Giurisprudenza della Corte Costituzionale

Sentenza Corte Costituzionale 17/2023 - Piano Casa
Norme della legge della Regione Puglia 30 novembre 2021, n. 38, recante «Modifiche alla legge regionale 30 luglio 2009, n. 14 (Misure straordinarie e urgenti a sostegno dell’attività edilizia e per il miglioramento della qualità del patrimonio edilizio residenziale) e alla legge regionale 15 novembre 2007, n. 33 (Recupero dei sottotetti, dei porticati, di locali seminterrati e interventi esistenti e di aree pubbliche non autorizzate)» - Ricorso promosso dal Presidente del Consiglio dei Ministri - la norma impugnata prorogava per l'ottava volta il periodo temporale in cui realizzare interventi edilizi straordinari di ampliamento, demolizione e ricostruzione, anche in deroga agli strumenti urbanistici - prorogava, inoltre, per la decima volta il termine per la presentazione della SCIA o dell’istanza di rilascio del permesso di costruire per interventi edilizi straordinari. Decisione: inammissibilità - non fondatezza.
Sentenza Corte Costituzionale 16/2023 - Covid-19
Norme del decreto-legge 1° aprile 2021, n. 44 (Misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19, in materia di vaccinazioni anti SARS-CoV-2, di giustizia e di concorsi pubblici) e del decreto-legge 26 novembre 2021, n. 172 (Misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività economiche e sociali) - Giudizio promosso dal TAR Lombardia - la norma è censurata poiché, in caso di inadempimento dell’obbligo vaccinale, non limita la sospensione dall’esercizio della professione sanitaria alle sole prestazioni o mansioni che implicano contatti interpersonali o che comportano, in qualsiasi altra forma, il rischio di diffusione del contagio da SARS-CoV-2 - in caso di omessa vaccinazione è da considerarsi irragionevole l'estensione del divieto di svolgere la professione sanitaria a tutte le attività che richiedono l’iscrizione all’albo, anche nel caso in cui non comportino alcun rischio di diffusione del COVID-19, potendo essere svolte senza contatto fisico con il paziente e con modalità a distanza - la preclusione automatica ed assoluta dello svolgimento della professione sanitaria in forma autonoma è incoerente, non consentendo un’organizzazione alternativa e temporanea delle modalità di esercizio della professione, che non comporti rischi di contagio. Decisione: inammissibilità.
Sentenza Corte Costituzionale 15/2023 - Covid-19
Norme del del decreto-legge 1° aprile 2021, n. 44 (Misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19, in materia di vaccinazioni anti SARS-CoV-2, di giustizia e di concorsi pubblici) - Giudizi promossi dal Tribunale ordinario di Brescia, dal Tribunale ordinario di Catania, dal Tribunale ordinario di Padova e dal TAR Lombardia - Le disposizioni censurate prevedono: - per gli esercenti le professioni sanitarie, gli operatori e il personale sanitario, per cui la vaccinazione può essere omessa o differita, la limitazione dell’adibizione a mansioni anche diverse senza decurtazione della retribuzione, non prevedendo che tale ipotesi si applichi anche nei confronti del personale rimasto privo di vaccinazione per una libera scelta individuale; - che, per il periodo di sospensione per inadempimento dell’obbligo vaccinale, non sono dovuti retribuzione o altro compenso o emolumento, escludendo, quindi, anche l’erogazione dell’assegno alimentare previsto in caso di sospensione cautelare o disciplinare nel periodo di sospensione dal diritto di svolgere l’attività lavorativa; - per i lavoratori impiegati in strutture residenziali, socio-assistenziali e socio-sanitarie, l’obbligo vaccinale anziché l’obbligo di sottoporsi a test molecolare o antigenico per la rilevazione di SARS-CoV-2. Decisione: inammissibilità - non fondatezza.
Sentenza Corte Costituzionale 14/2023 - Covid-19
Norme del decreto-legge 1 aprile 2021, n. 44 (Misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19, in materia di vaccinazioni anti SARS-CoV-2, di giustizia e di concorsi pubblici) e dell’art. 1 della legge 22 dicembre 2017, n. 219 (Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento) - Giudizio promosso dal Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Siciliana - la norma censurata prevede l’obbligo vaccinale per la prevenzione dell’infezione da SARS-CoV-2 per il personale sanitario e, per effetto dell’inadempimento dello stesso, la sospensione dall’esercizio delle professioni sanitarie - tali disposizioni non escludono l’onere di sottoscrizione del consenso informato. Decisione: manifesta inammissibilità - non fondatezza.
