Carceri. Rapporto sull’Emilia-Romagna alle commissioni Sanità e Parità: 3.569 i ristretti; 51% stranieri e 4,2% donne/ foto

Lega e Pd polemizzano. Marchetti (Ln): “Troppi gli stranieri”. La dem Rossi: “Strumentalizzazioni, affrontare i problemi”. Sentito il Garante dei detenuti, Marighelli, che ha chiesto un impegno a livello nazionale per “rilanciare lavoro e formazione”.

19/02/2019 15:22

Presentato in commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Paolo Zoffoli, e in commissione per la Parità e per i diritti delle persone, presieduta da Roberta Mori, il rapporto dell’esecutivo regionale sulla situazione penitenziaria emiliano-romagnola per il triennio 2015-2017.

Nel triennio la popolazione carceraria regionale è aumentata del 19,8 per cento (nel 2015 i detenuti erano 2.911 mentre nel 2017 erano 3.488). Cresce, in particolare, il numero di detenuti stranieri, più 31,4 per cento (nel 2015 erano 1.347 mentre nel 2017 erano 1.770), gli italiani sono invece aumentati del 9,8 per cento (nel 2015 erano 1.564 mentre nel 2017 erano 1.718). Le donne sono 4,6 per cento. L’indice di sovraffollamento è passato dal 103,9 al 124,1 per cento. In aumento, sempre nel triennio, anche il numero di ingressi negli istituti di minori, passati da 89 nel 2015 a 117 a nel 2017.

Il Garante delle persone private della libertà personale, Marcello Marighelli, ha parlato di “buoni risultati dal punto di vista della contenimento del sovraffollamento: un dato costante”. Auspicando però, con l’approvazione della riforma dell’ordinamento penitenziario, un impegno per “rilanciare lavoro e formazione nelle strutture carcerarie”. Il Garante ha poi rilevato che attualmente, in Emilia-Romagna, i detenuti “sono arrivati a 3.569, con flussi annui di oltre 7.000 persone”.

Dei 3.569 detenuti ospitati nelle strutture dell’Emilia-Romagna 152 sono donne (4,2 per cento), 1.844 stranieri (il 51,66 per cento), mentre 66 sono in semilibertà (dati al 31 gennaio 2019 del ministero della Giustizia).

Il consigliere Daniele Marchetti della Lega nord ha invece affrontato il tema dei detenuti stranieri: “Sono in costante aumento, rappresentano più della metà del totale”. Evidenziando “un fallimento, da parte dei precedenti governi nazionali, nella gestione dei flussi migratori”. Ben venga, ha quindi concluso, “il giro di vite del ministro dell’Interno”.

Al leghista ha replicato, parlando di discriminazioni, Nadia Rossi del Partito democratico: “Cavalchi questa onda che sta invadendo il nostro paese”. Ha quindi riferito della necessità di “affrontare le criticità che riguardano i detenuti”, citando il caso dell’istituto penitenziario di Rimini. Una struttura, ha spiegato, “in condizione precarie, con problemi collegati alla scarsa manutenzione e alla carenza di personale”.

Raffaella Sensoli dei Cinquestelle ha poi chiesto informazioni sulla presenza di mamme con bambini nelle carceri della regione. La risposta è arrivata da Marighelli, che ha parlato della presenza di bambini in sole due strutture, a Bologna e a Forlì.

Al termine della seduta, la presidente Roberta Mori ha invece chiesto una maggiore attenzione sulla condizione delle donne negli istituti carcerari: “Sono una minoranza, è quindi necessario approfondire, anche in carcere, il tema delle differenze di genere”.

(Cristian Casali)

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