Religioni per la cittadinanza

25.10.2019

Religioni per la cittadinanza

Riflettere sulle rispettive appartenenze religiose: questo è il compito che è stato dato ai partecipanti del laboratorio "Religioni per la cittadinanza", il laboratorio di dialogo tra culture e spiritualità realizzato nel biennio 2018-2019 presso la Casa Circondariale “Rocco D’Amato” di Bologna e presentato il 25 ottobre a Bologna in una tavola rotonda.

Promosso dal Centro per l’Istruzione degli Adulti (CPIA Metropolitano di Bologna), in collaborazione con l’ufficio del Garante regionale dei detenuti e la Direzione del carcere, il progetto è la naturale continuazione e sviluppo della precedente edizione «Diritti, doveri, solidarietà» (DDS). DDS si muoveva ad ampio raggio sui temi fondamentali della cittadinanza, mettendo in dialogo la Costituzione italiana con alcune costituzioni arabe del Nord Africa ed era quindi rivolto a detenuti di fede musulmana.

RPC, invece, si è concentrato sull’ambito religioso ed ha coinvolto, senza distinzione, detenuti italiani e stranieri appartenenti a diverse confessioni con lo scopo di mettere in luce ciò che di esse può contribuire al successo del percorso rieducativo e allo stesso tempo ciò che invece può costituire una criticità o addirittura un rischio.

Di questo percorso il 25 ottobre hanno parlato diverse personalità ed esperti del settore, tra cui il Provveditore dell’Amministrazione Penitenziaria della Regione Emilia-Romagna e delle Marche, Gloria Manzelli, la Direttrice della Casa circondariale di Bologna, Claudia Clementi, Ignazio De Francesco, ideatore del laboratorio, il teologo e biblista Piero Stefani, la psichiatra Maria Inglese.

Centrale di questa ricca giornata, è stata anche la proiezione di estratti del docufilm Nel bene nel male. Dio in carcere alla presenza del regista Lorenzo K. Stanzani, un racconto della sperimentazione didattica in classe così come dei colloqui sia individuali, sia con operatori carcerari e con persone in regime di detenzione.

 

 

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