“Il volontariato tra carcere e territorio”: un seminario per un focus sull’importanza dell’attività dei volontari
24.12.2020
“La nuova stesura del primo articolo dell’ordinamento penitenziario conferma la volontà del carcere di non essere separato dal territorio e l’importanza dei contatti con l’ambiente esterno, di cui il volontariato è il protagonista”. Marcello Marighelli, Garante regionale dei detenuti, ha introdotto il seminario Il volontariato tra carcere e territorio, promosso in collaborazione con la Conferenza regionale Volontariato e giustizia; uno scambio di idee e di vedute sull’importanza dell’attività dei volontari soprattutto in questo momento di difficoltà, dentro e fuori.
Il ruolo del volontariato si è affermato nell’ordinamento penitenziario e nella società negli anni ’80 – ha proseguito il Garante – e nel tempo si è sempre di più proposto come elemento positivo per fare fronte a vulnerabilità dovute a povertà materiali e a carenza di relazioni. Concetto che ritroviamo nella recente riforma e che vede nel volontariato un ponte tra carcere e società civile, un ponte che non deve sostituire le istituzioni, ma deve essere uno stimolo per sollecitarle.
Nella nostra regione il volontariato è impegnato da molti anni, in forma individuale e associata, nell’assistenza alle persone sottoposte a provvedimenti penali, partecipa agli interventi educativi e al reinserimento sociale di adulti e minori. Un’occasione importante in cui i tanti protagonisti hanno testimoniato come l’attività dei volontari possa davvero essere parte del trattamento rieducativo.
Il programma (link a https://www.assemblea.emr.it/garante-detenuti/segnalazioni/il-volontariato-tra-carcere-e-comunita-se-ne-parla-il-23-dicembre).