La Repubblica di Weimar
L’Assemblea Costituente
La stesura della Costituzione fu abbastanza rapida: nell’agosto 1919, infatti, essa era ormai completata nelle sue linee fondamentali.
La nuova costituzione repubblicana
Seguendo una prassi ampiamente diffusa fin dai tempi della Rivoluzione francese, il testo della Costituzione della Repubblica di Weimar è articolato in due parti, che rispettivamente si occupano dei diritti dei cittadini e dell’ordinamento dello Stato. L’elenco dei diritti è ampio e dettagliato; tra questi, oltre a quelli più ovvi e tipici della grande tradizione liberale (diritto alla proprietà, libertà di religione, di parola, di stampa, di associazione, ecc.) spicca sicuramente il diritto al lavoro, sancito dall’art. 163, ispirato alla Costituzione democratica emanata in Francia nel 1793, nella fase più acuta della Rivoluzione.
Il Parlamento (Reichstag) consisteva in una sola Camera, eletta a suffragio universale; avrebbero goduto del diritto di voto tutti i cittadini (maschi e femmine) che avessero compiuto vent’anni: il che rendeva la Costituzione di Weimar la più avanzata di tutta l’Europa.
Anche il Presidente della Repubblica sarebbe stato eletto a suffragio universale, direttamente dai cittadini; il mandato del Presidente era fissato in sette anni, mentre ogni legislatura sarebbe durata quattro anni. Anche se, in teoria, lo Stato di Weimar era una repubblica parlamentare, al Presidente erano in realtà conferiti poteri ampi e notevoli. Infatti, oltre ad avere il potere di sciogliere il Parlamento e di designare il Cancelliere (cioè il Primo ministro, incaricato di formare il governo e di presentarlo alla Camera, per ottenerne la fiducia), il Presidente – in forza dell’art. 48 – poteva emanare decreti legge e dare ordini alle forze armate, in situazioni di emergenza, al fine di ripristinare l’ordine.