Sanità Bologna. Galli (Fi): Dodici ore in pronto soccorso nonostante referto medico appendicite acuta/ foto

La denuncia del forzista contenuta in un’interrogazione in cui chiede conto alla Giunta delle iniziative messe in atto per ridurre i tempi di attesa

21/03/2019 17:11

Passare 12 ore in pronto soccorso in attesa di essere visitati lede la dignità del paziente e aggrava le sue condizioni. La denuncia è di Andrea Galli, consigliere regionale di Forza Italia, che in un’interrogazione chiede alla Giunta di illustrare quali iniziative intende attuare per ridurre i tempi di attesa nei pronto soccorso. Richiesta che scaturisce da un episodio specifico avvenuto all’inizio di marzo al pronto soccorso dell’ospedale Maggiore di Bologna.

L’evento in questione ha come protagonista una ragazza minorenne di Sala Bolognese. Dopo essersi sottoposta a una prima visita nel pronto soccorso di San Giovanni in Persiceto, alla fine di febbraio, in cui le era stata diagnosticata una sospetta appendicopatia acuta (appendicite, ndr) e prescritta una terapia farmacologica, la ragazza è stata costretta a tornare alcuni giorni dopo in ospedale, questa volta al Maggiore, per via dei forti dolori addominali. “Nel referto del pronto soccorso di San Giovanni in Persiceto- racconta l’Azzurro- era stato indicato che ‘qualora il dolore non dovesse migliorare è indicato il trattamento chirurgico’. Nonostante questo alla paziente avrebbero assegnato il codice verde e sarebbe stata in attesa per circa 12 ore, continuando a lamentare dolori addominali. La ragazza è entrata nel pronto soccorso del Maggiore alle ore 16 e 17 del 4 marzo ed è stata presa in carico dal medico alle 2 e 42 del 5”.

Una situazione su cui il forzista vuole vederci chiaro: “La Giunta deve spiegare se ritiene plausibile e appropriata l’assegnazione di un codice verde a una paziente che ha già avuto un referto medico di pronto soccorso dal quale è emersa la diagnosi di sospetta appendicopatia acuta ed è sottoposta a trattamenti medicinali e continua, malgrado le cure, ad avvertire dolori”. Non solo: Galli chiede all’esecutivo “se quando un paziente si reca al pronto soccorso dell’ospedale Maggiore di Bologna viene verificata e controllata la sua scheda clinica al fine di avere una continuità di cura ed assistenziale” e se “quando la paziente è stata presa in carico, il personale sanitario ha tenuto in considerazione il referto del pronto soccorso dell’ospedale di San Giovanni in Persiceto “.

Galli chiede di illustrare, “con riferimento agli anni 2017 e 2018, il tempo di attesa medio per un codice verde al Maggiore di Bologna e se ritiene che le lunghe attese nei Pronti Soccorsi della nostra regione rappresentino una violazione di quanto indicato nella ‘Carta dei Diritti del Pronto Soccorso'”.

(Andrea Perini)

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