottate “Disposizioni urgenti per l’abrogazione delle disposizioni in materia di lavoro accessorio nonché per la modifica delle disposizioni sulla responsabilità solidale in materia di appalti”. La conversione in legge del citato decreto è già stata approvata dalla Camera dei deputati (C. 4373) ed è ora all’esame del Senato della Repubblica (S. 2784).
In attesa, quindi, dell’esito dell’esame in Parlamento - e dell'eventuale, conseguente, necessità che la Corte di Cassazione convochi i promotori del referendum per verificare se la disciplina (approvata prima della data dello svolgimento del referendum) possa effettivamente far superare la consultazione referendaria (cfr. art. 39 della legge 25 maggio 1970, n. 352) - sono in vigore le disposizioni previste dalla normativa in materia di par condicio(legge 22 febbraio 2000, n. 28 e s. m. e dal Codice di autoregolamentazione di cui al DM 8 aprile 2004), che disciplina i programmi di comunicazione politica, i programmi di informazione e i messaggi politici autogestiti (gratuiti e a pagamento) sulle emittenti radiotelevisive locali.
L’art. 9 della Legge n. 28/2000 dispone che: «Dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto, è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione, ad eccezione di quella effettuata in forma impersonale ed indispensabile per l’efficace svolgimento delle proprie funzioni».
È stata altresì pubblicata sulla G.U. n. 84 del 10/04/2017 la delibera AGCOM n. 146/17/CONS che detta “Disposizioni di attuazione della disciplina in materia di comunicazione politica e di parità di accesso ai mezzi di informazione relative alle campagne per i due referendum popolari, aventi ad oggetto l’abrogazione di una parte dell’articolo 29, comma 2, del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, recante “Attuazione delle deleghe in materia di occupazione e mercato del lavoro, di cui alla legge 14 febbraio 2003, n. 30” e l’abrogazione degli articoli 48, 49 (come modificato al suo terzo comma dal decreto legislativo n. 185/2016) e 50 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, recante “Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell’articolo 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n. 183 (voucher)”, indetti per il giorno 28 maggio 2017”.
In vigore, dunque, anche le disposizioni regolamentari in materia di programmi di comunicazione politica, programmi di informazione, messaggi politici autogestiti (gratuiti e a pagamento) e sondaggi politici ed elettorali.