Misure di contrasto alla povertà e all'esclusione sociale

RES - Reddito di Solidarietà in Emilia Romagna

08.11.2017

Fonti normative

Il RES (Reddito di Solidarietà),  introdotto in Emilia-Romagna con Legge regionale 19 dicembre 2016, n. 24 ,  "Misure di contrasto alla povertà e sostegno al reddito" rappresenta una "misura finalizzata a contrastare la povertà, l’esclusione sociale e la disuguaglianza, nonché a promuovere la crescita sociale ed economica, la valorizzazione delle competenze e dei saperi delle persone, e l’accesso al lavoro” (Art. 1, Comma 2).

La norma propone un nuovo approccio alle politiche sociali, che si fonda sul principio dell’inclusione attiva, vincolando il sussidio economico a misure di promozione del reinserimento sociale e lavorativo destinate ai soggetti beneficiari.

Termini e modalità operative sono state definite nel "Regolamento n. 2/2017, di attuazione, ai sensi dell'Art. 8 Legge regionale n. 24/2016 "Misure di contrasto alla poverta' e sostegno al reddito", emanato con Decreto del Presidente della Giunta regionale n. 45/2017 (PPG/2017/44). 
L'Art. 11 del Regolamento attuativo subordina l'operatività del RES all'avvio del Sistema informativo regionale per la gestione e la rendicontazione della misura;  il Sistema consente ai Comuni di “interrogare” le banche dati Inps, garantendo un percorso di accesso rapido e fluido per i cittadini che presentano domanda di contributo; per l'avvio definitivo del Sistema si è dovuto procedere alla stesura di alcuni Protocolli d'Intesa:

  • Delibera n. 467 del 10 aprile 2017 - GPG/2017/549
    Approvazione schema Protocollo d'intesa fra il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e la Regione Emilia-Romagna per l'attuazione del sostegno per l'inclusione attiva (SIA) e la sua integrazione con il reddito di solidarietà' (RES)
  • Delibera n. 958 del 28 giugno 2017 - GPG/2017/1025
    Approvazione schema di Protocollo di intesa fra Ministero del Lavoro e Politiche sociali, il Ministero dell'Economia e delle Finanze e la Regione Emilia-Romagna per la regolazione dei rapporti finanziari per l'integrazione del fondo "carta acquisti" da parte della Regione Emilia-Romagna per il finanziamento della misura regionale Reddito di solidarietà - RES di cui alla L.R. 24/2016 in raccordo con il Sostegno per l'inclusione attiva - SIA di cui al Decreto Ministeriale 26 maggio 2016.
  • Delibera n. 1114 del 24 luglio 2017 - GPG/2017/1185
    Approvazione schema di "Protocollo Quadro tra Inps e le Regioni per l'integrazione, a livello regionale, della misura di Sostegno per l'inclusione attiva (SIA)

 Il RES è ufficialemnte operativo a partire dal 18 settembre scorso, in concomitanza con la firma del Protocollo regionale sull’impegno comune contro la povertà (Delibera n. 1311 del 11 settembre 2017 GPG/2017/1396. Approvazione Schema di Protocollo tra Regione Emilia-Romagna e Terzo settore per l'attuazione del Reddito di solidarietà (RES) e delle misure a contrasto di povertà ed esclusione sociale in Emilia-Romagna).

Cosa prevede il RES

Il RES prevede un contributo di 80 euro per ogni componente del nucleo familiare (fino a un massimo di 400 euro al mese per un anno, per un periodo non superiore a 12 mesi) a sostegno concreto di famiglie, anche unipersonali, di cui almeno un componente sia residente in Emilia-Romagna da almeno 24 mesi, e con Isee corrente inferiore o uguale a 3mila euro.

La misura di sostegno al reddito non è compatibile con altri trattamenti economici di natura previdenziale, indennitaria e assistenziale (pensione, accompagnamento, ecc.) di valore complessivo superiore a 600 euro mensili; è incompatibile con la fruizione da parte di ciascun membro del nucleo familiare della Naspi (Nuova prestazione di assicurazione sociale per l'impiego) o dell'Asdi (Assegno di disoccupazione), o di altro ammortizzatore sociale con riferimento agli strumenti di sostegno al reddito in caso di disoccupazione involontaria .È inoltre incompatibile la fruizione del SIA (Sostegno per l’Inclusione Attiva) da parte del nucleo familiare beneficiario.

Pena la decadenza dal beneficio, il nucleo familiare deve impegnarsi a partecipare a un “progetto di attivazione sociale e inserimento lavorativo” sottoscritto da tutti i componenti maggiorenni del nucleo familiare, dal referente del Servizio sociale territoriale del comune competente e dal Centro per l'impiego (nel caso sia previsto un intervento di inserimento lavorativo).
 

Per approfondire