Sentenza Corte Costituzionale 12/2023 - IMU
Norme del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 102 (Disposizioni urgenti in materia di IMU, di altra fiscalità immobiliare, di sostegno alle politiche abitative e di finanza locale, nonché di cassa integrazione guadagni e di trattamenti pensionistici) - Giudizio promosso dalla Commissione tributaria regionale dell’Emilia-Romagna - La norma censurata interviene sulla disciplina dell’annotazione catastale del carattere di ruralità dei fabbricati, necessaria per il conseguimento dell’esenzione dall’imposta comunale sugli immobili - il dubbio di legittimità costituzionale ha ad oggetto l’interpretazione della norma secondo cui, ai fini dell’operatività dell’esenzione, la ruralità dei fabbricati deve risultare dalla prescritta annotazione catastale. Decisione: non fondatezza.
Sentenza Corte Costituzionale 11/2023 - tributi regionali
Norme della legge della Regione Emilia-Romagna 23 dicembre 2011, n. 23 (Norme di organizzazione territoriale delle funzioni relative ai servizi pubblici locali dell’ambiente) - Questione sollevata dal Consiglio di Stato - La legge regionale impugnata nel determinare la tariffa regionale di accesso agli impianti di smaltimento di rifiuti urbani nella titolarità di soggetti privati comprende la dizione "e considerando anche gli introiti" - l'ampiezza e il carattere non tecnico del termine "introiti" impone di ritenervi ricompresi anche gli incentivi per l’energia prodotta da fonte rinnovabile, i quali, nella contabilità dell’impresa, configurano materialmente un incremento economico, ovvero una posta reddituale positiva. Decisione: non fondatezza.
Sentenza Corte Costituzionale 9/2023 - Sanità
Norme della legge della Regione Abruzzo 21 dicembre 2021, n. 27 (Esonero dalla compartecipazione della spesa sanitaria per gli operatori delle Forze armate, delle Forze di polizia, della Protezione civile, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e della Polizia locale e modifiche alla l.r. 30/2002) - Ricorso promosso dal Presidente del Consiglio dei Ministri - La norme regionale oggetto di censura prevede che gli operatori delle Forze Armate, delle Forze di polizia, della Protezione civile, del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco e della Polizia locale, nonché gli operatori delle associazioni e cooperative impegnati in attività di emergenza-urgenza, soccorso, ordine pubblico, sicurezza e protezione civile, che accedono in pronto soccorso, a seguito di infortunio durante il servizio o per ragioni di servizio, siano esonerati dal pagamento della compartecipazione alla spesa sanitaria in relazione alle prestazioni erogate, anche in caso di dimissione in codice bianco e che, indipendentemente dal codice di dimissione dal pronto soccorso, gli stessi operatori siano altresì esonerati dal pagamento del ticket in relazione ad eventuali successive prestazioni strettamente correlate all’infortunio, per un periodo massimo di due anni a decorrere dal giorno dell’evento traumatico - compatibilità dell'introduzione di tale disciplina con il piano di rientro del disavanzo finanziario e spese non obbligatorie.
Sentenza Corte Costituzionale 268/2022 - bilancio regionale
Norme della legge della Regione Molise 30 dicembre 2020, n. 17 (Rendiconto generale della Regione Molise per l’esercizio finanziario 2019) e della legge della Regione Molise 4 maggio 2021, n. 3 (Bilancio di previsione pluriennale per il triennio 2021-2023) - Ricorso promosso dal Presidente del Consiglio dei Ministri - Approvazione rendiconto generale della Regione - disavanzo di amministrazione e piano di rientro dal disavanzo - variazione di bilancio - tardiva approvazione del rendiconto. Decisione: illegittimità.
