Accolti in Assemblea 100 “piccoli ambasciatori di pace” Saharawi per due mesi di cure e vacanze

18.07.2017

Accolti in Assemblea 100 “piccoli ambasciatori di pace” Saharawi per due mesi di cure e vacanze

Anche quest’estate sono arrivati in Assemblea legislativa i “Piccoli ambasciatori di pace” dal deserto del Sahara occidentale: un centinaio di bambini (1.470 che la Regione Emilia-Romagna ospita dal 1996 nell’ambito delle politiche regionali di cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale sanitaria) che nelle sale del Parlamento regionale calpestano tuniche bianche di “rappresentanza” e sventolano la bandiera del loro Stato, il Saharawi, sfoderando sorrisi e segni di pace alle telecamere. Sono i piccoli del popolo in lotta per l’indipendenza dal Marocco che ogni anno vengono accolti dalla Regione Emilia-Romagna- prevalentemente nelle province di Bologna, Ferrara, Modena, Parma, Reggio Emilia e Rimini- ospiti di famiglie, associazioni ed enti che aderiscono alla campagna nazionale di accoglienza dal 1999. Il loro numero è andato via via aumentando negli anni: dai 30 del 1996 agli 85 dell’anno scorso, con punte di 105 e 114, rispettivamente nel 2006 e 2007. Grande la gioia dei bambini che nel pomeriggio hanno nuotato in piscina per la prima volta e che, nei prossimi giorni, faranno anche tappa al mare per trovare sollievo dalle torride temperature del deserto dove vivono.

“La loro presenza per noi è un onore ed è la conferma del nostro impegno per la loro causa”, spiega Simonetta Saliera, presidente dell’Assemblea e dell’Intergruppo regionale di amicizia con il popolo Saharawi, facendo riferimento alla battaglia che da anni vede l’Assemblea dell’Emilia-Romagna in prima fila con altre Regioni nella richiesta di un referendum per l’indipendenza. Anche il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, ha sollecitato perché vengano rispettati gli accordi presi in sede internazionale. “Oggi però”, continua Saliera, “è anche l’occasione per ringraziare le tante associazioni da sempre attive sul nostro territorio, una ricchezza in termini di democrazia e partecipazione alla vita civile dell’Emilia-Romagna.
C’erano tutte le associazioni e gli enti oggi in Assemblea per il Saharawi day, ad incontrare i “piccoli ambasciatori di pace” che termineranno la loro giornata nelle piscine di via Corticella a Bologna. Nutrita la rappresentanza dei consiglieri dell’Intergruppo di amicizia col popolo Saharawi, con Yuri Torri, dell’Ufficio di presidenza dell’Assemblea, Gabriele Delmonte, Barbara Lori, Silvia Prodi, Igor Taruffi,Stefano Vaccari, dell’Intergruppo parlamentare. “L’Intergruppo sta lavorando, con il Fronte Polisario di indipendenza della Repubblica araba Saharawi democratica, perché venga rispettata la risoluzione della Corte di giustizia europea del 2015 (che annulla l’accordo commerciale Ue-Marocco sui prodotti agricoli, perché viola i diritti dei Saharawi, ndr) e perché il processo di pace avviato da tanti anni venga concluso il più rapidamente possibile”.

I piccoli ambasciatori di pace durante la loro visita in Emilia-Romagna verranno anche sottoposti a screening e visite pediatriche grazie al servizio sanitario della Regione Emilia-Romagna. Come spiega Elisabetta Gualmini, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, “l’accoglienza dei bambini Saharawi nella sede della Regione è tutti gli anni un momento di festa che ripropone e conferma l’amicizia che ci lega a questo popolo. Se pensiamo- prosegue-  che abbiamo svolto circa 1.600 interventi sanitari per patologie gravissime a favore di bambini di paesi stranieri dal 2001 in avanti, come Regione Emilia-Romagna, non posso che essere contenta e soddisfatta di quello che un’istituzione pubblica, se c’è la volontà, è in grado di fare”. E proprio sul fronte sanitario, per i piccoli ospiti c’è un’importante novità, annunciata dall’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi. “Da quest’anno e per la prima volta, grazie a un provvedimento approvato oggi da parte della Giunta regionale, i bambini accolti per brevi periodi potranno ricorrere, in caso di bisogno e nel periodo di permanenza in Italia, alle cure primarie dei pediatri di libera scelta o dei medici di base che operano nelle strutture emiliano-romagnole”. 

Il Saharawi day è stato anche l’occasione per far conoscere ai media e ai cittadini una causa quasi dimenticata, come spiega Gabriele Delmonte, “la causa di un popolo che non ha la propria terra e la propria libertà, ma si è dotato di una democrazia, di un forte senso civico e di una struttura”, nonostante gran parte dei loro abitanti sia costretto ancora a vivere nei campi profughi algerini.

“E’ una giornata importante non solo perché veniamo a contatto con le storie dei piccoli ambasciatori”, continua Yuri Torri, “ma anche dal punto di vista politico perché testimonia l’impegno dell’Assemblea da tutti i fronti per una causa pacifica che non smetteremo mai di sostenere”.

(Francesca Mezzadri, ha collaborato Tiziana Gardini)

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