Tutti gli articoli

L’importanza di studiare il fenomeno migratorio: il bando della Consulta per le Università

Giugno 2021
L’importanza di studiare il fenomeno migratorio: il bando della Consulta per le Università

Lo studio del fenomeno migratorio regionale, la sua evoluzione nel tempo, la memoria e l’identità delle comunità emiliano-romagnole all’estero sono, per la Consulta, un aspetto fondamentale e una priorità in quanto non solo ci permettono di monitorare e comprendere un fenomeno sociale ed economico complesso ma anche di orientare la nostra azione e le nostre risorse. 

Ecco perché il Bando rivolto alle Università dell’Emilia-Romagna è per noi molto importante e siamo particolarmente orgogliosi che i prestigiosi atenei regionali rispondano con sempre maggiore entusiasmo alle nostre sollecitazioni presentando progetti di ricerca e analisi volti ad approfondire l’emigrazione storica, le nuove forme di mobilità, gli immaginari migratori e i confronti tra generazioni, le traiettorie e gli aspetti sociali, culturali ed economici dell’emigrazione regionale nel mondo. 

L’ultima edizione del bando, infatti, i cui termini di partecipazione si sono conclusi lscorso 31 maggio, ha visto la partecipazione di ben 12 progetti provenienti da altrettanti dipartimenti appartenenti a 5 diversi atenei: una sensibile crescita rispetto all’edizione dello stesso bando nel 2018 che aveva visto la partecipazione di 9 progetti. 

Non solo, questi progetti rappresentano anche un’occasione per creare un ponte tra la ricerca universitaria e le nostre Comunità nel mondo che contribuiscono attivamente portando le loro storie, la loro memoria e loro identità attraverso accordi di partenariato che, quest’anno, contano 44 collaborazioni con 31 Associazioni di emiliano-romagnoli nel mondo, dislocate in Sudamerica, Nordamerica ed Europa, a testimonianza della fervida attività delle nostre Comunità nel mondo e del loro forte legame con il territorio d’origine. 

Sono dati che ci riempiono di soddisfazione e, soprattutto, ci raccontano un interesse crescente verso le tematiche legate all’emigrazione da parte del mondo accademico e, dall’altra parte, un profondo desiderio da parte delle nostre Comunità all'esterdi portare il proprio contributo e la propria voce nella costruzione di una memoria condivisa e nella comprensione di un fenomeno vivo e in continua evoluzione, anche considerando i recenti sconvolgimenti che il mondo intero ha conosciuto a causa della Pandemia da Covid-19.  

Ringraziamo di cuore gli atenei emiliano-romagnoli e le nostre associazioni nel mondo per questa straordinaria partecipazione, i progetti sono ora in fase di valutazione e non sarà facile data l’altissima qualità delle proposte pervenute, dunque non ci resta che augurare un grande in bocca al lupo a tutti! 

Valentina Stragliati - Vicepresidente Consulta Emiliano-Romagnoli nel Mondo

Gli emiliano-romagnoli nel mondo protagonisti dei progetti della Consulta

Maggio 2021
Gli emiliano-romagnoli nel mondo protagonisti dei progetti della Consulta

La ripartenza della Consulta passa anche attraverso i finanziamenti che concediamo per i progetti che mettono al centro le nostre comunità all’estero. In particolare, si è appena chiusa la valutazione dei progetti presentati per il bando 2021 riservato ad Enti Locali e Associazioni di promozione sociale. Un bando che ha visto una buona partecipazione in termini di progetti (ben 15 quelli arrivati), con attività rivolte non solo ai nostri concittadini all’estero ma anche con l’obiettivo di far conoscere alle nostre comunità il fenomeno migratorio dalla nostra regione.  

I progetti sono molto importanti per la Consulta perché consentono alle realtà che operano in Emilia-Romagna di entrare in contatto con le nostre comunità e associazioni all’estero. Infatti, molti di questi progetti sono stati presentati in collaborazione con associazioni di emiliano-romagnoli del mondo, a riprova di quanto i legami siano ancora molto forti tra chi vive sul territorio regionale e chi risiede in un altro Paese.  

Non solo, questi progetti sono un’opportunità per conoscere più da vicino racconti, personaggi, luoghi che hanno fatto la storia della nostra emigrazione. Ma non tutti i progetti guardano al passato! Spesso, grazie a linguaggi quali l’arte e l’audiovisivo, alcuni progetti costruiscono un ponte tra chi è andato altrove a costruirsi una vita e chi è rimasto qui, dando vita, così, ad uno scambio di esperienze e conoscenze che arricchisce non solo i protagonisti dell’emigrazione ma anche chi vive qui. 

