C’è voluto molto coraggio e una rara visione di futuro, da parte di una comunità di persone impegnate nel sindacato, per divenire capaci di pensare in anticipo.
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Questo volume parla di loro, di più di cinquecento delegati della Fim Cisl, condotti con cura e affetto dai loro segretari, impegnati nel proporsi di parlare di lavoro come dato originario interno, come senso e significato, come espressione della vita attiva degli esseri umani, che non vivono di solo pane. Lo hanno fatto interrogandosi con una ricerca-azione condotta direttamente da loro, per cercare di comprendere come mai la liberazione del lavoro non solo non è mai avvenuta, ma incontra nuovi e vecchi ostacoli. Il dominio sul lavoro vivo, come proprietà distintiva dell’azione e dell’opera della donna e dell’uomo e delle relazioni tra le persone, continua sotto nuove forme. I risultati della ricerca si propongono di fornire indicazioni e contenuti per innovare l’azione sindacale di rappresentanza basata sul riconoscimento del lavoro come dato originario interno per una specie attiva e creativa come quella umana. Il riconoscimento del valore dell’opera della donna e dell’uomo, come fonte relazionale del significato del lavoro, diviene allora un progetto di società basata sulla ricerca dell’uguaglianza delle opportunità, sulla creatività e la giustizia sociale.
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UBOLE@B. Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna