Smart city. Il sistema urbano emiliano romagnolo premiato dal rapporto "ICity Rate 2017"

Per pensare, progettare e governare delle smart city il punto di riferimento sono principalmentegli obiettivi di sostenibilità introdotti dall’Agenda 2030, un programma d’azione che prende in considerazione 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile – i cosiddetti Sustainable Development Goals, SDGs – suddivisi in 169 target che i Paesi sono chiamati a raggiungere entro il 2030.

 “ICity Rate”, il Rapporto annuale realizzato da FPA per fotografare la situazione delle città italiane nel percorso verso città più intelligenti, infatti, va oltre i parametri ideali delle Smart City per focalizzarsi soprattutto sul percorso che ciascuna città ha ancora da fare per raggiungere il nuovo modello di sviluppo di Agenda 2030.

Per stilare la classifica delle 106 città analizzate sono state valutate 15 dimensioni per le quali si sono considerati 113 indicatori legati agli SDGs, definiti per le città in ambito nazionale e internazionale: povertà, istruzione, acqua e aria, energia, crescita economica, occupazione, cultura e turismo, ricerca e innovazione, trasformazione digitale, mobilità sostenibile, rifiuti, verde urbano, suolo e territorio, legalità e sicurezza, governance e partecipazione.

Cosa ci dice in sintesi questo rapporto?

Intanto che le città italiane più intelligenti sono anche quelle più vicine agli obiettivi globali di sviluppo sostenibile. Inoltre, nel ranking nazionale spiccano bene i capoluoghi emiliano-romagnoli, a partire da Bologna che si piazza al secondo posto dopo Milano.

Bologna conquista la medaglia d’argento con solo due punti di distanza dal vertice (contro gli oltre 50 del 2016), potendo vantare il primato nell’energia e nella governance e in generale un approccio complessivo di buon equilibrio nei diversi ambiti che compongono la “città intelligente”.

Seguono poi Venezia, Trento, Bergamo, Torino, Ravenna, Parma e Modena a completare la “top ten” delle Smart City italiane. E’ evidente quindi il blocco di città emiliano-romagnole, che possono fornire un esempio di successo per sostenibilità, inclusione e innovazione.

In linea di massima si può dire che le città metropolitane superano le medie e le piccole in istruzione, energia, crescita economica, trasformazione digitale, cultura e turismo, mobilità sostenibile, ma sono in coda per ambiente urbano, gestione delle risorse naturali, legalità e sicurezza.

Infine il sud. Le città del meridione purtroppo sono in fondo alla classifica. La prima a comparire nella classifica è Cagliari al 47° posto, l’ultima è invece Trapani.

Roma si piazza al 17esimo posto della classifica generale, con una avanzata di 4 posti rispetto all’anno precedente. La Capitale si conferma indietro rispetto alle città di vertice in Europa in parametri cruciali per le grandi città come mobilità sostenibile, energia, occupazione e governance, mentre recupera sulla trasformazione digitale (diffusione banda larga ed ultra larga, open data, utilizzo dei social, servizi on line, etc).

“La Smart City del futuro deve essere anche sostenibile, ma i risultati del rapporto ICity Rate 2017 evidenziano complessivamente un ritardo del sistema urbano italiano nei confronti degli obiettivi di sostenibilità, che rischia di limitare l’attrattività e la vivibilità dei nostri centri urbani – rileva Gianni Dominici, Direttore Generale di FPA –. I 106 comuni capoluogo analizzati raccontano un’Italia delle città senza una politica coordinata e un quadro di riferimento condiviso per rispondere a grandi sfide come cambiamento climatico, povertà, mobilità sostenibile, consumo di suolo e sicurezza. Serve un coordinamento di tutti i livelli di governo con al centro la dimensione urbana, perché nelle città si addensano i problemi sociali ed economici, ma si trovano anche le competenze e le risorse per risolverli”.

Milano, Bologna e Firenze, le tre città al vertice di ICity Rate 2017, rappresentano modelli diversi di sviluppo e di governance urbana in grado di portare risultati importanti – prosegue Dominici –. Milano, trainata dal dinamismo economico e dalla capacità di innovare processi decisionali e servizi, è la più solida ‘piattaforma abilitante’ per la Smart City del Paese, ma sconta un disallineamento nella sostenibilità ambientale e in parte in quella sociale. Bologna punta a tenere insieme qualità dell’ambiente, politiche di welfare e di innovazione territoriale in un equilibrio complessivo. Firenze è salda nelle sue vocazioni, il turismo e la cultura, che sono motore di sviluppo economico ma la portano anche a fare i conti con impatti sociali e ambientali. Inoltre, si nota il rafforzamento del sistema urbano emiliano-romagnolo, che rappresenta una struttura baricentrica per il resto d’Italia, e l’importanza delle città intermedie del centro-nord che sono una connessione tra le aree metropolitane. Risulta pesante invece il ritardo strutturale di gran parte delle città del Sud e quello di Roma, su cui si evidenzia solo qualche debole segnale di movimento”.

ICity Rate 2017 – Le prime 10 città in classifica

POSIZIONE 2017

Città

PUNTEGGIO

1

Milano

599,1

2

Bologna

597,4

3

Firenze

571,1

4

Venezia

553,3

5

Trento

545,8

6

Bergamo

538,1

7

Torino

532,9

8

Ravenna

517,6

9

Parma

513,9

10

Modena

513,3

Fonti:

La sintesi del Rapporto

Il Rapporto completo è scaricabile gratuitamente dal sito FPA previa registrazione