Sentenza Corte Costituzionale 267/2022 - durata graduatorie concorsuali
Norme della legge della Regione Valle d’Aosta 22 dicembre 2021, n. 35, recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione autonoma Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste (Legge di stabilità regionale per il triennio 2022/2024). Modificazioni di leggi regionali» - Ricorso promosso dal Presidente del Consiglio dei Ministri - la norma impugnata proroga la validità di graduatorie già precedentemente prorogate relative a concorsi per l'assunzione di centralinisti d'emergenza - la norma consente, poi, l’utilizzo, ai fini dell’assunzione nel Corpo valdostano dei vigili del fuoco, di dette graduatorie, con partecipazione a uno specifico corso. Decisione: non fondatezza.
Sentenza Corte Costituzionale 265/2022 - concessioni idroelettriche
Norme della legge della Regione Friuli-Venezia Giulia 6 agosto 2021, n. 13 (Assestamento del bilancio per gli anni 2021-2023 ai sensi dell’articolo 6 della legge regionale 10 novembre 2015, n. 26) - Ricorso promosso dal Presidente del Consiglio dei Ministri - la normativa impugnata disciplina il rinnovo delle concessioni di piccole derivazioni d’acqua a uso idroelettrico. Decisione: inammissibilità.
Sentenza Corte Costituzionale 264/2022 - urbanistica
Norme della legge della Regione Umbria 22 febbraio 2005, n. 11 (Norme in materia di governo del territorio: pianificazione urbanistica comunale) - Ricorso promosso dal Consiglio di Stato - la disposizione censurata stabilisce che siano i Comuni, anziché l’ufficio tecnico regionale competente, a rendere il parere sugli strumenti urbanistici generali e attuativi dei Comuni siti in zone sismiche. Decisione: illegittimità.
Sentenza Corte Costituzionale 259/2022 - bandi di gara
Norme della legge della Regione Basilicata 26 luglio 2021, n. 29, recante «Disciplina delle modalità e delle procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche in Basilicata e determinazione del canone in attuazione dell’articolo 12 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79 (Attuazione della Direttiva 96/92/CE recante norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica) e ss.mm.ii. - Ricorso promosso dal Presidente del Consiglio dei Ministri - la norma impugnata violerebbe la riserva di legge regionale in quanto, dopo avere previsto la necessità del requisito professionale minimo imposto dallo Stato, affida a disposizioni regolamentari l’individuazione del suo possibile innalzamento in ragione di complessità e dimensione degli impianti oggetto di assegnazione - la norma regionale, inoltre, affida all’amministrazione regionale la determinazione di ulteriori requisiti di capacità tecnica, organizzativa e finanziaria con regolamento: la predeterminazione dei requisiti di ammissione degli operatori economici alle gare per l’assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche non avverrebbe a livello legislativo, come richiesto dalla norma statale, ma sarebbe demandata alla discrezionalità amministrativa - la norma regionale demanda a un regolamento della Giunta la definizione dei criteri di valutazione delle proposte progettuali e dei criteri di aggiudicazione, che le disposizioni statali alla legge regionale affidano: limitandosi a elencare taluni criteri minimi atti a orientare l’organo esecutivo, a questo rimetterebbe la definizione del loro esatto contenuto. Decisione: inammissibilità.
Sentenza Corte Costituzionale 255/2022 - pubblico impiego
Norme della legge della Regione Sardegna 22 novembre 2021, n. 17 (Disposizioni di carattere istituzionale-finanziario e in materia di sviluppo economico e sociale) - Ricorso promosso dal Presidente del Consiglio dei Ministri - la disposizione impugnata prevede requisiti di accesso alla dirigenza non conformi al quadro regolativo nazionale, perché sostituisce il requisito della laurea con quello della mera anzianità di servizio - la disposizione stabilisce, inoltre, che il personale con contratto a tempo indeterminato che abbia prestato servizio presso il sistema Regione in posizione di comando o in assegnazione temporanea possa transitare nell’amministrazione regionale mediante cessione di contratto, previo nulla osta dell’amministrazione di provenienza - prevede inoltre che al personale trasferito in mobilità, nel caso di attribuzione del livello economico di valore pari o immediatamente inferiore a quello posseduto nell’ente di provenienza, sia riconosciuto un assegno personale riassorbibile atto a garantire l’importo del trattamento economico fisso e continuativo annuo in godimento - prevede, poi, la possibilità di prorogare gli incarichi dirigenziali a tempo determinato attribuiti con procedure ad evidenza pubblica nel sistema Regione - dispone, altresì, per il personale della direzione generale della protezione civile, la costituzione di una autonoma e separata area di contrattazione all’interno del comparto e stabilisce una disciplina specifica per le figure professionali di altre direzioni generali dell’amministrazione regionale o del sistema Regione che concorrono allo svolgimento delle attività previste nel piano regionale per la protezione civile - scorrimento delle graduatorie - demolizione e rimessione in pristino. Decisione: illegittimità - inammissibilità.
