Referendum regionale consultivo 28/05/2017: dal 13 aprile in vigore, negli ambiti territoriali interessati al voto, la disciplina in materia di par condicio. Rispetto dei principi vigenti in materia di informazione negli ambiti non interessati al voto

In data 13 aprile 2017 sono stati affissi i manifesti di convocazione dei comizi elettorali per il referendum consultivo regionale, relativo all’istituzione di nuovo Comune mediante fusione dei Comuni di Caminata, Nibbiano e Pecorara, nella Provincia di Piacenza, indetto per il giorno 28 maggio 2017.

A partire da tale data, pertanto, sono in vigore (negli ambiti territoriali interessati al voto) le disposizioni di applicazione della normativa in materia di par condicio - previste dalla legge 22 febbraio 2000, n. 28 e s.m. e dal Codice di autoregolamentazione di cui al DM 8 aprile 2004 - che disciplinano i programmi di comunicazione politica, i programmi di informazione e i messaggi politici autogestiti (gratuiti e a pagamento) sulle emittenti radiotelevisive locali.

L’art. 9 della Legge n. 28/2000 dispone che: “Dalla data di convocazione dei comizi elettorali (NdR: 13 aprile) e fino alla chiusura delle operazioni di voto (NdR: 28 maggio), è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione, ad eccezione di quella effettuata in forma impersonale ed indispensabile per l’efficace svolgimento delle proprie funzioni”.

Dal 13 aprile 2017 è anche in vigore, per gli ambiti territoriali interessati al voto, la Delibera dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni che detta “Disposizioni di attuazione della disciplina in materia di comunicazione politica e di parità di accesso ai mezzi di informazione relative alle campagne per i referendum consultivi, propositivi e abrogativi indetti in ambito locale su materie di esclusiva pertinenza locale” (Delibera n. 89/14/CONS del 24/02/2014).

In tali ambiti territoriali si applicano dunque anche le disposizioni regolamentari in materia di programmi di: comunicazione politica, programmi di informazione, messaggi politici autogestiti (gratuiti e a pagamento) e sondaggi politici ed elettorali.

Per quanto riguarda gli ambiti territoriali non interessati al voto, si invita al rispetto dei principi vigenti in materia di informazione, in ossequio al principio di imparzialità ed al fine di evitare situazioni di valenza indirettamente propagandistica, come indicato dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.