Antonio Violetta

Crotone 1953

img406.jpgNato nel 1953 a Crotone, Antonio Violetta si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, città dove tuttora vive e lavora. Esordisce, giovanissimo, nel 1976, con una personale presso la Galleria Ferrari di Verona, che segna l’avvio ufficiale del suo percorso artistico, caratterizzato da uno studio ed una riflessione sulla superficie materica nell’ambiente e nello spazio. Si susseguono nel 1978 le personali alla Galleria Mario Diacono di Bologna e alla Galerie Michèle Lachowsky di Bruxelles, ma è con la mostra da Françoise Lambert a Milano, nel 1980, che l’artista si afferma a livello nazionale. E’ del 1982 l’importante partecipazione a Documenta 7 di Kassel, su invito di Germano Celant, dove espone il ciclo di sculture dal titolo Momenti di pietra (1980) e l’opera Cieli (1982), forme geometriche che richiamano strutture megalitiche. Questa importante esperienza artistica è per Violetta l’occasione di misurarsi criticamente con il pubblico e con l’arte internazionali, nonostante la sua estrema giovinezza artistica. Nel 1984 presenta, con notevole successo di critica e di pubblico, la serie di opere dal titolo Pagine, documento artistico che segna una svolta nel suo percorso creativo e su cui interverrà in differenti occasioni fino al 1986: esse sono presentate dapprima alla Galleria Primo Piano di Roma; successivamente in un importante personale voluta da Peter Weiermair per la Kunstverein di Francoforte, nel 1985; ed infine esposte da Pier Giovanni Castagnoli in una personale alla Galleria Civica di Modena nel 1986. Nello stesso anno partecipa alla XLII Biennale di Venezia e successivamente alla Quadriennale di Roma. Con la serie Movimenti prosegue e si approfondisce la ricerca sulla tematica delle incisioni materiche, intrapresa dall’artista per la prima volta nelle Pagine: la terracotta, scavata in solchi e linee che ne frantumano al superficie incidendola profondamente, viene ora messa in relazione con lo spazio-ambiente che la ospita, anzi è essa stessa che influenza e definisce lo spazio circostante, attraverso il movimento. Nel 1988 su invito di Lea Vergine partecipa alla collettiva “Geometrie dionisiache”, presso la Rotonda della Besana di Milano, presentando Movimenti e Arie, opere che saranno esposte anche alla Galleria Carini di Firenze. Nel 1989 realizza due sculture monumentali in bronzo, dal titolo Wind e Place of sound, per la città giapponese di Mito, in Giappone. Partecipa inoltre a “Prospect 89” organizzata dalla Schirn Kunsthalle di Francoforte. Altre significative occasioni espositive internazionali caratterizzano l’attività artistica di questi anni: nel 1992 prende parte alla mostra “Cadencias” al Museo d’Arte Contemporanea “Sofia Imber” di Caracas; nel 1993 l’artista espone alla Maison des Arts de Laon opere del decennio 1984-1993, accompagnate da testi poetici di Roberto Roversi. Dello stesso anno è la personale alla Galleria Sergio Tossi di Prato con opere degli anni novanta, presentate da Claudio Spadoni e da Roberto Roversi. Nel 1993 realizza le opere dal titolo Figure, che presentano un intimo legame con la serie delle Pagine. Il 1994 rappresenta “un giro di boa” nell’attività artistica di Violetta: la figura umana diventa l’assoluta protagonista del suo fare scultura. Personaggi reali, tratti dalla storia o dalla mitologia rappresentano il soggetto principale sul quale si concentra la ricerca plastica dello scultore, che procede soprattutto attraverso l’utilizzo della terracotta. Nel 1997 espone per la prima volta le opere di questo nuovo percorso artistico nella personale alla Galleria Corraini di Mantova, accompagnata da testi critici di Claudio Spadoni e Paolo Fossati e curata da Alessandra Rizzi. Dello stesso anno è la collettiva “Innovazione della scultura italiana 1980-1997” curata da Andrea Del Guercio ai Civici Musei di Reggio Emilia. Nel 1998 viene insignito del