Il Covid ha influenzato parecchio l’ideazione dei progetti che sono stati presentatila maggior parte delle attivitàinfatti, si svolgerà in modalità online. Occorre precisare, però, che sebbene non si tratti della modalità auspicabileil digitale ha permesso alle Comunità e associazioni di non fermarsi mai e, in alcuni casi, di progettare eventi che in presenza avrebbero richiesto un’organizzazione molto più complessa e onerosa. Sono fiducioso del fatto che questa sarà solo una parentesi prima che si possa di nuovo riprendere a fare progetti di scambio tra l’Emilia-Romagna che c’è qui e l’Emilia-Romagna che c’è sparsa per il mondo, facendo tesoro dell’esperienza vissuta e mixando strumenti e linguaggi per il pieno sviluppo e la partecipazione delle nostre comunità all’estero. 

Marco Fabbri - Presidente della Consulta degli Emiliano-Romagnoli all’estero 

La comunicazione digitale durante la pandemia

Marzo 2021
La comunicazione digitale durante la pandemia

Carissimi,

in questo difficile momento in cui l’evoluzione della pandemia da Covid-19 ha costretto tutti noi a cambiare drasticamente le nostre abitudini di vita, rimanendo spesso confinati all’interno delle nostre abitazioni, stanno assumendo sempre maggiore rilevanza le tecnologie digitali.

Il Coronavirus ci ha violentemente separati e l'informatica ci sta unendo in un universo artificiale. Le tecnologie digitali stanno mostrando la loro "potenza tecnica" in un mondo ferito da un piccolo essere di non più di qualche milionesimo di centimetro.

Nuovi modi di relazionarsi con gli altri stanno nascendo in questi giorni difficili e anche tacitamente si stanno consolidando in noi. Nuove consapevolezze verranno, fino a cambiare, seppure in maniera limitata, il nostro modo di guardare alla vita e al futuro.

Nei rapporti personali, nel lavoro, nel funzionamento dell’economia, nella politica, nel giornalismo e nella scuola vi saranno mutamenti che oggi si stanno producendo e i cui effetti vedremo soltanto nel tempo.

Anche la nostra amata Consulta ha dovuto inevitabilmente rinnovarsi per adeguarsi alle nuove modalità comunicative in ambito digitale, al fine di rimanere comunque connessi e in contatto, non potendo organizzare incontri e viaggi in presenza fisica.

Desidero pertanto ringraziare di cuore tutti Voi per lo straordinario impegno profuso nell’utilizzo di nuovi dispositivi digitali, acquisendo spesso nuove competenze, al fine di mantenere in essere relazioni e contatti da ogni parte del mondo, con l’intento di garantire lo svolgimento di importanti progetti culturali realizzati dalle nostre Associazioni, e con la nostra amata Regione Emilia-Romagna. A tal proposito rivolgo un sentito ringraziamento a tutto il nostro straordinario Staff della Consulta che ha fatto davvero tutto il possibile per agevolare i contatti con i Consultori e con le Associazioni, garantendo un’assistenza logistica e un supporto davvero encomiabili.

Questa emergenza sanitaria ci ha messo di fronte a nuove sfide a cui non eravamo abituati ma che probabilmente ci hanno reso più forti e resilienti, insegnandoci a fare di necessità virtù.

Il digitale può davvero rappresentare una nuova opportunità che ci consentirà anche in futuro di accorciare le distanze, senza sostituirsi definitivamente alla presenza fisica, ma come modalità complementare di comunicazione.

Iniziamo pertanto ad organizzare proposte ed eventi in attesa della tanto attesa ripartenza che, sono sicura, avverrà a breve. Nel frattempo rimaniamo uniti seppur nelle distanze utilizzando al meglio le nuove tecnologie digitali, con la consapevolezza che saremo in grado di superare le difficoltà grazie all’amore e alla passione per la nostre amate origini emiliano-romagnole.

Un caro saluto.

Valentina Stragliati - Vicepresidente Consulta Emiliano-Romagnoli nel Mondo

Il messaggio del Presidente Marco Fabbri

Febbraio 2021
Il messaggio del Presidente Marco Fabbri

Care amiche e cari amici della Consulta degli emiliano-romagnoli nel Mondo,

finalmente siamo ripartiti! Lo stiamo facendo in un momento particolarmente complesso, forse il più difficile dal dopoguerra. Speriamo di lasciarci presto alle spalle questa terribile pandemia che rappresenterà una triste pagina di storia che i nostri figli e i nostri nipoti, forse ricorderanno o forse leggeranno solo sui libri.

