Un quarto di secolo di diritti per l'infanzia

20.11.2014

Un quarto di secolo di diritti per l'infanzia

Il 20 novembre 1989 a New York l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvava la Convenzione sui diritti del fanciullo: 54 articoli e tre protocolli opzionali (sui bambini in guerra, sullo sfruttamento sessuale, sulla procedura per i reclami) definiscono i diritti fondamentali che devono essere riconosciuti e garantiti a tutti i bambini e a tutte le bambine del mondo. A 25 anni dalla sua stipula, cosa è cambiato e cosa resta da fare in materia di tutela dei minori e affermazione dei loro diritti? Il 18 novembre una tavola rotonda organizzata dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Modena e Reggio Emilia ha voluto fare il punto sul passato, sul presente ma soprattutto sul futuro di quello che è diventato il trattato in materia di diritti umani con il maggior numero di ratifiche da parte degli stati (194).

 

Ne hanno parlato dopo i saluti del professore Luigi Foffani, direttore del Dipartimento, rappresentanti accademici, delle istituzioni e delle associazioni che si occupano di diritti delle persone di minore età assieme ai ragazzi della classe 3^G del liceo Carlo Sigonio di Modena. Ospite d’eccezione il Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza Luigi Fadiga, che per espressa indicazione di legge ha tra i suoi compiti quello di vigilare sull’applicazione nel territorio regionale della Convenzione delle Nazioni unite e delle altre convenzioni internazionali ed europee in materia. “Prima del 1989, il rapporto tra genitori e figli si basava sull’autorità, ma la Convenzione ha modificato i pesi della bilancia: i bambini e gli adolescenti possono far valere i diritti che essa riconosce loro anche nei confronti dei genitori, rispetto ai quali sono in primo luogo persone, e poi figli- ha spiegato il Garante ai ragazzi presenti-, a persona di minore età ha quindi, in quanto tale, una serie di diritti civili, sociali e politici per il fatto stesso della nascita e indipendentemente dal suo status di figlio”.

 

Su diritti affermati ma purtroppo non sempre effettivi sono intervenuti anche gli altri ospiti presenti nell’aula magna del complesso universitario San Geminiano di Modena. Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Bologna, Ugo Pastore ha parlato della necessità di tenere uniti i ‘mondi’ che si occupano di bambini e bambine: la preannunciata riforma della giustizia minorile e la ripartizione delle competenze tra Tribunale dei minori e ordinario rischia di disperdere una specializzazione sulle persone di minore età necessaria invece a garantirne il superiore interesse. Il professore Raffaele Salinari, presidente di Terres des Hommes, che ha esortato i ragazzi a costruire oggi il loro futuro, perché “è a partire da oggi che è possibile costruirne uno diverso”. La tavola rotonda ha poi dato spazio a punti di vista accademici, con gli interventi di Malaika Bianchi dell’Università di Parma, di Caterina Pongiluppi dell’Università di Modena e Reggio e co-coordinatrice dell’evento, di Giorgio Pighi, Marco Gestri e Maria Grazia Scacchetti, docenti dell’Università di Modena e Reggio.

E di 25 anni di diritti, il Garante per l’infanzia e l’adolescenza, ragionerà ancora oggi in Cappella Farnese presso il Comune di Bologna in un evento promosso dal Gruppo Crc e dal Gruppo nazionale nidi e infanzia.

 

La pagina special sul sito del Garante per l'anniversario della Convenzione

 

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