Laboratori sui diritti "con i minori" e non "per i minori"

12.12.2012

Laboratori sui diritti

Laboratori sui diritti con i minori, è questo il primo grande cambiamento frutto dell’incontro tra il Garante Luigi Fadiga, gli insegnanti e i docenti tutor di alcune scuole superiori e dei centri di formazione professionale del territorio. Un punto di vista diverso che vede bambini e adolescenti come protagonisti attivi e pienamente partecipi delle scelte che li riguardano... anche a scuola. Un punto di vista più ampio che rispetta, anche nel titolo del progetto, il preminente interesse del minore quello che nella Convenzione ONU viene definito come “the best interests of the child”. Un punto di vista che considera i minori non come figli, nipoti o alunni di, e quindi in una relazione di subordinazione rispetto all’adulto, padre, madre, nonno, nonna o insegnante ma come persone aventi diritti e doveri specifici ed esclusivi in ragione della loro età.

 

All’incontro, oltre al Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, hanno partecipato Emiliana Bertolini, responsabile del progetto, Vincenza Pellegrino, sociologa dell’Università di Parma, e venticinque tra docenti tutor, insegnanti e dirigenti delle scuole secondarie e dei centri di formazione professionale della regione. Un gruppo che farà da pilota nella realizzazione di laboratori che rendano consapevoli le ragazze e i ragazzi dei loro diritti e, di conseguenza, dei loro doveri. Obiettivo dell’incontro definire in maniera congiunta le modalità di realizzazione dei laboratori sui diritti. Laboratori creativi che svelino l’architettura dei diritti dei minori, dall’Onu, all’EU, all’Italia fino all’Emilia-Romagna; laboratori utili per esplorare i livelli di comunità e le figure del diritto, che mettano al centro dell’attenzione il diritto “diffuso” e che facciano capire ai ragazzi che il Garante è colui che li ascolta, il grande orecchio che l’Amministrazione pubblica mette a loro disposizione per tutelarli e rappresentarli nelle diverse sedi.

 

I lavori realizzati durante i laboratori saranno fondamentali per l’Assemblea legislativa, poiché il contributo dei ragazzi aiuta le Istituzioni a costruire un linguaggio comune, segna le linee guida da utilizzare nei progetti futuri, contribuisce al miglioramento del rapporto tra cittadini, di tutte le età, e Amministrazione pubblica. Dalle domande finali che i docenti hanno posto al Garante, emerge un’altro problema all’interno della scuola: non solo gli studenti non conoscono a pieno i loro diritti, ma anche molti insegnanti non sanno bene come comportarsi di fronte a situazioni, sempre più frequenti e complesse, di violazione dei diritti dei minori. Quali sono i giusti provvedimenti da prendere per affrontare al meglio le situazioni di disagio sotto gli occhi degli insegnanti? Dall’incontro è emersa dunque la necessità di un momento di formazione specialistico per gli operatori della scuola. Richiesta cui il Garante si è già impegnato a fare fronte nel corso del 2013, l’anno dedicato alla scuola.

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