Stare nella rete, attivare la rete, diventare comunità

13.05.2013

Stare nella rete, attivare la rete, diventare comunità

Venticinque persone, diverse per provenienza (è rappresentato infatti tutto il territorio regionale), per età, ma anche per formazione e professione (dall’avvocato allo studente, dalla casalinga all’educatore solo per citarne alcune): sono questi i partecipanti del percorso, iniziato ufficialmente il 7 maggio, di formazione per tutori volontari, promosso dal Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza Luigi Fadiga.

 

Ad unirli però motivazioni molto simili: mettere a disposizione della comunità le proprie capacità ed esperienze, acquisire nuove competenze per offrire un contributo concreto ai minori che si trovano in difficoltà e contribuire così alla costruzione di una società migliore in cui i diritti di questi ragazzi siano riconosciuti ed effettivamente agiti. Queste le conclusioni a cui è giunta Antonella Tosarelli, responsabile del percorso di formazione e componente dell’ufficio del Garante, che in apertura ha “restituito” quanto emerso dai colloqui preliminari avuti con gli “aspiranti tutori”. L’obiettivo degli interventi successivi è stato quello di delineare il quadro giuridico dei riferimento della tutela legale. Luigi Fadiga, garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, nel corso del suo intervento ha chiarito cosa si intenda per tutela, quali siano, nel caso specifico, i soggetti bisognosi di tutela, come e da chi questa possa o debba essere attivata. E ancora quali sono i doveri e gli obblighi del tutore volontario rispetto a quanto previsto dalla convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo.

 

A seguire, l’intervento di Alessandro Scarduelli, esperto giuridico di diritto dei minori del comune di Reggio Emilia, che ha focalizzato l’attenzione sulla molteplicità  attori istituzionali e non che sono normativamente chiamati ad occuparsi di tutela. La protezione dei diritti dei minori in condizioni di disagio, ha sottolineato Scarduelli, passa attraverso un insieme di azioni strategiche che prevedono anche interventi di vigilanza, prevenzione, informazione e sensibilizzazione. E’ stata poi la volta di Paola Atzei del centro servizi di volontariato VolaBo che ha sottolineato come lo spirito che deve guidare il tutore volontario sia perfettamente in linea con quanto previsto dalla Carta del volontariato del 2001. Il prossimo appuntamento è previsto per martedì 14 maggio durante il quale  si concluderà l’escursus giuridico normativo relativo alla tutela legale e verrà trattato il tema dei diritti dei minori stranieri non accompagnati.

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