Domenico di Masi: “ Questo è un grande manicomio, non è un mondo normale”

Corrispondenza di Thais Rosa Brugnaro, dal Brasile, che ha intervistato il sociologo italiano Domenico di Masi, nel paese sudamericano per una serie di conferenze
Domenico di Masi: “ Questo è un grande manicomio, non è un mondo normale”

Il sociologo Domenico Di Masi ha preso parte nel mese di marzo ad una serie di conferenze in Brasile, tra le quali, “Riflettere Brasile” (Refletir Brasil”), incontro di rilievo internazionale che si è tenuto a Paraty, storica città dello stato di Rio de Janeiro, dal 20 al 22 di marzo, ed un incontro incontro pubblico si è svolto a San Paolo, a margine del quale ha rilasciato un'intervista a diversi mezzi di communicazione, fra cui ReportER.

Ecco i contenuti dell'intervista:

ReportER-  Il modello occidentale è ormai finito?

De Masi- L'Occidente in questo momento vive una grave crisi. Ci siamo illusi, l'Occidente si è illuso, di potere realizzare una crescita infinita, ma, in un mondo in cui le risorse sono limitate, non è un concetto realizzabile. E' invece necessario condividere queste risorse con i paesi del terzo mondo. Quindi, il modello occidentale è un modello in crisi che ha bisogno di essere assolutamente rivisto. Altrimenti, aumenterà l'infelicità. Si può essere più ricchi e più infelici ed è un andamento pericoloso.

ReportER- Come traspare la crisi dal modello occidentale nella qualità di vita delle grande città?

De Masi- San Paolo, per esempio,  è una mega città completamente alienata. Questo perchè ci sono milioni di paulisti in questo momento in macchina, si annoiano, si stressano, non si sa perchè. Questo è un grande maniconio, non è un mondo normale. Ma questo vale per New York, Madrid, Parigi, Roma... Tutte le città occidentali, e adesso anche le città orientali, stanno diventando simili. Così, soltanto 20 anni fa, a Pechino c'erano solo biciclete mentre oggi ci sono migliaia di automobili. Nel 2020, cioè, fra sette anni, sono previsti 400 millioni di automobili in Cina. Questo comporta un forte aumento del prezzo del petrolio, un grande inquinamento in Cina e lo stress che noi viviamo oggi.

ReportER-  Può spiegarci brevemente cos'è l'ozio creativo?

Di Masi- Io, per ozio creativo, non intendo il non fare nulla, nè la pigrizia. Per ozio creativo, intendo fare un lavoro piacevole, per cui il lavoro è insieme apprendimento e gioia. Un lavoro piacevole e di tipo creativo, che può essere fatto da almeno tre quarti dei lavoratori.

ReportER- Questa idea di ozio creativo si può applicare nelle grande città?

Di Masi-  A San Paolo, per esempio, dove si  dedicano molte ore al lavoro e c'é molto traffico, abbiamo la dimostrazione che il progresso occidentale non è un progresso equilibrato. Quindi, il traffico si potrebbe risolvere cambiando il lavoro. Una parte notevole di quelli che tutti giorni vanno a lavorare,  potrebbero lavorare da casa.

ReportER- Quale sarà il suo prossimo libro?

Di Masi- Ho appena terminato un libro che si intitola “Il Futuro è Arrivato”, nel quale esamino 14 tipi di modelli di vita presenti nel mondo: fra questi, quello cinese, indiano, giapponese, musulmano, nord e sud europeo, nordamericano. Ci sono anche alcuni modelli del passato, per esempio, il modello greco, quello latino, il modelo cattolico dell'epoca medievale, anche il modello illuminista e quello liberale. E, per il Sud America, ho scelto di parlare del modello brasiliano. Paragonando i vari modelli, ognuno di questi ha dei pro e dei contro.  Il compito è pensare come proporre un nuovo modello di vita mondiale. Credo che il Brasile avrà un importante ruolo nel diffondere un nuovo modello di vita.

Rimaniamo allora in attesa che esca “Il Futuro  è Arrivato”  per conoscere i  modelli di vita illustrati da De Masi e scoprire quale modello di sviluppo futuro il sociologo propone per l'Occidente in crisi.

Thais Rosa Brugnaro

Santa Maria, Brasile

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