In Assemblea un ‘laboratorio’ sul lavoro, l'evento conclusivo di ConCittadini

19.05.2017

In Assemblea un ‘laboratorio’ sul lavoro, l'evento conclusivo di ConCittadini

Fuga dei cervelli’, lavoro nero, caporalato, dignità del lavoro, mafie, precarietà, alternanza scuola-lavoro, legalità, ma anche sfruttamento, corruzione, uguaglianza e, soprattutto, preoccupazione per il futuro. Sono queste alcune delle parole-chiave emerse dai tre gruppi di lavoro che hanno animato il laboratorio intitolato “Lavori….aMo? Confronto ConCittadini sul mondo del lavoro”, organizzato questa mattina in Assemblea legislativa nell’ambito del progetto ‘ConCittadini’. 

Protagonisti dei tre gruppi i circa 180 studenti, provenienti da diversi istituti scolastici della regione, intervenuti all’iniziativa accompagnati da una ventina di insegnanti, che, sui vari temi declinati durante i lavori del ‘laboratorio’, che partivano dall’analisi di tre articoli (1, 3 e 4) della Costituzione, si sono confrontati con esponenti del mondo sindacale, Anna Salfi (presidente Fondazione Argentina Bonetti Altobelli) e Bruno Papignani (segretario generale Fiom Cgil Emilia-Romagna), dell’imprenditoria, Romina Mazzotti (relazioni industriali IMA group),  oltre che della scuola, Chiara Brescianini (Ufficio scolastico regionale), e della chiesa, don Massimo Ruggiano (vicario episcopale per la carità – arcidiocesi di Bologna). 

Alla fine, in seduta plenaria, i ragazzi portavoce dei gruppi hanno raccontato la loro esperienza e sono scaturite frasi come “aprire la mente sul futuro lavorativo” o “non avere paura del fatto che molti di noi faranno un lavoro ancora non previsto”, ma anche tanto impegno “contro le mafie”: “molte persone – ha ammonito una studentessa – non se ne preoccupano per timore di ripercussioni o per scarsa consapevolezza”, ci vuole quindi “più informazione ai cittadini, ma anche nelle scuole e in famiglia bisogna parlare di più di quanto succede fuori”.
 
Serve quindi “più informazione” anche per scongiurare fenomeni come quello del “caporalato” che vuole dire “lavoro illegale, sfruttamento, perdita della speranza e umiliazione”. Anche in questo caso, secondo gli studenti, a scuola bisognerebbe parlarne di più per muovere le “coscienze”, per costruire “un’alleanza scuola/lavoro”, per essere pronti a denunciare quando ciò accade. E poi c’è la “preoccupazione per il futuro lavorativo”, il timore di “pregiudizi e discriminazioni”, ma anche di “mancanza di solidarietà tra i lavoratori”, con tutte le sfaccettature del caso, come “il problema della mentalità mafiosa insita in ognuno di noi” e di qui la “corruzione” e la “concorrenza sleale”.
 
Punto nodale degli interventi anche l’istituto dell’alternanza scuola/lavoro, considerato cruciale non solo dagli studenti. Brescianini (Ufficio scolastico) ha ribadito che “la scuola è impegnata attivamente nell’azione di relazione con il mondo del lavoro”, attraverso un orientamento specifico e con il rinnovo delle metodologie didattiche. L’alternanza scuola/lavoro non è comunque la sola strategia messa in campo per orientare gli studenti al futuro. “Un tassello importante della realtà aziendale”: lo ha affermato Mazzotti (Ima Group), specificando che l’alternanza scuola/lavoro è importante non solo per vedere le giovani leve sul campo, ma anche perché gli studenti possano mettersi alla prova e comprendere meglio la propria strada. C’è senz’altro la necessità di un ulteriore impegno sull’orientamento sia scolastico che per il lavoro, – ha segnalato Salfi (Fondazione Bonetti Altobelli) – scuola, sindacato e imprese devono lavorare insieme anche sul futuro delle professioni. Spesso, infatti, i ragazzi immaginano di intraprendere attività magari non più strategiche, senza considerare che altri lavori, ancora non conosciuti o non considerati, possono offrire riscontri positivi alle proprie inclinazioni.

 
E’ quindi fondamentale conoscere il mercato del lavoro, le condizioni di lavoro e avere consapevolezza delle proprie attitudini. Papignani (Fiom) ha portato esempi positivi di alternanza scuola/lavoro, per esempio in Ducati e Lamborghini, ma i problemi ci sono e per questo servono più controlli. Dunque, un’esperienza da allargare ad altre aziende. Per un ventennio – ha spiegato – il lavoro in fabbrica è stato “distrutto” culturalmente, al contrario ci sono eccellenze dove “quando hai formato un lavoratore cerchi di non perderlo”. Don Ruggiano, infine, ha annunciato che l’Arcidiocesi di Bologna ha creato proprio in questi giorni un Tavolo per il mondo del lavoro, anche per facilitare i tirocini formativi per cinquantenni che hanno perso il lavoro o per giovani disoccupati: “Mettersi in rete – ha spiegato – è la forza vincente”. 

I lavori della mattina erano stati aperti da Yuri Torri, componente dell’Ufficio di Presidenza, che aveva messo in evidenza l’attualità di questo evento/laboratorio a conclusione dell’attività di quest’anno di ‘ConCittadini’, che raccoglie numeri sempre più elevati sia sul piano della partecipazione di studenti e scuole, sia su quello della diffusione territoriale.

’ConCittadini’ – ha affermato Torri – è un progetto dei giovani e per i giovani, prende avvio da temi centrali come la legalità, la memoria e i diritti, ma è ancora più significativa la scelta di dedicare questa giornata conclusiva al ‘lavoro’, che continua a rappresentare un valore sociale, in un momento in cui precarietà e disoccupazione giovanile rappresentano una delle principali emergenze”.

(Antonella Celletti)

Azioni sul documento