conCittadini con Legalità

Legalità

Il Comune di Parma coordina il progetto conCittadini conLegalità nella collaborazione con: Scuola Sec. di Primo grado Don Cavalli, Scuola Sec. di Primo grado Ferrari, Scuola Sec. di Primo grado Fra' Salimbene, Scuola Sec. di Primo grado Verdi, Scuola Sec. di Primo grado D'Acquisto, Scuola Sec. di Primo grado Newton, Libera, Cooperativa Gruppo Scuola.

VEDI QUI LA RELAZIONE FINALE  (pdf, 599.4 KB)

 

CONTESTO

Questo percorso di educazione alla legalità e alla responsabilità civile è rivolto alle Scuole Secondarie di primo grado. Il progetto vuole stimolare una riflessione sui diritti e i doveri individuali e collettivi affrontando in modo particolare la problematica dell’infiltrazione mafiosa nel nostro territorio. 

Esiste un dovere del ricordo che ogni comunità deve avere per le proprie generazioni. Le storie da sole non bastano: serve una strategia della memoria, che sappia dare corpo e attualità alle voci, ai testimoni, ai nomi e ai numeri del nostro passato. Per tramutarsi, soprattutto, in consapevolezza attiva nel presente. La responsabilità è il presupposto di ogni impegno e ogni azione. L'assunzione di responsabilità delle generazioni rispetto al proprio presente è il propellente di ogni battaglia civile" (tratto dal Manifesto di "Radici nel futuro").

Il percorso Concittadini ConLegalità,  in collaborazione con l’Associazione Libera, ha voluto stimolare una riflessione sui diritti e i doveri che i ragazzi devono conoscere e rispettare nel contesto sociale scolastico ed extrascolastico e ha affrontato in modo particolare la problematica dell’infiltrazione mafiosa nel nostro territorio. Nel corso dell’esperienza, gli studenti hanno conosciuto l’importante lavoro svolto da Libera, ascoltato le testimonianze di familiari di vittime di mafia, partecipato ad attività laboratoriali sulla legalità condotte dal Gruppo Scuola e visitato il podere “Millepioppi”, un esempio di riutilizzo sociale di beni confiscati alla malavita organizzata in Emilia Romagna

 Concittadini  conLegalità in questa edizione ha mantenuto una continuità con l’edizione precedente in particolare per quanto riguarda le testimonianze, che restano un’occasione particolarmente significativa, densa di contenuti e di emozioni. I ragazzi sono usciti da quest’esperienza visibilmente colpiti ed hanno espresso i loro sentimenti attraverso domande mai banali: proprio nello scambio domande - risposte ci sono stati i momenti più “alti” dell’incontro.

 

Obiettivi generali

- Diffondere la conoscenza tra i ragazzi di strumenti per accrescere la cultura dei diritti/doveri e concetti chiave di responsabilità individuale e collettiva. Sviluppare il senso etico e la comprensione di valori ai quali ispirare i propri comportamenti quali rispetto del diverso, solidarietà, partecipazione, ecc.

- Promuovere l'assunzione di comportamenti corretti a tutela di se e degli altri

- Accrescere la conoscenza del problema mafia nella nostra Regione. - Coinvolgere i ragazzi nella riflessione sul senso di appartenenza e di partecipazione attiva alla vita sociale del territorio con responsabilità e impegno personale.

 

ATTIVITA'

 

“Concittadini ConLegalità” è strutturato in tre momenti: dapprima gli studenti ascoltano le testimonianze di familiari di vittime di mafia che raccontano in classe la loro storia, accompagnati dai volontari di Libera che illustrano l’importante lavoro dell’Associazione. In un secondo momento i ragazzi partecipano ad un’attività laboratoriale di sensibilizzazione alla legalità, condotta dal Gruppo Scuola con esempi concreti, partendo dalle loro esperienze e dai loro stili di vita. Infine hanno la possibilità di visitare il podere “Millepioppi”, di Salsomaggiore, nel contesto del Parco dello Stirone, un esempio di riutilizzo sociale di beni confiscati alla malavita organizzata.

  La parte dei laboratori in classe ha avuto uno sviluppo diverso rispetto alla scorsa edizione perché ha puntato in modo molto forte sul coinvolgimento dei ragazzi, attraverso il gioco, in una riflessione sui comportamenti a rischio di illegalità che si possono vivere ogni giorno nel mondo giovanile (e non solo). Questo passaggio è fondamentale perché il rischio che si corre quando si parla di mafia e illegalità con i ragazzi è quello di vivere il fenomeno come qualcosa di molto lontano dal proprio quotidiano, qualcosa che ferisce, che indigna ma che in fondo in fondo non appartiene a loro.

I fase: Testimonianze

Le testimonianze dei familiari di vittime di mafia si sono aperte il 20 febbraio 2017.

