Beni confiscati

Il riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata costituisce una preziosa risorsa per il territorio. L’azione di riappropriazione di tali beni rappresenta per la comunità un’affermazione importante e visibile di contrasto alla criminalità organizzata. Questi beni, che erano stati sottratti al territorio, tornano ad essere patrimonio comune.

Anche la disciplina relativa ai beni e alle aziende sequestrati o confiscati è trattata nel Testo Unico sulla legalità. Viene favorito il riutilizzo per finalità sociali dei beni immobili definitivamente confiscati al crimine organizzato. Si sostiene la tutela occupazionale delle persone che lavorano nelle imprese oggetto di provvedimenti giudiziari, favorendo, dove ne sussistano le condizioni, la continuità delle attività economiche.

La Regione promuove protocolli di intesa per la gestione di beni e aziende sequestrate con gli opportuni raccordi con l'autorità giudiziaria e l'Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni  sequestrati e  confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC) e con le istituzioni universitarie e di ricerca che sul territorio svolgono attività di analisi e mappatura.

La legge sulla partecipazione (15/2018) inoltre prevede una specifica premialità per progetti partecipativi presentati al Bandi partecipazione che abbiano per oggetto il riutilizzo di ben confiscati in via definitiva alla criminalità organizzata e la restituzione del bene alla collettività.

Per saperne di più

La sezione sul sito della Regione Emilia-Romagna