Sentenza Corte Costituzionale 254/2022 - caccia
Norme della legge della Regione Lombardia 16 agosto 1993, n. 26 (Norme per la protezione della fauna selvatica e per la tutela dell’equilibrio ambientale e disciplina dell’attività venatoria), della legge 11 febbraio 1992, n. 157 (Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio) e della legge reg. Lombardia n. 26 del 1993 - Ricorso promosso dal TAR Lombardia - la norma censurata restringe il divieto di caccia sui valichi interessati dalle migrazioni aviarie al solo comparto di maggior tutela della zona faunistica alpina e non in assoluto, per tutti i valichi di montagna interessati dal sorvolo delle specie migratorie, come previsto invece dalla norma statale che sottopone a protezione tutti i valichi nell’arco di un chilometro - la disciplina nazionale vieta tassativamente, senza alcuna condizionalità, la caccia su tutti i valichi montani interessati dalle rotte di migrazione dell’avifauna, per una distanza di mille metri dagli stessi - la protezione del valico montano è fuori dalla logica della composizione di interessi a cui è preposta la pianificazione faunistica e il suo territorio impone un divieto di caccia assoluto in ragione del fattore naturale costituito dalla circostanza obiettiva dell’esistenza di rotte migratorie dell’avifauna - il divieto di caccia sui valichi montani percorsi dall’avifauna, essendo posto a salvaguardia della specifica e puntuale esigenza di tutela derivante dall’esistenza della rotta migratoria, esula dalle percentuali di territorio tutelabile. Decisione: illegittimità - non fondatezza.
Sentenza Corte Costituzionale 253/2022 - pubblico impiego
Norme della legge della Regione Molise 8 aprile 1997, n. 7 (Norme sulla riorganizzazione dell’amministrazione regionale secondo i principi stabiliti dal decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29) - Ricorso promosso dalla Corte dei Conti - la norma censurata istituisce un’area quadri del personale regionale, comprendente i dipendenti di categoria D cui sono assegnate specifiche e complesse attività di collaborazione con il personale dirigente, funzionali al raggiungimento degli obiettivi di risultato assegnati e, in generale, all’efficacia dell’azione amministrativa nelle attività di organizzazione e gestione degli uffici regionali, nelle attività connesse alla gestione di procedimenti e procedure amministrative, nelle attività di studio, di ricerca e di elaborazione di atti complessi, riconoscendo in aggiunta al trattamento economico in godimento un’indennità annuale, pensionabile, parte integrante della retribuzione, non cumulabile con l’indennità riconosciuta per il conferimento dell’incarico di posizione organizzativa e con gli emolumenti accessori relativi alla produttività e a indennità di responsabilità non rapportate a incarichi di uffici. Decisione: illegittimità - inammissibilità.
Sentenza Corte Costituzionale 252/2022 - edilizia
Norme della legge della Regione Siciliana 29 luglio 2021, n. 19 (Modifiche alla legge regionale 10 agosto 2016, n. 16 in materia di compatibilità delle costruzioni realizzate in aree sottoposte a vincolo) - Ricorso promosso dal Presidente del Consiglio dei Ministri - la norma censurata ammette il condono anche verso opere realizzate in aree soggette a vincolo di inedificabilità relativa, dietro nulla osta dell’autorità competente, limitando il divieto di sanatoria solo in relazione alle zone caratterizzate da inedificabilità assoluta. Decisione: illegittimità.
Sentenza Corte Costituzionale 251/2022 - edilizia
Norme della legge della Regione Lombardia 16 dicembre 2021, n. 23 (Seconda legge di revisione normativa ordinamentale 2021) - Ricorso promosso dal Presidente del Consiglio dei Ministri - la norma consente l’ampliamento, nella misura del dieci per cento, della superficie lorda (e non di pavimento) dei fabbricati non solo già destinati, ma anche da destinare, in futuro, ad attività agrituristica, senza alcuna considerazione o riferimento al contesto paesaggistico e senza tener conto del Piano paesaggistico. Decisione: illegittimità.
