Vite di donne che hanno fatto la storia dell'Emilia-Romagna

La mostra realizzata dalla Fondazione Altobelli racconta le biografie di venti donne socialmente impegnate a cavallo di due secoli ('800-'900)

vite di donne

Hanno lottato per pane e lavoro. Hanno conquistato diritti individuali che poi sono diventati diritti collettivi. Hanno reso migliore e più democratica la nostra società. La mostra "Vite di donne che hanno fatto la storia dell'Emilia-Romagna. Profili biografici di sindacaliste emiliano-romagnole 1880-1980" è stata esposta in Assemblea legislativa da settembre ad ottobre 2018.

Realizzata dalla Fondazione Argentina Bonetti Altobelli all'interno del Festival della Storia, la mostra racconta le biografie di venti donne socialmente impegnate a cavallo di due secoli ('800-'900) fondamentali per lo sviluppo della crescita dell'Emilia-Romagna. Da Emma Agnetti Bizzi a Donatella Turtura, passando per Maria Bassi, Alda Costa e Vittorina Del Monte: nei locali del parlamento di viale Aldo Moro rivivono vite e storie di donne che con generosità hanno lottato per la nostra società anche se la "storia ufficiale" troppo al maschile le ha per molti anni tenute in ombra.

Ogni pannello illustrativo contiene la foto, i dati anagrafici, una sintesi biografica compilata da storiche dell'Università di Bologna coordinate dalla Fondazione Altobelli sotto la supervisione scientifica di Fiorenza Tarozzi, docente presso il dipartimento di Storia dell'Università di Bologna prematuramente scomparsa e la cui ultima "fatica" è stata alla base di questa mostra. "Una storia di donne che hanno lottato e a cui fino ad ora non era stata data la giusta rilevanza", hanno spiegato Simonetta Saliera, presidente dell'Assemblea legislativa e Anna Salfi, presidente della Fondazione Altobelli, che hanno sottolineato come la rassegna sia "un tributo e un ringraziamento affettuoso alla figura indimenticabile di Fiorenza Tarozzi, una donna che ha dedicato la propria vita allo studio, all'insegnamento da intendersi non solo come trasmissione di nozioni, ma momento di emancipazione e di evoluzione democratica della società".