Sarte in carcere

06.02.2014

Sarte in carcere

Sciarpe, cappotti, giacche, mantelle, maglie, ma anche abiti lunghi e borse. E ancora biancheria per la cucina come tovaglie e grembiuli. Questa la merce che è possibile trovare in un banchetto al mercato della Terra di Bologna. Niente di speciale se non fosse che la produzione di tutto quanto viene venduto arriva direttamente dal carcere bolognese della Dozza, dove l’amministrazione penitenziaria e l’associazione Siamo Qua hanno avviato Gomito a Gomito, un laboratorio di sartoria che opera all’interno della sezione femminile.

 

Molteplici gli obiettivi del progetto: innanzi tutto impiegare il tempo “dentro” in maniera costruttiva, e nell’ottica della funzione rieducativa della pena apprendere un mestiere che potrà essere “speso” all’esterno una volta terminato il periodo di detenzione. Per imparare il mestiere le detenute frequentano un corso di formazione professionale, finanziato dalla Provincia di Bologna con il contributo del Fondo Sociale Europeo, si tratta di  fondi destinati appositamente alle categorie svantaggiate o in stato di difficoltà, poi vengono assunte dalla cooperativa da cui percepiscono uno stipendio.

 

Attualmente all’interno del laboratorio lavorano 4 donne, di cui una in tirocinio formativo retribuito propedeutico all’assunzione, coadiuvate e dirette da una sarta mandata dalla cooperativa, i numeri però variano molto in funzione del percorso giudiziario individuale. Tutti i prodotti confezionati sono legati dallo stessa filosofia: recuperare materiali considerati di scarto per dare loro una seconda vita. La materia prima viene donata da aziende, associazioni, negozi e cittadini sensibili all'iniziativa, che in questo modo  la sostengono  e  permettono di ridurre al minimo le spese di acquisto, per concentrare il ricavato esclusivamente negli stipendi delle lavoratrici.

 

Per saperne di più su quanto produce “Gomito a Gomito” e su dove  è possibile trovare i prodotti basta andare su facebook o contattare la Referente del progetto: rut.noemi@libero.itfrancescasoverini@libero.it cell. 3205755199 - 3332957902

 

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