Connettività 5G: l'UE riuscirà a sfruttare questa nuova tecnologia?

Il 19 febbraio 2019 la Commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (ITRE) del Parlamento europeo ha tenuto l'audizione "Connettività del futuro digitale" con l’obiettivo di esplorare sia le opportunità che le incertezze associate al 5G. 


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PERCHÉ UN’AUDIZIONE SUL 5G?

Le reti 5G porteranno nel prossimo futuro connessioni più veloci e affidabili su diversi dispositivi (come ad esempio gli smartphone).

Tuttavia, come l'eurodeputata Pilar del Castillo Vera ha dichiarato all'inizio di questa audizione, l'UE non può attualmente sostenere da sola gli ingenti investimenti (500-600 miliardi di euro) per costruire l'infrastruttura necessaria al fine di sfruttare al meglio la tecnologia 5G.

Questa situazione è aggravata dalla peculiarità del territorio dell'UE: come ha sottolineato il Public Policy Manager Daniel Gueorguiev, mentre la Corea del Sud è riuscita a coprire il 60% del suo territorio con la connettività 5G - poiché piccola e densamente popolata - l'Unione europea è riuscita a coprire solo il 28% del proprio, con 2/3 dei Paesi UE al di sotto della media europea.

In effetti, oltre il 50% del territorio dell'UE è rurale; ciò significa che la bassa densità di popolazione in queste aree scoraggia gli investimenti richiesti per portare la connettività 5G, a causa dell'assenza di economie di densità. Inoltre il governo sudcoreano è riuscito ad attuare politiche pubbliche efficienti e che prevedevano la collaborazione con le aziende del settore, sfruttando il loro know-how e i loro fondi per creare le infrastrutture necessarie.

  
PRO E CONTRO SUL 5G

Nel corso dell'audizione, rinomati esperti si sono alternati nella definizione delle principali opportunità e problematiche delle reti 5G; tra di loro figuravano Antonio Capone (Professore del Politecnico di Milano), Stefano Agnelli (Direttore degli European Institutional Affairs presso Eutelsat) e Martin Börjesson (esperto di intelligenza artificiale).

Partendo dai PRO, potremmo sicuramente citare la nascita di nuovi servizi - reso possibile dall'enorme quantità di dati trasferiti ad una velocità mai vista in precedenza. Per ipotizzare applicazioni concrete, pensiamo ad esempio come un'ambulanza, in una situazione di emergenza, possa accedere alla storia clinica del paziente durante il trasporto, comunicando in tempo reale con l'ospedale e migliorare in questo modo il suo tasso di sopravvivenza. 

Inoltre, le reti 5G hanno il potenziale di ridurre i costi sanitari dei pazienti: grazie a dispositivi ad hoc gli ospedali potrebbero monitorare a distanza lo stato di salute dei pazienti e comunicare sia al paziente sia all’ospedale stesso quando, durante il monitoraggio in tempo reale, i valori risultino anomali (consentendo una risposta rapida in caso di problemi di salute). 

Lo stesso principio del controllo remoto potrebbe essere applicato ad altri settori, come l'istruzione: se sapientemente sfruttata, la connessione 5G potrebbe consentire agli studenti di apprendere argomenti specifici in un ambiente più interattivo e direttamente dalla loro abitazione, superando le barriere fisiche legate alla distanza dalla scuola/università.

Infine, possiamo elencare queste principali conseguenze positive: 

  • l’accelerazione nel processo di creazione delle cosiddette Smart Cities;
  • la grande digitalizzazione e automazione dei processi industriali;
  • la maggiore efficienza delle reti satellitari, le quali andrebbero a integrare il network 5G presente “a terra” (supplendo in questo modo all’assenza di tale tecnologia in quelle aree rurali che disincentivano gli investimenti per mancanza di economie di densità);
  • il potenziamento del processo di raccolta dei dati (e il conseguente data mining), il quale migliorerà la qualità delle politiche pubbliche. 

 

Quest'ultimo aspetto ci offre l'opportunità di esplorare i CONTRO del 5G: la spinta dell'enorme raccolta di dati, infatti, pone un vasto problema di sicurezza e privacy, sul quale l’UE tuttora si sta interrogando

In primo luogo, per accedere a questa rete ad alta velocità, saremo costretti ad accettare che una quantità ancora maggiore di dati personali sia raccolta e inviata a terze parti.
In secondo luogo, se la spina dorsale della società del futuro sarà modellata sul 5G, l'impatto di potenziali cyber-attacchi sarà devastante.
In terzo luogo, come hanno sottolineato molti ricercatori e professionisti del settore sanitario, è necessario testare ulteriormente gli effetti dei segnali radio millimetrici ad alta frequenza impiegati da questa tecnologia.
Infine, i policymaker dell'UE devono affrontare il problema del digital divide: il rischio di investire principalmente in aree densamente popolate - se non affrontato - creerà un divario tra le città e le zone rurali, con una parte di cittadini che sarà inevitabilmente esclusa dai nuovi servizi che nasceranno grazie alla connessione ad Internet ultra-veloce.

 

IL "PIANO D'AZIONE 5G"

Nell'audizione è emersa chiaramente la necessità di portare avanti i test relativi al 5G, con lo scopo di comprendere appieno come applicarlo alle nostre vite - e, soprattutto, come ridurre i rischi ad esso associati.

Non tutti sanno che il “Piano d'Azione 5G” della Commissione europea sta attualmente finanziando 140 di questi test affinché il 5G possa diventare una realtà per tutti i cittadini e le imprese entro la fine di questo decennio; parallelamente, l'Osservatorio europeo sul 5G, lanciato nel 2018, monitora costantemente l'implementazione del Piano e mostra le ultime novità relative a questa tecnologia.

  

CONCLUSIONE

A partire da quest'anno la tecnologia 5G sarà commercializzata ma, come è emerso da questa audizione, la strada da percorrere è ancora lunga e insidiosa. Per costruire il suo sviluppo futuro, l'Unione europea è chiamata ad affrontare tutte le problematiche connesse al 5G e a comprendere il modo più efficiente per costruire le infrastrutture necessarie per sfruttarlo (probabilmente attraverso partenariati pubblico-privato, come hanno suggerito gli esperti chiamati ad esprimere il proprio parere in merito).

Ciò che è chiaro è che l'UE non può colmare il divario con i paesi leader sul fronte 5G (Corea del Sud, Giappone e USA) semplicemente copiando le azioni che essi hanno implementato sui rispettivi territori; piuttosto essa deve avere il coraggio di innovare e di innovarsi seguendo la propria strada, sperimentando nuove possibili applicazioni di tale tecnologia nelle nostre vite, stimolando la collaborazione intra-settoriale e preparando il terreno legislativo per recepire la connessione ad Internet ultra-veloce e tutelare allo stesso tempo la sicurezza e la privacy dei propri cittadini.

 

                                                                                                                                                    Elia Grassilli