In Emilia-Romagna stiamo affrontando l’emergenza sanitaria con coraggio, competenza e lo sforzo ed i sacrifici delle donne e degli uomini emiliano-romagnoli nel fronteggiare l’emergenza pandemica non rimarranno vani; un grazie dunque va a tutti gli operatori sanitari, alle forze dell’ordine e ai rappresentanti territoriali delle istituzioni impegnati sul campo.

Dalla paura stiamo passando lentamente alla stagione della speranza, e se è vero che il virus è ancora fra noi, il vaccino è arrivato, e la nostra Regione sta “correndo forte” nella speranza che le forniture consentano a tutti di immunizzarsi quanto prima. Per queste motivazioni nel 2021, pur approcciando il nostro lavoro ancora in modalità totalmente telematica, con webinar e incontri a distanza, avremo tanto lavoro da svolgere insieme.

Già a gennaio abbiamo pubblicato i primi bandi e avviato una bella discussione allargata rispetto allo stato di attuazione e ai risultati prodotti dalle leggi regionali 5/20215 e 6/2016, e raccolto contributi per eventuali modifiche da apportarvi. Entro il mese di marzo completeremo finalmente la composizione della Consulta, con le surroghe dei dimissionari, e potremo quindi procedere alla nomina del Comitato esecutivo, organo fondamentale per dare piena operatività a tutta la struttura.

Come detto, nel 2021 procederemo con le attività sulla base del precedente Piano triennale, ma dovremo anche confrontarci sul nuovo Piano triennale 2022/2024 in cui vorrei che ci fosse una forte impronta, impulso e coinvolgimento dei giovani e delle 90 associazioni, con consultazioni d’area vasta. Un particolare focus mi piacerebbe fosse già dedicato nel 2021 alle donne emiliano-romagnole emigrate, riprendendo le storie di successo e sofferenza, in parte raccontate nel “Catalogo per l’emigrazione femminile in Emilia-Romagna” pubblicato qualche anno fa.

Il lavoro da fare è dunque tanto, ma la passione e la voglia di lavorare insieme che caratterizza i consultori e le consultrici, così come tutta la macchina amministrativa, ci aiuterà a raggiungere gli ambiziosi obiettivi che ci siamo dati.

Per fortuna ci sono le videoconferenze, ma il contatto umano e gli abbracci, sono tutt’altro. Spero di abbracciarvi presto, per ora, ancora una volta, solo metaforicamente.

Marco Fabbri - Presidente della Consulta degli Emiliano-Romagnoli all’estero

 

Un saluto dalla Vicepresidente

Gennaio 2021
Un saluto dalla Vicepresidente

Carissime e Carissmi,

è con grande piacere che vi scrivo da Buenos Aires per mandarvi un caloroso saluto e un augurio di felice anno nuovo, sperando di lasciarci alle spalle le difficoltà e i dispiaceri che hanno caratterizzato il 2020 e di poterci finalmente incontrare di persona.

Essere vicepresidente della Consulta è per me fonte di orgoglio e di enorme soddisfazione: è un ruolo importante che mi riempie di gioia e responsabilità e che mi dà modo di essere ancora più vicina alla bellissima comunità di emiliano-romagnoli nel mondo, di cui faccio parte attivamente da più di trent’anni e che rappresenta e ha rappresentato per me una casa accogliente in cui costruire relazioni, cultura e identità.

Sono entrata a far parte di questa famiglia da ragazza, quando cominciai ad impegnarmi nel gruppo giovani e nel ricco mondo dell’associazionismo, e da allora non me ne sono più andata. Ho vissuto tutte le fasi della Consulta e conosciuto le straordinarie persone che hanno attraversato la sua Comunità. La Consulta ha una storia ricca ed appassionante che è nostro dovere valorizzare per guardare al futuro con consapevolezza e per tramandare l’enorme eredità culturale e sociale alle nuove generazioni.

Mi rivolgo a tutti voi, dunque, che siete gli ambasciatori della nostra amata Regione Emilia-Romagna, che diffondete la nostra cultura, le nostre tradizioni e le nostre eccellenze con dedizione e generosità in tutti gli angoli del pianeta: grazie per quello che fate!

Nei prossimi anni lavoreremo per rafforzare le reti collaborative, le progettualità e gli strumenti al fine di valorizzare il vostro prezioso lavoro e di coinvolgere, sempre di più, le nuove generazioni, siano esse seconde e terze generazioni o emigrate in prima persona.

Vi abbraccio virtualmente - spero presto dal vivo - e vi auguro di nuovo un 2021 di soddisfazioni e salute, a voi, ai vostri cari e a tutta la meravigliosa famiglia degli emiliano-romagnoli nel mondo!

