Comunicato stampa

Il carico fiscale e contributivo: stime dell’indagine sulle condizioni di vita (Eu-Silc) consumi delle famiglie

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Nel 2010, in base alle stime dell’Indagine Istat “Reddito e condizioni di vita” (EU SILC), il costo medio del lavoro dipendente, al lordo delle imposte e dei contributi sociali, è di 31.038 euro all’anno; il lavoratore, sotto forma di retribuzione netta, ne percepisce poco più della metà (il 53,8%), per un importo medio pari a 16.687 euro.

Il reddito medio da lavoro autonomo, al lordo delle imposte e dei contributi sociali, è pari a 25.620 euro annui, il reddito netto rappresenta il 67,6% del totale (17.328 euro).

La differenza tra il costo sostenuto dal datore di lavoro e la retribuzione netta del lavoratore, il cosiddetto cuneo fiscale e contributivo, è pari, in media, al 46,2%: i contributi sociali dei datori di lavoro ammontano al 25,6% e il restante 20,6% è a carico dei lavoratori sotto forma di imposte e contributi.

Le imposte sul reddito da lavoro autonomo, se si include anche la stima dell’Irap, rappresentano il 17,8% del reddito lordo e i contributi sociali il 14,6%.

Oltre la metà (53,2%) dei redditi lordi individuali
(al netto dei contributi sociali) è tra i 10.001 e i 30.000 euro annui, il 26,4% è al di sotto dei 10.000 euro e solo il 2,3% supera i 70.000 euro.

L’incidenza delle imposte dirette sul reddito individuale lordo (al netto dei contributi sociali) è pari al 19,3%, raggiunge il 20,5% per il reddito da lavoro dipendente, il 20,8% per quello autonomo (Irap inclusa) e scende al 16,5% per le pensioni.

Nel 2010 l’aliquota media del prelievo fiscale a livello familiare è pari al 19,2%.

Grazie alle detrazioni per familiari a carico, le famiglie con minori, a parità di reddito, usufruiscono di un più favorevole trattamento fiscale, anche al crescere del numero di percettori.

Le persone sole di età inferiore a 64 anni sono la tipologia familiare su cui grava il maggiore peso fiscale, con un’aliquota media pari al 21,3%.

Il carico fiscale è inferiore tra le famiglie del Mezzogiorno, essendo il reddito mediamente più basso e il numero di familiari a carico più elevato, ed è pari in media al 17% contro il 19,3% delle famiglie del Nord-est, il 20% del Centro e il 20,4% del Nord-ovest.

Per le famiglie con un solo percettore, il più basso livello di reddito determina un’aliquota media fiscale inferiore di quasi un punto percentuale (18,6%) a quella delle famiglie con due o più percettori (19,4%).

Le famiglie con un solo percettore e con reddito prevalente da lavoro autonomo, nella prima fascia di reddito (0-15.000 euro), pagano un’aliquota media fiscale (8%) più alta rispetto alle restanti famiglie monopercettore (6,8% se con fonte prevalente da lavoro dipendente, 7,1% se da fonte diversa dal lavoro), a seguito delle minori detrazioni per reddito da lavoro previste per gli autonomi e, verosimilmente, per effetto degli studi di settore.

Per informazioni
Condizioni economiche delle famiglie
Gabriella Donatiello
tel. 06 4673.4579
donatiel@istat.it

Paolo Consolini
tel. 06 4673.4580
consolin@istat.it

Periodo di riferimento: Anno 2010

Data di pubblicazione: 27 settembre 2013

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