Carlo Santachiara

Reggiolo (Re) 1937-2000

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Carlo Santachiara nasce a Reggiolo  nel  1937.  Nel  1952 la famiglia si trasferisce a Bologna dove frequenta l’Accademia di Belle Arti. Dopo il diploma insegna scultura al Liceo Artistico distinguendosi come insegnante molto acuto e con grande capacità comunicativa.

Contemporaneamente inizia l’attività artistica che spazia in diversi campi: dalla scultura in bronzo e in terracotta   al disegno, dalla incisione al fumetto. Un filo che lega la sua opera potrebbe essere individuato nel movimento, nel dinamismo come riscatto alla vita, come scossa rivitalizzante, come colpo d’ala liberatorio. È anche in questa ottica in cui va cercata la sua predilezione per  una specie di barocco e per una sorta di futurismo. Dai catafalchi al Cristo risorto, dal magma delle nuvole agli aerei in decollo o abbattuti. Poi ci sono le battaglie di cavalieri, i cavalli, le amate donne come danzatrici, Ofelie o Madonne.

Importanti cicli di disegno di grande impatto ed impegno sono Il sonno della ragione genera mostri o Amore, amore, amore, amore mio, per citarne solo due.

I suoi fumetti vengono pubblicati su riviste come „Il Travaso“ e „Eureka“, nel 1966 esce il romanzo grafico Il caso limite, sempre attuale nella sua laconica esplorazione esistenziale. E il suo alter ego fumettistico  Sordello  viene premiato come nuovo personaggio al Salone Internazionale Lucca Comics.

Come scultore e disegnatore incontra il successo in numerose mostre personali e collettive a Bologna, in Italia e all’estero. Le sue opere nel cimitero monumentale della Certosa fanno di Santachiara uno degli artisti più importanti nella scultura sepolcrale del novecento a Bologna.

Negli ultimi anni della sua vita torna stabilmente a Reggiolo, dove realizza tre grandi bassorilievi bronzei per il Monumento ai Caduti sulla piazza centrale.

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Pantomima al muro 1974 bronzo cm. 42x51x9