Sentenza Corte Costituzionale 248/2022 - tutela del paesaggio
Norme della legge della Regione Sardegna 22 novembre 2021, n. 17 (Disposizioni di carattere istituzionale-finanziario e in materia di sviluppo economico e sociale) - Ricorso promosso dal Presidente del Consiglio dei Ministri - la legge regionale ha modificato taluni delicati aspetti della disciplina, rendendo possibile il rilascio dei titoli edilizi anche in assenza del piano di risanamento urbanistico ed eliminando il rapporto di subordinazione tra piano e sanatorie edilizie - la circostanza che privati e imprese possano ottenere permessi e autorizzazioni in sanatoria nelle more dell’adeguamento del Piano urbanistico comunale al Piano paesaggistico regionale non influisce sul dovere di rispettare i termini che la legge stabilisce per l’armonizzazione della pianificazione urbanistica e paesaggistica - tutela delle aree umide: paludi e acquitrini, torbe oppure bacini, naturali o artificiali, permanenti o temporanei, con acqua stagnante o corrente, dolce, salmastra, o salata, ivi comprese le distese di acqua marina la cui profondità, durante la bassa marea, non supera i sei metri - disciplina delle armi da fuoco utilizzate nella caccia. Decisione: inammissibilità - non fondatezza.
Sentenza Corte Costituzionale 242/2022 - salute
Norme della legge della Regione Puglia 6 agosto 2021, n. 28 (Istituzione del Servizio di analisi genomica avanzata con sequenziamento della regione codificante individuale), e dell’art. 7 della legge della Regione Puglia 30 novembre 2021, n. 36, recante «Modifiche alla legge regionale 25 giugno 2013, n. 17 (Disposizioni in materia di beni culturali), modifiche alla legge regionale 28 gennaio 1980, n. 12 (Costituzione dell’Istituto regionale pugliese per la storia dell’antifascismo, della Resistenza e della Costituzione) e modifiche alla legge regionale 6 agosto 2021, n. 28 (Istituzione del Servizio di analisi genomica avanzata con sequenziamento della regione codificante individuale)» - Ricorso promosso dal Presidente del Consiglio dei Ministri - inserimento del servizio di analisi genomica con sequenziamento dell’esoma tra le prestazioni erogate dal Servizio Sanitario Nazionale in regime di esenzione, rientrante nei livelli essenziali di assistenza (LEA) - l’assoggettamento ai vincoli dei piani di rientro dal disavanzo sanitario impedisce la possibilità di incrementare la spesa sanitaria per motivi non inerenti alla garanzia delle prestazioni essenziali e per spese non obbligatorie. Decisione: cessazione materia del contendere - non fondatezza.
Sentenza Corte Costituzionale 240/2022 - urbanistica ed edilizia
Norme della legge della Regione Puglia 30 novembre 2021, n. 39, recante «Modifiche alla legge regionale 31 maggio 1980, n. 56 (Tutela ed uso del territorio), disposizioni in materia urbanistica, modifica alla legge regionale 27 luglio 2001, n. 20 (Norme generali di governo e uso del territorio), modifica alla legge regionale 6 agosto 2021, n. 25 (Modifiche alla legge regionale 11 febbraio 1999, n. 11 “Disciplina delle strutture ricettive ex artt. 5, 6 e 10 della legge 17 maggio 1983, n. 217 delle attività turistiche ad uso pubblico gestite in regime di concessione e delle associazioni senza scopo di lucro” e disposizioni varie) e disposizioni in materia derivazione acque sotterranee» - Ricorso promosso dal Presidente del Consiglio dei Ministri - le norme regionali impugnate consentono, a determinate condizioni, di realizzare nuovi fabbricati in zona agricola, qualora siano necessari alla conduzione del fondo e all’esercizio dell’attività agricola - Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) - Piano casa - ristrutturazione edilizia - incremento dell'indice di fabbricabilità fondiaria anche in aree boschive e nelle fasce di rispetto delle acque. Decisione: illegittimità - inammissibilità - non fondatezza.