Marilina Bertoncini - Vicepresidente Consulta degli Emiliano-Romagnoli nel Mondo

Intervista alla Vicepresidente Marilina Bertoncini

Aprile 2021 - Intervista realizzata dal quotidiano di informazione indipendente "Gente d'Italia"
Intervista alla Vicepresidente Marilina Bertoncini

Parte da Marilina Bertoncini la riscossa dell’italianità

Buenos Aires - L'architetto Marilina Bertoncini è stata nominata vicepresidente della Consulta degli emiliani romagnoli nel mondo. Entrata da giovanissima nel mondo dell'associazionismo italiano, aveva ventuno anni quando è stata disegnata consultrice per l'Argentina, ha l'esperienza necessaria per risvegliare negli oriundi italiani i sentimenti che avevano spinto i loro nonni e genitori a riunirsi in associazioni: identificazione con i migranti della stessa regione, conservazione della cultura d'origine, amore verso la civiltà italiana nel suo complesso dalle Alpi alla Sicilia, orgoglio della nostra storia.

La Consulta è nata il primo aprile 1975 – 45 anni fa, con la seguente motivazione " La Regione riconosce negli Emiliano-romagnoli nel mondo, nelle loro famiglie, nei discendenti e nelle loro comunità una parte essenziale della società regionale e un'importante risorsa per lo sviluppo economico, sociale e culturale sia della regione Emilia-Romagna sia dei territori d'emigrazione, e desidera favorire le politiche di collaborazione internazionale della Regione."

Quando hai saputo di essere stata eletta?

L'Assemblea legislativa con la deliberazione n. 25 del 6 ottobre 2020 ha reso pubblico che Marco Fabbri, ex sindaco di Comacchio, consigliere Pd, è stato eletto Presidente della Consulta e la consigliera della Lega Valentina Stragliati e me siamo state nominate vice presidenti. Fabbri e Stragliati sono consiglieri regionali che svolgono in parallelo quest'altra attività.

Ho saputo della mia nomina dai numerosi messaggi di congratulazioni che mi hanno inviato amici e conoscenti prima della comunicazione della Regione. E' stata una bella sorpresa perché non sapevo che mi avrebbero scelta.

So che sei stata molto votata, perché credi di aver avuto tanti voti?

Ho ricevuto diciannove voti su quarantatré e sono molto contenta perché mi ha votata la metà dei presenti all'assemblea.  Credo che mi abbiano scelto per la mia lunga esperienza in campo associazionistico. La Consulta si propone di destare nelle associazioni i valori originali, di dargli nuovo impulso, e crede che con la mia competenza in questo campo possa essere di aiuto in questa svolta.

Noi originari dell'Emilia Romagna quanti siamo? Ho l'impressione che siamo pochi.

Tra oriundi ed emigrati siamo un bel gruppetto. Sicuramente la nostra è stata un'immigrazione meno numerosa di quelle di alcune altre regioni comunque siamo l'1,8% degli immigrati. Negli ultimi anni le nostre fila si sono ingrossate con alcuni giovani che vengono per frequentare i corsi dell'Università di Bologna (UNIBO), sede Buenos Aires. Molti di loro vengono per un'esperienza di studio e poi decidono di fermarsi un tempo per conoscere meglio la realtà sociale dell'Argentina. Alcuni dei soci fondatori dell'Unione Regionale degli Emiliani Romagnoli a Buenos Aires (URERBAnon ci sono più, però altri continuano a essere presenti con l'impulso del primo giorno e invogliano a partecipare i loro figli e nipoti, che costituiscono con noi della generazione anteriore un'unica grande famiglia e collaborano nell'organizzazione delle nostre manifestazioni.

I giovani oriundi, attivi nella vita associativa, sono figli delle persone che costituivano il gruppo giovane di URERBA. Sono una trentina di ragazzi ben rappresentati dalla nostra consultrice junior Agostina Gentile, che è una pronipote di Adriana Medri, socia fondatrice di URERBA.

Per noi i giovani occupano una posizione centrale. L'ha sottolineato anche Fabbri quando ha detto "Lavoreremo in continuità con chi mi ha preceduto, guardando ai tanti giovani delle associazioni degli italiani all'estero".

Dei soci fondatori ce ne sono alcuni molto amati e stimati dalla comunità.

Certo, il signor Ernesto Tagliani, venuto in Argentina con la spedizione Borsari a Ushuaia, nel 1948. Ha novantadue anni e lo apprezziamo moltissimo. C'è anche lnostra Carissima Adriana Medri, insegnante di lingua e cultura Italiane. Entrambi conservano molta vitalità.

Progetti per i giovani?

