La ricostruzione dopo la terribile alluvione di ottobre, l’aiuto dell’Emilia-Romagna

14.09.2016

La ricostruzione dopo la terribile alluvione di ottobre, l’aiuto dell’Emilia-Romagna

l'Intergruppo in Saharawi

Ventisette giorni di pioggia, con il 95 per cento delle case distrutte o danneggiate. Sono i numeri dell'alluvione che nello scorso ottobre si è abbattuta sulla wilaya di Dakla, la più colpita di tutti i campi profughi Sarahawi. La delegazione dell’Emilia-Romagna – con enti locali, associazioni e Ong, guidata dalla presidente dell’Assemblea legislativa, Simonetta Saliera, e con il consigliere Gabriele Delmonte, in rappresentanza dell’Intergruppo assembleare “Amici del Saharawi” - ha trascorso quasi interamente a Dakla la sua terza giornata di missione. “Abbiamo voluto venire in questa wilaya anche se è lontana, ma volevamo renderci conto di persona dei danni provocati dalle piogge e della vostra fattiva reazione nel ricostruire immediatamente”, ha detto Saliera al segretario generale Mehdi Nafa, che l'ha accolta al termine di quasi due ore di viaggio attraverso il deserto assieme agli altri partecipanti. Mehdi Nafa ha parlato delle numerose difficoltà che incontrano quotidianamente gli abitanti di Dakla, la wilaya più isolata, ma anche della volontà di puntare all'autosufficienza: “Qui le famiglie hanno gli orti perché l'acqua, pur essendo sotterranea, è vicino alla superficie – ha spiegato - noi le sosteniamo con i mezzi per l'agricoltura e vorremmo sviluppare anche progetti di microcredito destinati soprattutto ai giovani”.

Dopo l'incontro iniziale nella sede del governatorato di Dakla, la giornata è proseguita con una visita alle diverse daire. Si è fatto tappa alla scuola “Carlo Giuliani”, aperta nel 2006 da Nexus-Cgil Emilia-Romagna e pesantemente danneggiata, tanto che gli oltre 700 bambini che la frequentano stanno seguendo le lezioni in tenda. A testimonianza dell'immediata reazione ai danni subiti, la delegazione ha visitato anche una famiglia che per fabbricare una nuova casa più solida e resistente ha potuto beneficiare di parte dei primi 20mila euro raccolti come donazione dalle associazioni di solidarietà emiliano-romagnole per la ricostruzione delle abitazioni civili saharawi.

Tornati a Rabouni, i membri della missione emiliano-romagnola hanno visitato la sede di Afapredesa, l'associazione delle famiglie dei prigionieri e desaparecidos Saharawi, il cui presidente Abdsalam Omar ha ricordato i morti per la causa, le 59 persone ancora rinchiuse in carcere e tutte quelle sottoposte a continue repressioni nei territori occupati. “Tutta la politica, soprattutto quella europea, deve far sentire la sua voce con il Marocco- ha commentato a fine incontro il consigliere regionale Delmonte- non è possibile stringere accordi con chi non rispetta i diritti umani. Bisogna rendere difficile la vita a un Stato che impedisce a un altro Stato di esistere”.

La giornata è infine terminata con una cena assieme al neo-presidente del Parlamento della Repubblica araba democratica Saharawi, Catri Aduh, e con il ministro dell'Interno, Hama Salama, che ha annunciato il completamento di una unità della Protezione civile Saharawi e Rabouni e la nascita di un’altra a Dakla, frutto di un’azione di monitoraggio effettuata in questi giorni da Antonio Monni e Gian Marco Venturoli, della Protezione civile della Regione Emilia-Romagna.

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