"Difficile chiudere l'Opg entro la fine di marzo"

28.02.2013

Sovraffollamento, infiltrazioni di acqua, celle chiuse per inagibilità, impianto di riscaldamento non perfettamente funzionante: questa la situazione al carcere di Reggio Emilia visitato lo scorso 27 febbraio dalla Garante regionale delle persone private della libertà personale, Desi Bruno. Poche le novità dall’ultima visita: attualmente sono 253 i detenuti, fra i quali 6 donne, ospitati nella casa circondariale cittadina a fronte di una capienza di 132 posti. La situazione strutturale del carcere resta problematica, appare sempre più urgente la necessità di  interventi al tetto e all’impianto di riscaldamento, ma lo stanziamento di un milione e cinquantamila euro previsto dal Dap (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria) potrà garantire solo un terzo dei lavori necessari.

 

A seguire la Garante si è recata all’Ospedale Psichiatrico Giudiziario. Attualmente la struttura ospita 222 persone distribuite sui 3 piani dell’edifico e sottoposte a regimi differenziati in base al grado di “compensazione” del singolo paziente. Quando risulta una buona attitudine alla vita di comunità, i pazienti vengono ospitati in Sezioni con le celle aperte dalle 8.00 alle 20.00, assistiti esclusivamente da personale sanitario (sono i reparti sanitarizzati a regime attenuato). Il personale di polizia penitenziaria interviene solo nelle emergenze, su chiamata. Gli altri sono ospitati in un’apposita sezione, la “Centauro”, nella quale le celle sono prevalentemente chiuse. Anche l’Opg necessita di interventi: delle 6 sezioni in cui è strutturato, una è chiusa per forti infiltrazioni di acqua dal tetto e notevoli sono le problematiche igienico-sanitarie, già segnalate dalla ASL.

 

Una situazione decisamente drammatica per una struttura che il prossimo 31 marzo dovrebbe chiudere (come stabilito dalla Legge 9/2012) per essere sostituita da Residenze per l’Esecuzione della Misura di Sicurezza sanitaria gestite dalle ASL. Ma, come ha sottolineato Desi Bruno, “molto difficilmente questa scadenza potrà essere rispettata” precludendo quindi nell’immediato la possibilità di utilizzare gli spazi dell’OPG per risolvere la situazione di sovraffollamento che affligge la casa circondariale. Per saperne di più sul carcere e sull’Opg di Reggio Emilia vai a questa pagina

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