Loro non hanno le nostre stesse motivazioni ne hanno altre. Noi di media età siamo figli diretti di migranti e frequentavamo l'associazione per amore. I giovani di ora sono attratti da progetti culturali di scambio o di formazione e cerchiamo di motivarli dando corsi d'italiano on line, di formazione, seminari e incontri su temi di attualità culturale. Quest'anno abbiamo organizzato incontri zoom per celebrare i cento anni dalla nascita di Fellini, abbiamo in programma la commemorazione dell'anniversario di Pellegrino Artusi con il coinvolgimento di Casa ArtusiPer l'anno prossimo sono previste molte manifestazioni in memoria di Dante Alighieri, nel settecentesimo anniversario della sua morte. Continueremo a lavorare promovendo attività cinematografiche con accordi tra l'Universidad del Cine, il CIIC e scuole affini in Italia, come si è fatto con la manifestazione El Cine es un puente en el Oceanorealizzato grazie a un progetto finanziato dalla Consulta con il comune di Piacenza, con il ConCorto festival di Piacenza ed associazioni partner come l'Unione Regionale Emilia Romagna di Buenos Aires. Presto ci sarà la Settimana della Cucina Italiana, in cui saremo presenti. La Consulta pensa di attivare accordi con diversi assessorati, con l'Istituto Italiano di Cultura e con l'Ambasciata per valorizzare i rapporti con la comunità all'estero.

Qual è il tuo obiettivo principale?  

Rafforzare l'associazionismo in Argentina e in altre realtà. Innanzitutto mi propongo di rivalorizzare l'italianità all'estero e di fare in modo che noi italiani torniamo a lavorare insieme, superando le diversità regionali. Mi ricordo che, tanti anni fa, prima dell'istituzione delle associazioni regionali lo facevamo. Poi sono arrivate le regioni, mi riferisco agli anni  80, e ci siamo organizzati per aree di appartenenzaLa nostra regione è stata particolarmente all'avanguardia in iniziative, e la ringrazio per avermi permesso di avere una vita associativa propositiva.

Come far riprendere il loro obiettivo fondazionale alle associazioni? 

Dobbiamo recuperare il volontariato, lavorare tutti uniti, emiliani, toscani, veneti, calabresi, siciliani e gli altri italiani, includendo anche le persone che non sono di origine italiana, ma amano l'Italia e la cultura italiana, per coltivare l'amore per l'Italia e far conoscere le nostre eccellenze. In Emilia Romagna ne abbiamo molte. Chi non conosce Luciano Pavarotti, Laura Pausini, Raffaella Carrà, la Ferrari, la Maserati, e i nostri innumerevoli prodotti industriali e culinari? Abbiamo molto di cui essere orgogliosi e dobbiamo lavorare per trasmettere ai giovani l'orgoglio dell'italianità.

Vuoi aggiungere qualcosa?

Desidero ringraziare l'anteriore presidente e il vice presidente della Consulta, Gianluigi Molinari e Alessandro Cardinali, poi Anna Lisa Poggiali, presidente dell'Associazione (AER SALTA) per averci rappresentanti dal 2015 al 2020 e averci aperto questo nuovo percorso emiliano romagnolo all'estero con tanto entusiasmo e attività.

Un saluto dalla Vicepresidente

Dicembre 2020
Un saluto dalla Vicepresidente

Carissimi,

è con grande piacere che Vi rivolgo un caloroso saluto e un ringraziamento per il Vostro significativo impegno nel mantenere vivi i legami con la Regione Emilia-Romagna.

Per me è un vero onore essere stata eletta Vicepresidente della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo dall’Assemblea legislativa.

Purtroppo questa nuova esperienza è iniziata durante una fase emergenziale particolarmente difficile, che ci vede costretti ad interagire unicamente “a distanza”.

Ma ciò non ha fermato la grande passione con cui le 90 Associazioni di emiliano-romagnoli all’estero, spesso in collaborazione con le Università, svolgono la propria preziosa attività nel mantenere vive la cultura e le tradizioni della regione d’origine.

Le contingenze odierne ci impongono di riorganizzare il nostro modo di vivere e di rimanere in contatto, ciò deve stimolarci al fine di indirizzare le linee di mandato della Consulta rispetto a nuove e innovative progettualità che ci consentano di rimanere “uniti nelle distanze”.

L’obiettivo è fare squadra, lavorando in sinergia, al fine di non disperdere il prezioso patrimonio creato, negli anni, dalla Consulta e dal suo straordinario staff, valorizzandola il più possibile quale componente a pieno titolo della società regionale ed anche come elemento essenziale per i rapporti internazionali della Regione, portando anche un tocco di innovazione, coinvolgendo tutte le generazioni di emigrati.

Approfitto di questa bellissima rubrica per augurare a tutti Voi e alle Vostre famiglie, sinceri auguri di buon Natale e un felice nuovo anno, con la speranza che la situazione sanitaria migliori al più presto e ci consenta di conoscerci personalmente.

