Chi prenderà il posto di Juncker sul Trono d'Europa?

I sei candidati alla Presidenza della Commissione europea si sono scontrati in un dibattito esprimendo la loro visione su immigrazione, cambiamento climatico, tasse e disoccupazione.

 
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i sei candidati 1Chi sostituirà Jean-Claude Juncker come Presidente della Commissione europea?

Probabilmente la risposta è nella lista qui in basso, contenete il nome dei sei candidati dei principali gruppi parlamentari europei che il 15 maggio si sono dati battaglia nel tradizionale dibattito pre-elezioni:

  • Jan Zahradil, Conservatori e Riformisti europei (ACRE)
  • Nico Cué, Sinistra Europea (PEL)
  • Ska Keller, European Green Party (EGP)
  • Margrete Vestager, Liberals (ALDE)
  • Frans Timmermans, Partito dei Socialisti Europei (PSE)
  • Manfred WeberPartito Popolare Europeo (PPE)


Anche se non vi è alcuna garanzia che il candidato diventi il prossimo Presidente della Commissione europea, sicuramente ognuno di loro ha colto l'occasione per esprimere la visione del proprio partito sugli argomenti caldi del nostro tempo e sulla direzione verso cui l'Europa deve proseguire nei prossimi cinque anni.

 

Strategie per combattere il cambiamento climatico

stacco studio debateTutti i candidati hanno riconosciuto che il cambiamento climatico è un problema serio da affrontare e hanno provato a dare soluzioni diverse: mentre Vestager (ALDE) ha detto che l’UE dovrebbe investire sui treni ad alta velocità per disincentivare l'uso degli aerei, Timmermans (PSE) ha evocato una carbon-tax per le imprese, in linea con il pensiero di Cué (PEL) che ha esplicitamente rivendicato la volontà di aumentare le tasse per le imprese in generale; Zahradil (ACRE) si è invece detto favorevole soprattutto all’incentivo dell'agricoltura biologica.

Durante questo round, Weber (PPE) è stato “sfidato” nel dibattito da quattro candidati su questo argomento; incalzato dalle domande, si è espresso fortemente in disaccordo con Timmermans sostenendo che il solo aumento delle tasse non risolverà il cambiamento climatico: in qualità di ingegnere ambientale, ha affermato che la Commissione europea deve investire pesantemente sia sulle tecnologie verdi che sull'innovazione per combattere efficacemente i cambiamenti climatici. Per fare ciò, ogni Paese deve avvertire l’urgenza di lavorare insieme e trovare un piano d'azione comune per raggiungere il massimo impatto.
 

Immigrazione: la parola "redistribuzione" è tabù

i tre principali candidatiIn generale, i candidati hanno evocato un'azione europea comune per affrontare l'immigrazione e hanno espresso la loro forte disapprovazione per tutti quei governi del Sud Europa che non solo sono contrari al salvataggio di migranti nel Mediterraneo, ma addirittura sanzionano quelle navi che tentano di farlo.

Dall'altro lato, tutti i candidati hanno evitato di parlare di un piano di redistribuzione comune da mettere in atto per applicare quello “spirito europeo di solidarietà” che è stato spesso menzionato nei loro discorsi dal podio.

Zahradil (ACRE), inoltre, si è dichiarato esplicitamente a favore della creazione di centri di accoglienza al di fuori dei confini europei e della firma di accordi con i paesi di origine per affrontare l'immigrazione; Weber (PPE) invece è stato più cauto e ha solo espresso la sua intenzione di nominare un Commissario per sovrintendere e gestire le relazioni con l'Africa al fine contribuire al controllo del fenomeno migratorio.
 

 "Alexa, mi puoi dire quando Amazon inizierà a pagare le tasse?"

debateÈ così che Timmermans (PSE) ha espresso il suo punto di vista sulle multinazionali che trovano modi per evitare di pagare tasse nei Paesi in cui sono operative; ha anche aggiunto che dovrebbe esserci una tassazione del 18% sulle società, dando la possibilità a ciascun paese di incrementare la percentuale ma di non scendere mai sotto questa soglia minima.

Infatti, come ha sottolineato uno dei moderatori, questo è un argomento che suscita un forte senso di ingiustizia nei cittadini europei, aprendo il dibattito sulla questione con il seguente ragionamento: “Perché i cittadini devono essere tassati tra il 20 e il 40% delle loro entrate mentre le ricche società multinazionali pagano solo il 5%?”

Tutti gli altri candidati hanno espresso la loro volontà trovare una giustizia fiscale comune a livello europeo per raggiungere l'equità fiscale in tutta Europa, considerando anche l'enorme evasione fiscale nell'UE (850 miliardi di euro).

 

Gioventù e disoccupazione

i sei candidati 2Zahradil (ACRE) ha affermato che la Commissione europea può creare il giusto ambiente economico ma non può creare direttamente posti di lavoro (questa è una prerogativa delle imprese). La sua soluzione per lui non è una politica standard adottata dalla Commissione europea ma piuttosto soluzioni personalizzate che ogni Paese dovrebbe adottare in base alle proprie necessità interne.

Timmermans (PSE) ha fortemente respinto questa tesi, sostenendo anche di essere favorevole all'abbassamento dell'età per votare alle elezioni europee (portandola a 16 anni), l'estensione del programma Erasmus a tutti i giovani e l’introduzione di un salario minimo per tutelarli.

Infine per Weber (PPE) la risposta risiede nel commercio (ben 36 milioni di posti di lavoro nell'UE dipendono da esso e potrebbe essere il principale volano per l’economia europea), mentre per Keller (EGP) la ricetta giusta è investire nella Green Economy, creando in questo modo nuovi posti di lavoro in un contesto in continua evoluzione ma che al contempo ha l’obiettivo di salvaguardare il nostro pianeta.

“Andate a votare!”

Nella fase finale del dibattito i moderatori hanno dato la possibilità a ciascun candidato di esprimere le proprie considerazioni conclusive. Oltre a riprendere in sintesi i cavalli di battaglia del proprio gruppo parlamentare, ognuno di loro ha fortemente invitato i cittadini a recarsi alle urne per le prossime elezioni europee.

In particolare Timmermans (PSE) si è rivolto direttamente ai cittadini lanciando un accorato appello bipartisan nel concludere il suo discorso: "Qualunque partito voi scegliate, non rimanete mai indifferenti: scegliete. Fate sentire la vostra voce. Perché se non voti qualcun altro parlerà al posto tuo ".

Quindi, cittadini dell'UE, il 23-26 maggio seguite questo consiglio e andate a votare, perché il futuro dell'Europa è più che mai nelle vostre mani.


                                                                                                                                                                                                                                                       Elia Grassilli

  

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