premio “Nettuno d’oro” dal Lions Club di Bologna, e nello stesso anno partecipa alla collettiva “Punti dell’Arte. Una collezione ideale”, presso la Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Trento. Nel 1999 Giorgio Cortenova cura un’importante personale alla Galleria d’Arte Moderna Palazzo Forti di Verona: viene esposta la produzione artistica degli anni 1994-1998 incentrata sulla nuova dimensione figurativa. E’ dello stesso anno la sua partecipazione alla XIII Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma. Nel 2000 riceve il Premio Scipione e realizza l’opera in bronzo Omnia vincit Amor per la città di Ravenna. Nel 2001 partecipa alla mostra “Figure del Novecento”, presso le sale della Pinacoteca Comunale di Bologna. L’anno successivo allestisce una personale alla Rocca Sforzesca di Riolo Terme curata da Marisa Zattini, e presenta alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna il gruppo scultoreo Il viaggio di Ulisse, accompagnato da un testo poetico di Roberto Roversi. Nel 2004 è protagonista della personale dal titolo “… Fantasmi … poeti … conchiglie … rondini … sognatrici … paesaggi…”, presso la Galleria Planetario di Trieste, nella quale espone gli ultimi lavori. La Galleria d’Arte Moderna La Molinella di Faenza gli dedica nell’ottobre 2004 un’importante monografica, a cura di Claudia Casali, dal titolo “Luoghi”. Nel 2005 partecipa alla collettiva “L’opera e lo spazio. Sculture del Novecento”, a cura di Vittoria Coen, per lo spazio di San Giorgio in Poggiale a Bologna, dove espone il gruppo Il viaggio di Ulisse. Nello stesso anno, su invito del Museo Civico di Taverna realizza l’opera Parola, che entra a far parte della collezione permanente, ed espone in una personale presso l’Associazione Vertigoarte di Cosenza, dal titolo “Volti” a cura di Paolo Aita. “Vie di dialogo” curata da Claudia Collina è la mostra personale del 2006 presso l’Antico Palazzo della Pretura a Castell’Arquato (PC). Nel 2008 allestisce “Limani” presso Vertigoarte di Cosenza. A cura di Alberto Fiz, nel 2009, esce la monografia “Antonio Violetta” per le edizioni Skira. Lo stesso anno presenta al Mar, Museo d’Arte della Citta’ di Ravenna, l’opera “La géante”. Nel 2010 partecipa alla quattordicesima biennale d’Arte Sacra al Museo Stauròs di San Gabriele (TE), è presente in “Gallerie al Museo” al Mic di Faenza. Tornare@itaca organizzata nel Museo Civico dei Brettii e degli Enotri, è la mostra colletti-  va dedicata al poeta Lorenzo Calogero a cui partecipa nel 2011.Nello stesso anno partecipa a “Artist’s Box” nella galleria Open Space di Catanzaro e pubblica per le edizioni Peccolo il libro di disegni “Intrecci”. E’ presente nelle celebrazioni del centocinquantesimo dell’Unita’ d’Italia,”Regioni e testimonianze d’ Italia” a Roma nel Palazzo di Giustizia. Sempre nel 2011 presenta sculture e carte alla Galleria Peccolo di Livorno con testi di Bruno Corà e Francesco Poli, realizza per le edizioni della Galleria il libro d’artista “Intrecci”. Nel 2014 è presente alla mostra “La ceramica che cambia” al MIC di Faenza a cura di Claudia Casali. Nello stesso anno tiene al Museo d’arte   di Rimini una mostra personale “Lascia che avvenga la sovversione”, con testo critico e a cura di Massimo Pulini e con testi poetici di Domenico Brancale, catalogo edizioni Danilo Montanari. Nel 2016 è tra i vincitori del concorso per le opere d’Arte destinate al Palazzo di Giustizia di Firenze. E’ presente nella mostra “Montezuma Fontana Mirko la scultura in mosaico dalle origini ad oggi” al Museo d’Arte città di Ravenna a cura di Alfonso Panzetta, 2017. Nel medesimo anno tiene una mostra personale alla Galleria Alberto Weber di Torino. Nel 2018 viene presentata una sua mostra personale negli spazi della Galleria Clivio di Milano.

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Pagina 1986 terracotta e grafite cm. 100x70 Donazione Studio G7 Bologna, Ginevra Grigolo