
Abstract [It]: Il saggio esamina in prospettiva critica l’ord. n. 207/2018 e la sent. n. 242/2019 della Corte costituzionale, anche alla luce della successiva giurisprudenza e, in particolare, dell’ordinanza con la quale il GIP di Firenze ha sollevato questione di legittimità costituzionale dell’art. 580 c.p. con riferimento alle modifiche ad esso apportate dal Giudice delle leggi. Tale provvedimento fa emergere la necessità di scrutinare se le sentenze “creative” della Corte siano coerenti col potere ad essa ascritto dalla Carta fondamentale, anche in considerazione del fatto che le sue decisioni sono inoppugnabili. Vengono poi affrontati i diversi profili di incoerenza e di ambiguità della fattispecie introdotta dalla Corte costituzionale nella identificazione dei presupposti fondativi della situazione giuridica soggettiva di chi richiede assistenza al suicidio, che finisce con l’essere un interesse pretensivo sottoposto a verifica di azionabilità da parte dell’amministrazione sanitaria, svolta in base ad un inedito e periglioso paradigma di “morte valoriale”, senza neppure un controllo giudiziale sia pure in grado di volontaria giurisdizione e senza dare alcun rilievo alla dimensione sociale, su base “personalitaria”, dell’individuo.
Title: ‘Death on credit’: critical reflections on the so-called right to assisted suicide
Abstract [En]: The essay critically examines Order No. 207/2018 and Sentence No. 242/2019 of the Constitutional Court, also in the light of the subsequent case law and, in particular, of the order with which the Florence GIP raised the issue of the constitutional legitimacy of Article 580 of the Criminal Code with reference to the amendments made to it by the Court. This order highlights the need to examine whether the Court's ‘creative’ rulings are consistent with the power ascribed to it by the Fundamental Charter, also in view of the fact that its decisions are incontestable. The various profiles of inconsistency and ambiguity of the case law introduced by the Constitutional Court in the identification of the founding prerequisites of the subjective legal situation of the person requesting assistance for suicide, which ends up being a pretensive interest subject to verification of actionability by the health administration, are then addressed, carried out on the basis of an unprecedented and perilous paradigm of ‘value death’, without even a judicial review even at the level of voluntary jurisdiction and without giving any importance to the social dimension, on a ‘personal’ basis, of the individual.
Parole chiave: Corte costituzionale; legislatore; suicidio assistito; omicidio del consenziente; eutanasia; persona
Keywords: Constitutional Court; legislation; assisted suicide; consenting murder; euthanasia; person
Sommario: 1. L’art. 580 c.p. “come modificato dalla sentenza della Corte costituzionale del 25/09/2019 num. 242” torna alla Corte costituzionale. 2. Il caso a quo: aiuto al suicidio o omicidio del consenziente? Incoerenze della prassi applicativa della sent. n. 242/2019. 3. La richiesta (in via principale) di archiviazione della Procura della Repubblica di Firenze: un tentativo di interpretazione abrogatrice dell’art. 580 c.p. 4. La questione (subordinata) di legittimità costituzionale nella prospettazione del P.M. 5. Dubbi di legittimità costituzionale, proposta di riformulazione di una norma giurisprudenziale o inammissibile impugnazione della sent. n. 242/2019? 6. La natura legislativa della sent. n. 242/2019 (anche alla luce del modo di formazione). Considerazioni critiche sulla evoluzione “pontificale” della funzione della Corte costituzionale. 7. Il rapporto di reciproca esclusione tra l’art. 580 c.p. e il disposto della sent. n. 242/2019. 8. Segue. La grave questione (trascurata dalla Consulta) della capacità della persona gravemente ammalata di determinarsi liberamente e consapevolmente, anche in prospettiva sistematica. 9. L’effettivo contenuto della fattispecie elaborata dalla Corte: la “verifica” amministrativa di un nuovo tipo di morte “valoriale”. Conseguenze di principio e ricadute sull’intero ordinamento costituzionale: dalla solidarietà conservativa alla solidarietà soppressiva. 10. L’inconciliabile diversità tra la l. n. 219/2017 e la sent. n. 242/2019: escamotage argomentativi del Giudice delle leggi. 11. Considerazioni di riepilogo e conclusive.
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