Diritti. Parità di genere, il Garante Marighelli: “Migliorare l’offerta culturale per le donne in carcere”

27.10.2017

Diritti. Parità di genere, il Garante Marighelli: “Migliorare l’offerta culturale per le donne in carcere”

“Riflettere su pari opportunità di accesso ai percorsi scolastici: si può e si deve migliorare l’offerta culturale per le donne in carcere, anche in riferimento all’aspetto del reinserimento nella società”. Il Garante regionale delle persone private della libertà personale, Marcello Marighelli, è intervenuto in mattinata alla presentazione del progetto “Sperimentazione interregionale sulla prevenzione della violenza di genere nei percorsi di istruzione interni al carcere”, all’auditorium del civico 18 di viale Aldo Moro a Bologna.

Nell’evidenziare che “la cultura è un diritto, anche nelle carceri” Marighelli ha riferito che “in Emilia-Romagna sono cinque gli istituti che ospitano detenute donne (Bologna, Modena, Reggio Emilia, Forlì e Imola), che sono in totale 161”. Il tema delle pari opportunità collegato all’aspetto dell’istruzione, ha poi rimarcato il Garante, “deve entrare stabilmente nelle carceri, mi impegnerò affinché questo avvenga”.

All’incontro sono stati diffusi gli esiti della sperimentazione, finanziata dal Dipartimento delle pari opportunità e realizzata dai Cpia negli istituti penitenziari di Bologna, Modena e Ancona nell’anno scolastico 2016-2017, con la presentazione dei percorsi scolastici avviati. Percorsi rivolti a studenti e, principalmente, a studentesse in stato di detenzione, una sperimentazione che prevede la progettazione, la realizzazione e la valutazione di tre interventi formativi sulla violenza di genere. In particolare, il percorso al femminile parte da una partecipazione condivisa su identità e ruolo delle donne nelle rispettive culture di appartenenza, mentre il percorso al maschile è principalmente rivolto alla popolazione musulmana, sul tema della parità di genere.

All’incontro è intervenuto anche il consigliere regionale Giuseppe Paruolo: “È giusto che chi ha commesso degli errori nella propria vita ne affronti le conseguenze, ma è anche importante mettere in campo tutti gli strumenti per costruire percorsi che saranno utili una volta fuori dal carcere. In commissione Cultura, che è la commissione dell’Assemblea legislativa che presiedo, abbiamo, ad esempio, approfondito il tema degli studi universitari per i detenuti, collegato all’importante lavoro compiuto da volontari e da professori universitari in pensione”.

Oltre al Marighelli e Paruolo sono intervenuti Emilio Porcaro del Cpia metropolitano di Bologna, Giovanni Desco dell’Ufficio scolastico regionale, la consigliera della Città metropolitana di Bologna Elisabetta Scalambra, Marco Bonfiglioli del Provveditorato amministrazione penitenziaria per l’Emilia-Romagna e le Marche, Massimo Ziccone della Casa circondariale di Bologna e il Garante dei detenuti del Comune di Bologna Antonio Ianniello, oltre i rappresentanti dello studio Diathesis e dei Cpia.