Era modenese la persona più vecchia del mondo

Dina Manfredini ha vissuto a cavallo di tre secoli. Emigrata negli Usa nel 1920, quando il fascismo non era ancora al potere, si è spenta nel 2012 a 115 anni e 257 giorni in piena era internet.

Dopo la scomparsa a 116 anni di Besse Cooper, americana della Georgia, nel 2012, la persona più vecchia del mondo ancora in vita è stata per qualche mese un’italoamericana, Dina Manfredini, nata in Emilia, nella frazione di Sant’Andrea Pelago di Pievepelago, in provincia di Modena, il 4 aprile 1897.

Il suo primato è durato pochi mesi, perché è morta il 5 dicembre 2012, a 115 anni e 257 giorni, lasciando il primato di persona più vecchia del mondo al giapponese Jiroemon Kimura, che si sarebbe poi spento a 116 anni e 54 giorni il 12 giugno 2013, diventando l’uomo più longevo di tutti i tempi. La donna più longeva, invece, è morta in Francia nel 1997 a 122 anni, e diceva di aver conosciuto Van Gogh. Ora il più vecchio essere umano del mondo è un’altra giapponese, Misao Okawa, nata nel 1898.

Anche la nostra modenese ha vissuto a cavallo di tre secoli, oltre che di due continenti. Viveva a Johnston, nello Iowa, ed era nata poche settimane prima che lo scienziato bolognese Guglielmo Marconi depositasse presso l'Ufficio Brevetti di Londra una domanda per un sistema di telegrafia senza fili. Da quell’invenzione, oltre alla radio, circa un secolo dopo sarebbero nati internet e il wireless.

Dina Manfredini ha dunque iniziato la sua vita nel XIX secolo, ha vissuto per tutto il XX ed è entrata nel XXI. Un altro record della longeva emiliana è di essere stata una delle ultime quattro persone nate in Italia sotto il regno di Umberto I e una delle ultime 17 persone ad essere nata nel XIX secolo. Aveva appena 23 anni nel 1920, quando lasciò per sempre il nostro Paese per trasferirsi con il marito Riccardo negli Stati Uniti, a Des Moines, nello Iowa.

Ha avuto tre figli, sette nipoti, sette pronipoti e dodici bisnipoti. Fino ai novant’anni si è occupata della famiglia e della casa, prima di ritirarsi in una casa di riposo. «E' una delle persone più straordinarie che io conosca», diceva il parroco della zona Tom De Carlo quando Dina era ancora in vita. «Non sente più tanto bene, ma, insieme, parliamo ancora in italiano».