Un caro saluto.

Valentina Stragliati - Vicepresidente Consulta degli Emiliano-Romagnoli nel Mondo

Un saluto dal Presidente

Novembre 2020
Un saluto dal Presidente

Un caro saluto a tutte le amiche e gli amici emiliano-romagnoli nel Mondo,

sono emozionato e lusingato da questa nuova opportunità che l’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna mi ha concesso proponendomi come Presidente della Consulta degli Emiliano-Romagnoli all’estero.

Eredito una macchina amministrativa e un gruppo di lavoro giovane, efficiente e anche ben rodato per le sfide future. Il lavoro svolto dal Presidente Gian Luigi Molinari e dai vice presidenti Alessandro Cardinali e Annalisa Poggiali Nicelli, insieme a tutti i dipendenti e collaboratori della Consulta, è quindi stato prezioso e cercheremo di dare continuità al lavoro svolto da chi ci ha preceduto.

Lavoreremo con uno sguardo volto alla vecchia immigrazione, coinvolgendo tutte le 90 associazioni disseminate per il Mondo, ma anche alla nuova immigrazione e ai tanti giovani, componenti vitali per la salvaguardia della memoria e il futuro della consulta.

La Consulta riparte in un momento delicato, in cui il Covid ha superato le distanze e la frontiere. In questi mesi state soffrendo molto, perché oltre alla preoccupazione per la salute vostra e dei vostri cari, state subendo il disagio delle restrizioni nei collegamenti aerei. Alcuni di voi hanno avuto lutti e patimenti, cui si è aggiunto il dolore di non poter celebrare i funerali e di abbracciare i propri parenti. Vi siamo e vi vogliamo stare vicini.

Una situazione che impone, alle istituzioni tutte, la necessità di politiche in grado di moltiplicare le opportunità, sostenere le nuove progettualità, garantire sempre e comunque criteri meritocratici nella scelta dell'allocazione delle risorse. Da questo punto di vista anche per la Consulta un ruolo decisivo potrà certamente essere svolto dalle nuove tecnologie e dalle nuove forme di connessione sociale, che consentono sempre più agevolmente di superare le distanze geografiche che ci separano. Dobbiamo dunque cogliere appieno tutte le opportunità che l'era digitale mette a disposizione. A partire dagli strumenti che quotidianamente utilizziamo per le principali attività lavorative o istituzionali.

Un grande abbraccio, per il momento virtuale, a tutta la comunità emiliano-romagnola che vive all’estero. Stiamo tutti lavorando per uscire da questo terribile incubo e se tutti i cittadini e i Paesi lavoreranno per migliorare la salute tutto tornerà a presto la normalità.

A presto.

Marco Fabbri - Presidente della Consulta degli Emiliano-Romagnoli all’estero

 

Linea diretta con i Presidenti: il saluto di Marco Fabbri

Linea diretta con i Presidenti: il saluto di Marco Fabbri

Marco Fabbri, Presidente degli ER nel mondo

Un caro saluto a tutte le amiche e gli amici emiliano-romagnoli nel Mondo,

 sono emozionato e lusingato da questa nuova opportunità che l’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna mi ha concesso proponendomi come Presidente della Consulta degli Emiliano-Romagnoli all’estero. Eredito una macchina amministrativa e un gruppo di lavoro giovane, efficiente e anche ben rodato per le sfide future. Il lavoro svolto dal Presidente Gian Luigi Molinari e dai vice presidenti Alessandro Cardinali e Annalisa Poggiali Nicelli, insieme a tutti i dipendenti e collaboratori della Consulta, è quindi stato prezioso e cercheremo di dare continuità al lavoro svolto da chi ci ha preceduto.

Lavoreremo con uno sguardo volto alla vecchia immigrazione, coinvolgendo tutte le 90 associazioni disseminate per il Mondo, ma anche alla nuova immigrazione e ai tanti giovani, componenti vitali per la salvaguardia della memoria e il futuro della consulta.

La Consulta riparte in un momento delicato, in cui il Covid ha superato le distanze e la frontiere. In questi mesi state soffrendo molto, perché oltre alla preoccupazione per la salute vostra e dei vostri cari, state subendo il disagio delle restrizioni nei collegamenti aerei. Alcuni di voi hanno avuto lutti e patimenti, cui si è aggiunto il dolore di non poter celebrare i funerali e di abbracciare i propri parenti. Vi siamo e vi vogliamo stare vicini.