Gli alunni delle classi 3E e 3A della scuola secondaria di primo grado Fra Salimbene, hanno ascoltato la storia di Marisa Fiorani, madre di Marcella, vittima della Sacra Corona Unita, trovata morta lapidata, il 5 aprile 1990, in un bosco vicino Brindisi. All’'incontro con i ragazzi, accompagnati dalle insegnanti Stefania Rastelli Chiara Zanetti, era presente l’associazione Libera, con il volontario Salvo Taranto, e Marisa Fiorani ha raccontato la sua storia e quella delle sue tre figlie, la separazione dal marito violento, l'avvicinamento al mondo della droga da parte della figlia Marcella e il suo sprofondare nel mondo dell'eroina, così vicino alla malavita. La gravidanza, a poco meno di 20 anni, di Marcella e, dopo tante traversie, il suo iniziare a collaborare con le Forze dell'Ordine, parlare e raccontare quello che vedeva e sapeva dei movimenti della criminalità organizzata della “Sacra Corona Unita”, senza però ricevere alcuna protezione. La storia prosegue fino ad arrivare al tragico 5 aprile 1990 con il ritrovamento in un bosco del corpo di Marcella, uccisa a colpi di pietre, proprio alla vigilia del Maxiprocesso del novembre 1990. "Racconto ormai da anni, con grande sofferenza e impegno - dice Marisa Fiorani - la storia di mia figlia perché sento la responsabilità di trasmettere, soprattutto alle nuove generazioni, il messaggio di non arrendersi, di non avere paura, così come ha fatto mia figlia nella sua vita, pur in mezzo a tanti errori e difficoltà".I brani tratti da un diario di Marcella, letti da Salvo Taranto per i ragazzi, parlano proprio di questo: un accorato e profondo inno alla vita, alla libertà, alla dignità di essere donna e madre e all'amore per la verità. 

Marisa Fiorani ha portato la sua testimonanza il 21 di febbraio anche alla scuola Ferrari, mentre Francesca Bommarito (www.giuseppebommarito.it) ha raccontato la sua storia ai ragazzi della Scuola Newton il 23 febbraio e Piera Tramuta (http://vittimemafia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=175:27-aprile-1996-lucca-sicula-ag-ucciso-calogero-tramuta-ex-agente-della-guardia-di-finanza-avrebbe-intralciato-gli-affari-della-societa-di-emanuele-radosta&catid=35:scheda&Itemid=67) ha incontrato gli studenti della Salvo D’Acquisto il 24 febbraio.

La fase delle testimonianze è proseguita nelle scuole Verdi e Don Cavalli, rispettivamente il 15 marzo e il 22 aprile. 

   

II fase: laboratori nelle scuole

Percorso educativo laboratoriale con la realizzazione di:

- Incontro con un familiare di vittima di mafia e presentazione di Libera (2h). In questo incontro i ragazzi possono conoscere il lavoro svolto dai volontari dell'Associazione e ascoltare la testimonianza diretta di chi ha subito la violenza di organizzazioni mafiose

- Laboratorio "passaggio del testimone" (2h) Il percorso è pensato per consentire alle classi seconde che partecipano al progetto, di trasmettere l'esperienza vissuta ai compagni che li succederanno, dando vita ad un metaforico scambio di testimone che vuole innescare un circuito virtuoso. L'attività sarà condotta da educatori del Gruppo Scuola di Parma ed vuole sensibilizzare gli studenti sui temi della legalità, giustizia e lotta alle mafie con esempi concreti, partendo dalla vita dei ragazzi, dalle loro esperienze e dai loro stili di vita. Potranno partecipare al laboratorio anche le classi terze inserite nel progetto complessivo.

 

 

III fase, Visita ad un bene confiscato alla malavita e 'riutilizzato a fini sociali

Uscita didattica

- Visita guidata al bene confiscato "Podere Millepioppi" di Salsomaggiore, in provincia di Parma. Il bene si trova nel contesto del Parco dello Stirone, sito di particolare interesse naturalistico e paleontologico. Il podere è stato sequestrato dalla Magistratura ai proprietari condannati per usura. Il Comune di Salsomaggiore a cui, nel 2002, è stata trasferita la proprietà dell'area, l'ha concessa a titolo gratuito al Parco dello Stirone per 20 anni. La Direzione del Parco e l'Associazione Libera collaborano affinché l'area, frutto di illegalità, oggi posa essere un vantaggio per tutta la collettività. La giornata prevede per i partecipanti la visita al Centro Recupero Rapaci sito nel parco e un incontro con Libera dal titolo: "Il bene confiscato: passato, presente e futuro". L'uscita rappresenta anche un momento per rielaborare il percorso fatto a scuola e confrontarsi sul significato dell'esperienza.

L’uscita didattica presso il Podere Millepioppi ha consentito agli studenti di toccare con mano l’impegno delle istituzioni per recuperare beni confiscati e metterli a disposizione della comunità: nessuna delle classi coinvolte aveva mai visitato l’area precedentemente e tutti ne sono rimasti impressionati.

 

Risultati attesi:

- acquisizione di consapevolezza attiva dell'importanza delle regole come base sociale di ogni convivenza civile;

- conoscenza dei principi fondamentali della Costituzione Italiana;

- approfondimento e comprensione di concetti fondamentali quali legge, reato, sanzione;

- informazione sull'infiltrazione mafiosa nel territorio

 

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