Autoritratto aniconico per manualità diverse

Come ogni storia anche questa ha un inizio, uno svolgimento e una fine. Questa inizia attorno ad un volume d’arte, Kunst der sechziger (Arte degli anni sessanta), pubblicato a Colonia nel 1971 per il Wallraf-Richartz Museum. Su questo libro tre giovanissimi studenti (io poco più che quindicenne e due, futuri ed affermati artisti, studenti liceali) si esercitavano a riconoscere gli artisti attraverso le immagini pubblicate nel catalogo coprendo i nomi degli stessi. Poi, nel 1988 “Autoritratto non ritratto” e,  per finire una storia, la scelta delle opere, e conseguentemente degli artisti di questa esposizione, dettata dalla scelta di materiali diversi che caratterizzano le tipologie di manualità diverse. Dal marmo tagliato, lavorato e levigato da Graziano Pompili ai tondini di carpenteria e alle lamiere di recupero di Paolo Guglielmo Conti, dalle terre e dalla ceramica di Adriano Avanzolini alle resine epossidiche e agli ossidi di Anna Girolomini, dai pannelli termosaldati al legno compensato di Bruno De Angelis alla cartapesta o carta-cemento di Domenico Difilippo, dalla gomma siliconica di Francesco Finotti o di Mauro Mazzali alla resina poliestere alle stampe fotografiche di Maurizio Osti, dal ferro patinato di Mirta Carroli alle colonne in pvc ricoperte di mappe di Mario Nanni, alle resine di bronzo o alle terracotte patinate di Sergio Monari.