Vincenzo Satta

Nuoro 1937

img382.jpgVive e lavora a Bologna. Studia presso l’Istituto d’Arte di Sassari e nel 1960 si iscrive all’ Accademia di Belle Arti di Bologna dove insegna per più di venti anni al Liceo Arti- stico.

La prima mostra personale è a Bologna nel 1967 alla Gal- leria “Il Cancello” di Giovanni Ciangottini, presentato da Andrea Emiliani.

I primi esiti della ricerca di Satta vanno datati alla metà degli anni ’60 allorché, abbandonata la figuratività, inizia a trasferire nel partito geometrico delle nuove opere, le in- tenzioni simboliche che animavano le precedenti prove. In un primo tempo il credo astrattista si esprime in costruzioni geometriche di ordine strutturale e ben presto individua quello che costituirà, negli anni a venire, l’obiettivo privi- legiato di tutta la sua ricerca, la modulazione della luce tramite il colore. Il segno-luce, l’elemento che più emerge dal sottile e rigoroso ‘fare’ di Satta, è prima di tutto un eser- cizio intellettuale e critico dell’invenzione segnica, intesa come gesto, scrittura, musica, energia che agisce con il colore, più specificamente come coniugazione delle infini- te e sfaccettanti possibilità del bianco per formare partiture di pura luce che catturano nell’assoluto e assordante si- lenzio. Portare la luce e la possibilità della sua percezione a un limite estremo, fare del colore e della sua estenuata presenza, il luogo dell’interiorità e dell’emozione, rimane l’intento primario.

L’impianto geometrico degli anni ’70 o quello segnico di oggi, sono solo e soltanto il supporto su cui il colore espri- me quella particolare personalissima rarefazione della luce che ne distingue tutta l’opera. Dal 1980 alle opere più recenti, la ricerca si arricchisce di nuovi segni senza spar- tizione geometrica, articolati secondo una musica interiore spaziale e luminosa.

Sono numerose le mostre personali in spazi pubblici e pri- vati, e collettive sia con artisti della stessa area che in mo- stre di ampio respiro dedicate a determinati periodi storici o a determinate aree geografiche.

Nel 1999 il MAN, Museo d’Arte della Provincia di Nuoro gli dedica una grande mostra antologica.

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Senza titolo 1973-74 olio su tela cm 100x80 opera esposta nella mostra: “REWIND Arte a Bologna 1997-1950”, Il Campo delle fragole, 1997, Bologna