Riforma del Titolo V (maggio 2016)

Normativa

03.05.2016

Testo, attualmente in vigore, della Costituzione della Repubblica italiana,  disponibile sul sito del Senato della Repupubblica.


PRECEDENTI LEGGI DI RIFORMA DEL TITOLO V

La legge ha in parte variato la forma di governo delle Regioni, modificando, in particolare,  gli articoli 121, 122, 123 e 126 :

  • Art. 121, con cui sono ampliati i poteri del Presidente della Giunta regionale, eletto a suffragio universale e diretto
  • Art. 122, con cui viene sancito che è la legge regionale a stabilire il sistema elettorale
  • Art. 123,  in cui vengono ampliati i poteri statutari regionali
  • Art.126,  in cui è ulteriormente rafforzato il ruolo del Presidente della Giunta
La legge ha modificato il riparto delle funzioni legislative, regolamentari e amministrative tra Stato e Regioni. In particolare, sono stati modificati gli articoli:
  • articolo 114, in cui si afferma che la Repubblica è costituita, oltre che dallo Stato, da comuni, province, città metropolitane e Regioni, tutti enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni
  • articolo 117, in cui, tra l'altro, si riparte la potestà legislativa tra Stato e Regioni (potestà esclusiva, concorrente e residuale)
  • articolo 118, in cui vengono attribuite le relative funzioni amministrative, in base a principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza
  • articolo 119, in cui si definisce per gli Enti locali l'autonomia finanziaria di entrata e di spesa

 

    TESTO DEFINITIVO DELLA RIFORMA DEL TITOLO V

    Legge costituzionale 15 aprile 2016, recante: "Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte seconda della Costituzione", pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 88 del 15 aprile 2016.

    Entro tre mesi dalla pubblicazione, un quinto dei membri di una Camera, o cinquecentomila elettori, o cinque Consigli regionali possono richiedere che si proceda al referendum popolare, il quale presumibilmente avrà luogo ad ottobre 2016.

     

    Una presentazione dei diversi aspetti della riforma costituzionale attualmente in esame al Parlamento è consultabile sul sito della Camera dei Deputati, alla Sezione "Temi dell'attività parlamentare: Riforme costituzionali