Una situazione che impone, alle istituzioni tutte, la necessità di politiche in grado di moltiplicare le opportunità, sostenere le nuove progettualità, garantire sempre e comunque criteri meritocratici nella scelta dell'allocazione delle risorse. Da questo punto di vista anche per la Consulta un ruolo decisivo potrà certamente essere svolto dalle nuove tecnologie e dalle nuove forme di connessione sociale, che consentono sempre più agevolmente di superare le distanze geografiche che ci separano. Dobbiamo dunque cogliere appieno tutte le opportunità che l'era digitale mette a disposizione. A partire dagli strumenti che quotidianamente utilizziamo per le principali attività lavorative o istituzionali.

Un grande abbraccio, per il momento virtuale, a tutta la comunità emiliano-romagnola che vive all’estero. Stiamo tutti lavorando per uscire da questo terribile incubo e se tutti i cittadini e i Paesi lavoreranno per migliorare la salute tutto tornerà a presto la normalità. A presto.

 Marco Fabbri

Presidente della Consulta degli Emiliano-Romagnoli all’estero

 

Nessuno può fermarmi

Il romanzo sulla tragedia dell'Arandora Star tra i 4 vincitori del Festival di Cuneo
Nessuno può fermarmi

Bartolomeo, stralunato e gentile studente di filosofia, trova sul fondo di un cassetto una lettera indirizzata a sua nonna Lina: poche righe – “Disperso, presunto annegato” – che smentiscono la storia famigliare di nonno Bart morto al fronte. Nessuno è in grado di dirgli di più, su quel nonno del quale porta il nome ma che non ha mai conosciuto. Non la nonna, che si è spenta da poco; non suo padre, che nulla sa né sembra interessato a sapere.
Le tracce che affiorano lo guidano a casa di Florence, una magnifica vecchia signora inglese che frequentava i suoi nonni a Little Italy, il quartiere degli immigrati italiani di Londra. Lei sembra sapere molte cose, anche se per qualche motivo non vuole parlare.
Mentre Bartolomeo inizia la sua ricerca della verità, Florence riprende per lui i fili del passato. Riaffiorano l’amore per Michele e l’amicizia con Lina e Bart, e la vita di Clerkenwell, l’allegria operosa dei caffè, i canti e la musica, la folla della processione della Madonna del Carmelo, le serate danzanti.
Finché Bartolomeo e Florence partono per un viaggio che li condurrà a illuminare un episodio caduto nell’oblio: il naufragio dell’Arandora Star, carica di internati italiani e silurata dai tedeschi. Nella tragedia del 2 luglio 1940 annegano in 446, civili deportati dopo la dichiarazione di guerra di Mussolini all’Inghilterra, vittime innocenti del sospetto e della xenofobia.
Bartolomeo e Florence sottraggono al silenzio le storie di quelle vite spezzate, e avanzano stretti l’uno all’altra – un ragazzo che si fa uomo e una vecchia che ritrova la tenacia della giovinezza – verso l’ultima incredibile rivelazione.
Una grande storia, che Caterina Soffici racconta con la potenza di un romanzo popolare civile. Un romanzo sull’amore e l’amicizia, sull’emigrazione e la paura dell’altro, la sopravvivenza e il passato che ritorna.

Dalla prua, un’ultima pioggia di corpi fu scaraventata in mare prima che la nave sparisse con un rumore terrificante, inghiottita dall’oceano, alzando una colonna d’acqua gigantesca e un’onda formidabile che risucchiò tutto quanto era a portata.
Poi ci fu silenzio.

Guarda l'intervista a Caterina Soffici

 

Ponti

Ponti

Ponti sarà una rubrica che parlerà di teatro creando dei ponti reali ed immaginari tra le pratiche artistiche regionali e quelle internazionali.

 

Musicare: che cosa sarà questo spazio?

Non mi sarebbe più adatto un altro verbo che potesse servire come nome a questa mia rubrica. Musicare ha l'intento di condividere con voi una delle mie passioni: la musica.
Musicare: che cosa sarà questo spazio?

Dico una delle mie passioni perché non sono il tipo che si innamora de un'unica espressione artistica  e quindi mi considero 'infedele' nell'ambito delle arti. Infatti quando ne parliamo, una delle cose che più mi affascina è la possibilità di trovare un senso che coinvolga filosoficamente la letteratura, le arti visive e la musica. 

Una volta mi ricordo che una persona mi ha chiesto quale sarebbe l'espressione artistica più importante per lo spirito e vi confesso che non le ho saputo rispondere perché secondo me ognuna ha la sua innata importanza; ma tra la letteratura, le arti visive e la musica, sicuramente non posso immaginare l'esistenza umana senza quest'ultima.

