Resistenza: la parola dell’Arte

Una selezione di opere vincitrici di concorsi di pittura di amministrazioni comunali della regione e provenienti da musei ed associazioni partigiane dell’Emilia-Romagna

Resistenza: la parola dell’Arte

Più di cinquanta opere, tra disegnipitture e sculture, realizzate dagli anni quaranta a oggi, ripercorrono attraverso l’ingegno di tanti artisti uno dei momenti più forti d’identità patriottica e di sacrificio per la libertà di tutti come fu la Resistenza. Gli anni che si conclusero con la sconfitta del nazifascismo lasciarono un segno indelebile nelle coscienze di molti artisti.

Dai disegni di satira, come quelli usciti dalla mano di Tono Zancanaro o di Mino Maccari, a quelli di un forte realismo realizzati nel 1944 da Renato Guttuso o ancora a quelli eseguiti da Leone Pancaldi in un lager nazista, alla pittura di Aldo Borgonzoni che affida la sofferenza alla deformazione dei corpi e dei volti, ad Armando Pizzinato che ferma l’attimo prima della fucilazione nei volti dei condannati, e ancora le angosce dei corpi ritratti da Sughi, da Cappelli, da Ilario Rossi o da un Dino Boschi che pare aprire la sua pennellata al mondo baconiano delle trasfigurazioni. Sebastian Matta, Morire per amore, 1967, grande opera dedicata alla morte di Che Guevara.

Altre figure e altri drammi raccontati da Filippo Albertoni, Xavier Bueno con il suo prigioniero a mani alzate, un insolito Bepi Romagnoni ancora legato alla figurazione di matrice realista come pure un condannato ritratto dalla mano felice di Ernesto Treccani. Nucleo centrale dell’esposizione è costituito da una serie di opere risultate vincitrici nei concorsi di pittura organizzati da alcune amministrazioni comunali della regione e altre opere provengono da musei ed associazioni partigiane dell’Emilia-Romagna.

Tanti ancora i nomi degli artisti che sono stati raccolti in questa mostra a testimonianza di quanto la Resistenza sia stata non solo un sentimento ma una scelta di vita, vita tante volte, troppo spesso, spenta da forze nemiche della libertà, dell’uguaglianza, della pace.

Si scoprono così il disegno preparatorio di Arnaldo Pomodoro per il monumento ai partigiani di Modena di proprietà della Fondazione Arnaldo Pomodoro e le molte altre realizzate, tra queste: la “Deposizione” del 1997 di Carlo Mattioli, la “Piccola apocalisse”, del 1965 di Giuseppe Ferrari; “Tortura” del 1961 di Luciano Leonardi. Un omaggio all’artista Mario Nanni, partigiano della brigata Stella Rossa, che oggi, all’età di novantasette anni, ha partecipato a questo evento con una piccola mostra monografica dedicata al tema della Resistenza, tema che dai primi anni cinquanta ha affrontato più volte fino agli ultimi lavori degli anni ottanta.

La mostra è visitabile in Assemblea fino al 20 maggio 2019.

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