Introduzione
Un individuo su dieci vive in famiglie a rischio povertà o esclusione sociale
Nel 2024, in Emilia-Romagna, più di un individuo su dieci (10,1%) vive in famiglie a rischio di povertà o esclusione sociale. Il valore dell'indicatore è in aumento rispetto al 2023, quando era pari al 7,4%. Circa 121 mila emiliano-romagnoli in più rispetto all’anno precedente si trovano quindi in condizione di rischio di povertà o esclusione sociale. Nonostante l’incremento del valore dell’indicatore, l'Emilia-Romagna conferma il suo primato come regione italiana in cui il rischio di povertà o esclusione sociale è meno diffuso, dopo la provincia autonoma di Bolzano. Per il complesso delle regioni del Nord-est, il rischio è dell'11,2% ed è in sostanziale continuità con il 2023. In Italia, quasi un individuo su quattro è a rischio di povertà o esclusione sociale (23,1% rispetto al 22,8% del 2023).
È quanto emerge dai dati dell'Indagine su Reddito e condizioni di vita (Eu-Silc) per l'anno di riferimento dell'indagine 2024, diffusi di recente dall'Istat. Su questa base Eurostat calcola gli indicatori ufficiali per il monitoraggio del Goal 1 di riduzione della povertà in tutte le sue forme, nell'ambito dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
Il valore dell’indicatore in Italia è la risultante di situazioni molto differenziate sul territorio nazionale, dove si riscontrano le tradizionali divergenze tra le ripartizioni geografiche in cui è convenzionalmente diviso il Paese. In tutte le regioni del Nord e del Centro il valore dell’indicatore si mantiene al di sotto del livello nazionale, a eccezione del Lazio. All’opposto, nelle regioni meridionali e insulari l’incidenza di rischio di povertà o esclusione sociale si mantiene sempre al di sopra di quella nazionale, raggiungendo il valore massimo in Calabria (48,8%).
In aumento sia il rischio di povertà, sia la bassa intensità di lavoro; stabile la deprivazione materiale
Analizzando l'indicatore composito di rischio di povertà o esclusione sociale nelle sue singole componenti, emerge che nel 2024, in Emilia-Romagna, il 7,3% degli individui residenti è a rischio di povertà, l’1,3% si trova in condizioni di grave deprivazione materiale e sociale, e il 4,9% degli individui sotto i 65 anni di età vive in famiglie a bassa intensità di lavoro.
Tra il 2023 e il 2024, l’incremento dell'indicatore composito osservata in Emilia-Romagna è la risultante dell’aumento del rischio di povertà (+1,5 punti percentuali rispetto al 2023) e della bassa intensità di lavoro (+2,6 punti percentuali), mentre è sostanzialmente stabile su valori “frizionali” la grave deprivazione materiale e sociale. Il peggioramento della situazione in Emilia-Romagna potrebbe essere, almeno in parte, riconducibile all’impatto dell’alluvione che ha colpito nel maggio 2023 larga parte della Romagna e alcune aree dell’Emilia, causando gravi e persistenti danni alle attività economiche. Una situazione che ha indubbiamente influito sulla stabilità e la continuità del lavoro e quindi sulla capacità delle famiglie di produrre reddito.
Per gli abitanti del complesso delle regioni del Nord-est, nel 2024, l'8,8% degli individui è a rischio di povertà, l'1,3% è in condizioni di grave deprivazione materiale e sociale e il 4,3% vive in famiglie a bassa intensità di lavoro.
Decisamente più critica è la situazione a livello nazionale: il 18,9% degli individui è a rischio di povertà, il 4,6% degli individui sperimenta situazioni di grave deprivazione materiale e sociale e l'9,2% vive in famiglie a bassa intensità di lavoro.
Per approfondimenti è possibile consultare il Rapporto Povertà ed esclusione sociale in Emilia-Romagna, anno 2024 (PDF - 748,4 KB) e la tavola Indicatore di rischio di povertà o esclusione sociale e sue componenti. Regioni italiane e Italia - Anni 2023 e 2024 (CSV - 2,2 KB).
Altri contenuti utili
Condizioni di vita e reddito delle famiglie. Anno 2024 - Istat
Goal 1 del Rapporto SDGs 2024. Informazioni statistiche per l'Agenda 2030 in Italia - Istat
Documenti
Ultimo aggiornamento: 24-04-2025, 10:55
Immagine di anteprima: Foto di Frantisek Krejci (da Pixabay)