Beethoven disse che è la maniera come Dio ci parla e forse aveva ragione. Molto spesso non riusciamo a spiegare il perché del pianto quando sentiamo una sinfonia di Tchaikovsky, un movimento di Vivaldi oppure un'aria di Verdi. Secondo me la musica è capace di toccare la nostra anima e far brillare una scintilla del divino che abbiamo dentro di noi. 

Quando parlo di musica, non mi limito solo alla musica classica, anzi, mi piace molto anche la musica popolare, quella che cantiamo quando siamo innamorati di qualcuno, quando vogliamo festeggiare insieme agli amici o quando siamo semplicemente tristi. Qui in Brasile la musica popolare italiana è davvero molto amata  e perciò ho deciso di specializzarmi nell'ambito e insieme ad altri musicisti ho creato la "Fantazzini" una band che suona sopratutto le classiche canzoni italiane. 

Adesso che la consulta mi ha permesso di partecipare di questo blog, cercherò di condividere l'amore che abbiamo per questo lavoro, raccontando parte del nostro percorso. 

 

Sull'autore: Silas Denzin Massini

Senza tortellini non è Natale

Che cosa vuol dire essere una rezdora in giro per il mondo? Ce lo raccontano Caterina da Berlino e Bianca da Shanghai!
Senza tortellini non è Natale

Si potrebbe dire che il Natale in Emilia-Romagna ha solo un sinonimo: tortellini. Nonne, zie, mamme, a cui ultimamente si è unita anche una nuova generazione di fieri rezdori, non li fanno mai mancare dalla tavola natalizia. I resoconti post pranzo tra amici, coi numeri di bis ostentati quasi fossero un bene per il colesterolo, sono un classico in Emilia e ancora oggi si finisce a discutere pur di affermare la superiorità della propria ricetta.

Sarà perché ormai è parte del nostro DNA, ma del resto anche a Buenos Aires, con 40 gradi all'ombra, con le gocce di sudore sulla fronte, ogni anno il 25 dicembre la nonna rezdora originaria di Zocca tira fuori dal freezer i sacchetti di tortellini preparati nei mesi precedenti e li fa cuocere in brodo. E tutta la famiglia, riunita nel caldo soffocante della piena estate argentina, si gusta i tortellini nel brodo fumante. E che male c'è, dopotutto anche sull'Appennino c'è chi mangia i tortellini in brodo a Ferragosto.

Lo stesso accade a Tokyo, dall’altra parte del globo: la rezdora originaria di Formigine, non potendo tornare in Emilia perché prossima al parto, ha dato istruzioni precise su preparazione e cottura ad amiche italiane e giapponesi. Certo, ogni tortellino ha una forma diversa e alcuni sono anche un po’ sghembi, ma il ripieno, che è quello della tradizione di famiglia, sa proprio di casa. L’esperienza le ha insegnato che se cotti da congelati bisogna stare molto attenti alla temperatura del brodo: non si vuole finire come quella volta che diventò tutto un unico pastone e un commensale di Bologna propose di farci delle Crespelle al tartufo!

Nel frattempo alcune rezdore expat di prima generazione siedono al gate dell'aeroporto di Parigi, di Toronto, di Shanghai, tutte con l'acquolina in bocca, pensando al panino alla Mortadella che mangeranno al bar dell'aeroporto di Bologna appena atterrate, al profumo della magica fetta di salume nel pane comune, che mette subito allegria, e soprattutto agli interminabili pranzi, cene e aperitivi di auguri che le aspettano con la famiglia e la balotta di amici che hanno lasciato a casa.

Casa... un attimo... quale casa? La rezdora si disorienta, casa ormai è alle Azzorre, a Sidney, a Berlino... certo quella nebbiolina dell'Emilia paranoica che ci aspetta e ci coccola con i suoi salumi, le sue crescente, i suoi formaggi, la sua pasta fresca, le sue zuppe inglesi è unica ma insomma, come si fa a non sentirsi a casa ovunque, quando si è davanti a un piatto di tortellini in brodo?

Per chi resta a casa, per chi torna a casa, per tutte le rezdore del mondo, un augurio di buon Natale e buon 2018, che sia confortevole e rinvigorente come un piatto di tortellini!

E in regalo per voi, la nostra ricetta completa:

per tirare la sfoglia,

https://rezdorareloaded.blogspot.de/2013/06/tagliatelle-per-negati.html

per comporre il ripieno,

https://rezdorareloaded.blogspot.de/2013/05/tortellini.html

e infine per fare un signor brodo.

http://rezdorareloaded.blogspot.it/2013/11/il-brodo.html

Auguri!

By Rezdora Expat

Visita il loro Blog! --> http://rezdorareloaded.blogspot.it/p/rezdora-expat.html)

PS. E mi raccomando, geolocalizza il tuo piatto di tortellini su Instagram con l’hashtag #tortelliniforever!